Photo Giorgio Minisini |
Gentile pubblico presente in streaming, rappresentanti delle Compagnie teatrali, amici, colleghi e spettatori, vi invio un caro saluto dandovi il benvenuto alla conferenza stampa nella quale presento la stagione teatrale 2022/23.
Abbiamo tutti affrontato un biennio difficile oltre al COVID, c’è una guerra in corso alle porte dell’Europa con le sue tragiche conseguenze umane ed economiche.
La Sala Umberto ha fatto la sua parte rimanendo aperta alla città, come poteva, facendosi ponte tra le Compagnie piene di vita e gli spettatori affamati di quella energia, tra nostalgia, gioie e timori.
Portiamo le cicatrici di questi tempi. Abbiamo
perso amici, colleghi e messo in serio pericolo la sopravvivenza del teatro.
Oggi siamo felici di essere qui per continuare la nostra missione.
Consapevoli che siamo entrati veramente nel XXI
secolo, nell’era del digitale, del metaverso e chissà verso
il post umano. Dobbiamo trovare un equilibrio in un mondo così diverso.
Credo che un giorno si parlerà simbolicamente
dell’era AC e PC ante e post COVID.
Ma veniamo a noi, la stagione appena terminata inevitabilmente presenta una riduzione del 50% del flusso di spettatori e di fatturato; tuttavia, questa perseveranza e il lavoro prodotto sono stati premiati e con soddisfazione, posso annunciare che da questa settimana siamo diventati un “centro di produzione teatrale” ufficialmente riconosciuto dal Mic.
Dopo molti anni di sacrifici indicibili, si
riduce la precarietà del nostro vivere.
Non sarà più solo il Botteghino a supportare la
nostra offerta di spettacoli.
Come Centro ci impegneremo a creare “comunità”, a leggere il territorio ove
insistono varie micro realtà che potranno trovare in noi un riferimento. Per
territorio mi rifaccio alla definizione di Fabrizio Barca “un insieme di persone esteso tanto quanto serve
ad avere politiche comuni”.
Quindi, indagare, sollecitare e indurre,
attraverso l’offerta culturale, il consolidamento e la
costruzione di nuovo pubblico, mediante l’analisi
per una proposta multidisciplinare, dove i linguaggi a disposizione del
racconto possano provocare emozioni e pensiero critico; mettere in rete le
realtà artistiche presenti nel territorio, attivare politiche di prezzo e
guardare ai giovani per ampliare la comunità teatrale; promuovere la
formazione.
Il teatro è luogo d’incontro e confronto, scambio di esperienze, di mediazione della tragedia umana, di crescita, di coinvolgimento emotivo. Il teatro è il luogo del racconto, è vita evocata in tutte le sue sfumature interiori ed esteriori all’uomo. Il teatro è rischio e nutrimento, è uno specchio per gli spettatori e dà voce al nostro inconscio. Contribuiamo a sostenere il welfare culturale ovvero quel benessere che fa bene alla gente.
I giovanissimi sono il primo obiettivo, anche e
soprattutto dopo questi ultimi due anni di reclusione forzata da Covid;
assorbiti dal mondo digitale.
Dobbiamo riportare la gioia e il valore dello
stare insieme, dobbiamo contribuire a superare questa iattura distopica.
Queste sono le linee guida e fare rete con i
nostri colleghi sarà determinante per velocizzare il ritorno del pubblico in
teatro.
Vedremo opere di registi come Peter Stein, Alessandro Gassmann, Giorgio Gallione, Marco Lorenzi, Emilio Russo, Lamberto Lambertini, Rosario Lisma, Alessio Pizzech, Marcello Cotugno, Enrico Maria La Manna, Giancarlo Nicoletti, Simone Toni, Andrea Renzi.
Tra gli attori come nomi d’obbligo ricordiamo Giampiero Ingrassia, Daniele Russo, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Francesca Inaudi, Giovanni Scifoni, Peppe Barra, gli Oblivion, Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Enzo Iacchetti, Vittoria Belvedere, Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi, Gioele Dix, Cochi Ponzoni, Matteo Taranto, Milva Mirigliano, Giorgio Colangeli, Mariano Rigillo, Nello Mascia, Andrea Renzi, Giammarco Tognazzi, Renato Marchetti, Fausto Sciarappa.
