Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta e alla conoscenza della formazione per performer parlando del M.I.P. Musical in Progress giunto al suo quarto anno di attività.
Fondato e diretto per 3 anni da Chiara Noschese, il master di perfezionamento per performer quest'anno vedrà la direzione artistica di Vittorio Matteucci.
Gianfranco Vergoni, oggi parliamo del corso di canto diretto da Brunella Platania con Alessio Ingravalle.
Quando hai capito che nella vita avresti fatto questo mestiere? C'è per caso un episodio particolare legato a questo momento?
Durante l'ultimo anno di liceo, quando, dopo cinque anni di studio delle arti performative, mi informavo per i corsi universitari e mi rendevo conto che la strada era un'altra. È stato un percorso obbligato, direi. Se devo cercare un episodio specifico, direi che è stata l'ammissione al LIM, l'accademia in cui mi sono specializzato, a darmi la spinta finale.
Ormai si sente dire molto spesso, per svariate situazioni “Ormai tutti sanno cantare” riferito in particolar modo ai reality e ai talent show. Cosa ne pensi?
È un discorso decisamente complesso e pieno di variabili. Dipende dal significato che si dà a "saper cantare", che per alcuni è meramente tecnico, per altri banalmente di gusto. Dipende anche dal contesto in cui si lavora, il teatro è diverso dalla discografia, che a sua volta racchiude tanti sottogruppi... E dipende anche dalla professionalità, che prescinde dal canto.
Per il secondo anno sarai prezioso collaboratore di Brunella Platania per il corso di canto del M.I.P. Musical in Progress. Qual è la tua mansione?
Con Brunella è nata un paio di anni fa una splendida collaborazione. Lei dirige il lavoro ma ci lascia grande libertà per essere creativi e rendere dinamico il percorso didattico. La mia mansione quindi è difficile da specificare. Di base li preparerò tecnicamente, ma farlo è impossibile senza sforare nell'interpretazione e nel canto corale (che poi è la mia passione!).
Nel musical sappiamo che la parte corale è quasi sempre presente in ogni spettacolo. Quali caratteristiche deve avere un coro per definirsi tale?
Deve essere ben bilanciato e soprattutto deve ascoltarsi. La prima dipende dall'arrangiatore o dal direttore, la seconda dai cantanti. Tanti credono che ascoltare la propria voce basti, e quindi magari si tappano un orecchio, a volte anche con una smorfia di fastidio. No no, non si può fare: ascoltare l'armonia, capire come si incastrano le parti.. così si rispetta la musica e si fa onore anche al più semplice arrangiamento corale.
Perchè iscriversi al Musical in Progress?
Perché si lavora come tutti dovrebbero lavorare. C'è la possibilità di prepararsi bene ma anche di sperimentare, a volte rischiando. E perché nell'aria si respira spirito critico, che permette un confronto e una crescita continui. Io per primo sono cresciuto moltissimo con gli studenti, e questo è il senso della didattica artistica. Nozioni, certo, ma soprattutto tanto scambio.
Bando di ammissione scaricabile a questo link https://goo.gl/MaUqJC
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