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ARIO AVECONE - MURDED BALLAD E' POESIA TEATRALE



Dopo il grande successo di critica e di pubblico della scorsa stagione torna in Italia a inizio 2020, MURDER BALLAD – OMICIDIO IN ROCK, il musical statunitense ideato e scritto da Julia Jordan, con i testi e le musiche di Juliana Nash:
uno degli spettacoli più originali degli ultimi vent’anni di produzione Off-Broadway.

Diversi gli elementi di novità rispetto alla prima stagione, a partire dal cast, nel quale subentrano Fabrizio Voghera nel ruolo di Michael e lo stesso regista, Ario Avecone, nel ruolo di Tom, che ringrazio per la disponibilà. Buona lettura...











MURDER BALLAD – Omicidio in Rock è definito uno degli spettacoli Off - Broadway più originali degli ultimi 20 anni. Perché secondo te?

Nell'ambito degli spettacoli fuori dai percorsi standard sia per gli spettatori che per gli autori, Murder Ballad, nella sua stesura originale, è stato uno dei primi musical "immersivi", dove il pubblico, seduto proprio come fosse in uno di quei polverosi locali americani, viveva un po' da "voyeur" lo svolgersi delle azioni. Il triangolo amoroso tra Sara, Michael e Tom, l'intervento del Narratore e i vari colpi di scena. Nella nostra versione, molto più passionale e profonda, invece l'originalità è proprio nella tipologia di allestimento e nelle scelte drammaturgiche. Lo spettacolo è stato di fatto riscritto totalmente, trasformandolo in un intrigante e appassionante viaggio psicologico nelle menti dei quattro protagonisti. Personaggi fra l'altro molto comuni ed in cui tutti potranno facilmente immedesimarsi. Una sorta di seduta psicoanalitica in musica, dove non ho lasciato sotto traccia una sola strada di lettura, ma piuttosto tre diversi percorsi (proprio come il numero dei personaggi). E' davvero un viaggio intrigante nella mente delle persone, nei suoi vizi, ma anche nel divertimento e nel pianto. Una storia di vita vera, condita da tanti misteri che non sarà così semplice dipanare. Infatti a breve verrà lanciato un concorso a cui potranno partecipare tutti gli spettatori, alla scoperta dei segreti nascosti nelle note di Murder Ballad.


Tu firmi l'adattamento teatrale e la regia. E' cambiato qualcosa rispetto alla versione originale? 


Assolutamente si. La nostra protagonista femminile Arianna Bergamaschi, che è stata Sara qualche anno fa anche alla versione americana, definisce i due spettacoli come percorsi totalmente differenti ma in cui il punto di partenza e forse l'arrivo coincidono. E penso abbia ragione. Lo spettacolo originale è sicuramente molto più semplice e forse un po' grottesco, pieno di stereotipi made in USA (dal tavolo di biliardo, al bar malfamato, dalle mazze da baseball alle bariste che masticano chewing gum per ventiquattro ore al giorno). La nostra versione è molto più interiore, profonda, con molti misteri che forse il pubblico riuscirà a risolvere, forse no. E' uno spettacolo molto cinematografico che prende spunto da opere come Taxi Driver di Scorsese, Inception di Nolan e ultimamente dal Joker con Joaquin Phoenix, dove il percorso della mente tra verità e finzione, tra realtà e sogno viene messo in dubbio di continuo, fino ad un finale fragoroso e misterioso. Quest'anno poi abbiamo ancora di più arricchito la storia di dettagli e sorprese, quindi invito anche chi già ha visto Murder Ballad l'anno scorso a tornare. Avrà modo di scoprire tante novità e nuovi significati.


E' stato difficile trovare gli interpreti giusti? 

L'Italia pullula di grandi performer e cantanti. Non è mai difficile trovare interpreti all'altezza. Quello che manca, a mio modo di vedere, sono le produzioni. Soprattutto quelle di qualità. E i teatri, disponibili a rischiare con spettacoli non "di cassetta". Ci si nasconde spesso dietro "musical jukebox" con poco senso e poca sostanza, e questo impoverisce il panorama, mettendolo in crisi. Le produzioni diminuiscono e gli attori hanno sempre più difficoltà. L'anno scorso ho avuto l'onore di dirigere con Fabrizio Checcacci artisti del calibro di Antonello Angiolillo e Leonardo Di Minno, oltre che Arianna Bergamaschi e Myriam Somma, confermate anche quest'anno nel cast, insieme a Martina Cenere, Valentina Naselli e Jacopo Siccardi. Io e il mio team abbiamo sempre una cura maniacale nella scelta del cast, così come delle affinità musicali degli interpreti rispetto all'opera. Io amo adattare però i miei personaggi agli artisti che scelgo, talvolta stravolgendo i caratteri ma sempre in funzione della migliore riuscita dello spettacolo. Penso sia un'elasticità che le produzioni più "standard" non possono permettersi e che invece gli spettacoli cosiddetti "off" possano e debbano mostrare, con il coraggio della sperimentazione. Una ricerca mai fine a se stessa ma piuttosto un mezzo per divertire, lasciando però anche qualcosa di importante negli spettatori. In Murder Ballad quello che accade ad ogni replica è una situazione kafkiana in cui, dopo l'ultima nota, nessuno si alza dal posto, in attesa di altri colpi di scena. Un finale che poi fa discutere il pubblico anche nel foyer e a casa.