17 titoli che saranno in scena da 1 a 2 a 3 settimane.
È possibile che avremo altri due titoli entro
due settimane.
La stagione aprirà il 27 settembre con IMMACOLATA CONCEZIONE
rappresentato da una giovane compagnia Vucciria Teatro che sta raccogliendo grandi consensi.
Ci mostra un microcosmo siciliano, dentro la stanza di un bordello, nel 1940
alla vigilia della guerra, una ragazzina vergine che incanta i suoi clienti
rimanendo tale.
In ottobre grande attesa per DOCTOR FAUST- e la ricerca dell’eterna giovinezza, sul mito del Faust di Goethe, Stefano Reali rielabora e realizza un nuovo testo scritto per esaltare le qualità del grande mattatore Giampiero Ingrassia, pronto per eseguire due ruoli contrapposti: Faust e Mefistofele. Un testo “rock” ove sono composte alcune canzoni scritte per questo progetto dallo stesso Reali.
Segue lo storico testo di Gaber / Luporini FAR FINTA DI ESSERE SANI.
Monologhi e canzoni per riscoprire quel
percorso narrativo con cui Gaber e Luporini nel
1973 affrontavano i temi universali del disagio sociale e generazionale,
puntando l’attenzione sull’essere
schizoide dell’uomo
contemporaneo.
Sul palcoscenico Andrea Mirò, artista eclettica come pochissimi altri in
Italia, polistrumentista, autrice, cantante e direttore d’orchestra
e Enrico
Ballardini, attore,
musicista e cantautore. Le musiche sono arrangiate dalla travolgente band Musica da
Ripostiglio.
Una metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sulla manipolazione. Un inno alla libertà. E’ ambientato in un Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa nel 1982.
Facendo un salto temporale, troviamo dal 31 gennaio IL COMPLEANNO di Pinter, diretto da Peter Stein, con Maddalena Crippa ed Alessandro Averone.
Pinter nei suoi primi lavori inquadrati nel
cosiddetto “Teatro dell’Assurdo”, spinge il pubblico ad entrare nelle stanze
chiuse dell’oppressione. Dalle nostre colpe possono nascere
demoni che esplodono in noi stessi, trasformandoci in una bestia che poi ci
tormenterà portandoci alla distruzione. C’è un prezzo da pagare per le cattive
azioni e il tempo presenta il conto.
Altro salto, dal 28 febbraio debutta FESTEN - Il gioco della verità diretto da Marco Lorenzi, con Danilo Nigrelli e Irene Ivaldi e una compagnia di 7 attori. Un testo che pone una domanda al pubblico: “Quale è il rapporto con la Verità, con il Potere, con l’ordine costituito? Cosa ci impedisce di uscire da una comoda finzione? Ogni uomo è un abisso e guardarci dentro può lasciarci interdetti.ù
Torniamo a metà novembre con un classico molto amato: A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI, diretto da Andrea Renzi, con Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Luciano Saltarelli, Chiara Baffi, Fabrizio La Marca.
La vicenda ruota intorno al Marchese Parascandolo
detto il Professore che per dimostrare le sue teorie socratiche, bizzarre e
controcorrente, ordisce un piano comicamente paradossale che svela l’inutilità del possesso del denaro.
Il mese di dicembre presenta una nuova produzione con Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni in BEGINNING - L’amore che non ti aspetti, diretti da Simone Toni.
Un testo semplicemente bellissimo. Scena fissa.
Un lento avvicinamento tra due mondi distanti. Un inno all’amore
vero.
Per le feste di gennaio un capolavoro del teatro napoletano LA CANTATA DEI PASTORI con il mitico Peppe Barra che indosserà la maschera di Razzullo, pulcinellesco scrivano, mentre i panni di Sarchiapone li indosserà Lalla Esposito un’autrice, cantante di elevatissima qualità. Diretti da Lamberto lambertini, celebrano la più bella fiaba dell’uomo: la nascita del figlio di Dio.
Seguono i travolgenti Oblivion diretti da Giorgio Gallione in OBLIVION RHAPSODY. In stile Oblivion ascolteremo il racconto di 50 anni della storia del Rock tra parodie e sberleffi.A San Valentino debutta la commedia brillante di Peter Quilter scritta durante il Covid BLOCCATI DALLA NEVE con Enzo Iacchetti e Vittoria Belvedere diretti da Enrico Maria La Manna.
Un testo che tratta il tema dell’isolamento e della convivenza in una situazione
limite.
Dal 7 marzo LA CORSA DIETRO IL VENTO, un lavoro davvero talentuoso di Gioele Dix che compone un mosaico di personaggi e vicende umane tratte dai racconti dal grande Dino Buzzati.
E vento chiama vento!
Alessio Pizzech dirige Cochi Ponzoni e Matteo Taranto in LE FERITE DEL VENTO di
Juan Carlos Rubio,
con le musiche di Paolo Coletta.
Il tema tratta quanto ci sia di segreto nelle
vite degli altri e quanto sia indispensabile sospendere il giudizio sugli altri
perchè siamo misteri avvolti dalla
contraddizione.
Dal 21 marzo, primo giorno di primavera, debutta IL GIARDINO DEI CILIEGI con Milva Marigliano Dalilas Reas, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Rosario Lisma, Giovanni Franzoni, diretto da Rosario Lisma, che analizza i cambiamenti sociali e politici della Russia di metà 800.
Una riflessione sull’incapacità
di vivere degli esseri umani.
Dal 11 aprile un nuovo progetto di Giancarlo Nicoletti che dirige I DUE PAPI di McCarten.
Il testo, vivace e
incalzante, rivela la storia di un’amicizia particolare.
Parla di potere, difficoltà
del vivere,
etica, uomo e Dio; il tutto lasciato nelle mani due grandi come Giorgio Colangeli
e Mariano Rigillo, con con la
partecipazione di Anna Teresa Rossini e con Ira Fronten e Alessandro Giova
Chiude la stagione Il progetto L’ONESTO FANTASMA che celebra la figura di Bruno Armando, un bravissimo attore scomparso prematuramente. Edoardo Erba e la compagnia storica di Bruno, Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti e Fausto Sciarappa, con uno stratagemma fanno tornare Bruno in scena.
La Danza ha una presenza importante nel
“Centro” che ospita e collabora con alcune realtà molto qualificate tra le
quali quelle dirette da Alessia Gatta e Laura Tili.
Lo Stand up è uno strumento che
avvicina al teatro i giovani e nella passata stagione abbiamo avuto diversi
riscontri positivi in tal senso.
Mi congratulo con l’Associazione U.T.R. - Unione teatri di Roma - condotta da Felice della Corte che da Marzo 2020 si è prodigata con grande efficienza per supportare tutto il teatro romano con varie iniziative tra le quali il Vivi Cinema e Teatro che ha permesso di riavvicinare il pubblico dei giovani e dei meno abbienti.
Altra menzione all’infaticabile Rossella Marchi che insieme a Lorenzo Gioielli già direttore artistico della Stap Brancaccio, da dieci anni conducono con grande professionalità la scuola di formazione per attore, regista, autore presso lo Spazio Diamante, lo Spazio Impero, il Teatro Brancaccio.
A tal proposito il “Centro” porterà in
scena al Festival del Sacro ad Ascoli e in stagione allo Spazio Diamante in
ottobre il progetto MATRIOSKA diretto da Giampiero Rappa,
fatto dalla Compagnia formatasi all’interno della Stap.
Questo dà il via ad un nuovo trend che valorizza gli esordienti.
Chiudo ringraziando tutti i nostri
dipendenti collaboratori a qualsiasi titolo e in particolare i “resistenti”
storici che compongono la squadra che ha
contribuito e contribuirà insieme ai giovani entrati di recente, a dare
continuità alla vita di questa realtà, oggi Centro di produzione.
Buon teatro a tutti.
Alessandro Longobardi
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