Inoltre sei anche in scena nel ruolo di Tom. Raccontaci il tuo personaggio...


Tom è forse il personaggio maggiormente cambiato dall'anno scorso. E' un chitarrista rock, di quelli tosti dedito all'alcool e alla droga. Si innamora di un'attrice, Sara, e insieme cercano il successo. Ma come spesso capita, le ciambelle non riescono sempre col buco. Dopo qualche anno il loro rapporto, basato soprattutto sul sesso e sulle dipendenze, entra in crisi e i due giovani si lasciano. Si rincontreranno poi, con una Sara ormai mamma di una bambina e sposata con Michael, un professore universitario. La cosa interessante a mio modo di vedere è proprio rapporto tra i due personaggi. Lui esercita un potere non solo fisico ma anche psicologico sulla donna. Questo è un tema davvero molto attuale. Il loro legame, nonostante le violenze talvolta anche fisiche, sembra diventare sempre più forte ogni volta che Tom abusa di lei. Purtroppo sono storie che oggi sono all'ordine del giorno e che spesso finiscono nella cronaca nera. E' un tema a cui tengo molto e penso che Murder Ballad sia uno spettacolo che presenta molto bene questo sottile confine tra sanità e pazzia, che talvolta poi porta a crimini efferati.

Che impatto ha questa storia sul pubblico?


Quello di un Tir che sfreccia a 100 all'ora su una bottiglia di plastica! E' davvero uno spettacolo invadente. Non solo artisticamente, ma anche emotivamente. Noi attori, credimi, ne usciamo ogni volta devastati, nell'anima. Il pubblico si divertirà, piangerà, si spaventerà. E' uno spettacolo che copre quasi tutto lo spettro emotivo. Il tutto in un'ora e venti minuti, senza pause e rallentamenti. Tutto è creato con ossessiva precisione, dai movimenti degli attori, curati da Antonio Melissa, agli arrangiamenti che sono stati totalmente rifatti, dalle luci, disegnate da Alessandro Caso, all'acting degli intepreti, curato da Antonio Speranza. E nonostante per mia scelta registica sia un allestimento scarno e minimale, il tutto appare spettacolare. Il motivo secondo me è da ricercare appunto nelle corde dell'anima. Bisogna saperle accarezzare con delicatezza talvolta, ma in altre occasioni vanno fatte vibrare con la forza di una tormenta di neve. Questo penso sia il segreto di Murder Ballad e per questo motivo invito tutti, ma davvero tutti a venirlo a vedere.



Nelle tue note di regia scrivi che la musica è la vera protagonista della storia. Per quale motivo?

Per chi ama la musica melodica e il rock anni novanta è uno spettacolo imperdibile, tanto più nella versione italiana. La direzione musicale di Cosimo Zannelli ha riproposto un sound americano davvero eccitante, a cui quest'anno con Enzo Siani abbiamo aggiunto una morbidezza più italiana, che a mio modo di vedere rende il tutto piacevolissimo. La cosa davvero interessante è che di fatto lo spettacolo si sviluppa come un'opera di prosa, con la sua storia e la sua drammaturgia, ma è tutta in musica, senza momenti recitati. Penso sia il perfetto connubio tra prosa e musical, con uno svolgimento dal ritmo incalzante. Alcuni brani sono davvero delle "hits" da classifica e questo rende il tutto ancora più vincente. Fra l'altro in concomitanza con il debutto di gennaio sarà disponibile anche il disco ufficiale, sia fisicamente nei teatri che online su tutte le piattaforme di distribuzione musicale.

Una tournée che toccherà nel 2020 diverse città italiane. Invita il pubblico a venire a teatro.


Il mio invito è di non seguire sempre e per forza la strada più semplice e gli spettacoli che poi possono risultare banali. Il costo di un biglietto teatrale, se lo spettacolo dona emozione e bellezza, è davvero un piccolo contributo per chi come noi lavora e crede al massimo in questo mondo. Murder Ballad è poesia teatrale condita con una musica forte, eccitante e accattivante. Artisti preparatissimi, luci mozzafiato, una storia che tiene col fiato sospeso fino all'ultimo secondo, in un'ora e venti di energia, amore e passione. Cosa chiedere di più da una serata in compagnia?


Grazie Ario 😊

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