di Melania Di Giorgio
Gonne a balze che volteggiano in una coreografia armoniosa ed un Rugantino malandrino messo in punizione per un furto: così, si distingue l’inizio della nona edizione del noto spettacolo “Rugantino”, la celebre maschera di carnevale più famosa di Roma.
Questa esuberante commedia, che rimane tuttora senza tempo, ha esordito per la prima volta nel 1962 presso l’illustre Teatro Sistina di Roma con un cast che riuniva i miglior esponenti della comicità italiana: Nino Manfredi nei panni di Rugantino, Lea Massari in quelli di Rosetta, Aldo Fabrizi interprete di Mastro Titta e infine Bice Valori nel ruolo di Eusebia. La maschera amara e dissacrante di "Rugantino" dei straordinari Garinei & Giovannini, riscosse talmente tanto successo che l’impresario teatrale Alexander Cohen , decise di portare la commedia anche in America; difatti nel 1964 approdò a Broadway e per tre settimane, registrò il sold-out.
Negli anni si sono susseguite varie edizioni arrivando fino a quest’ultima, inizialmente prevista per il 2020, ma forzatamente fermata a causa della pandemia. Dunque, dopo due anni, finalmente, il pubblico è tornato ad essere deliziato da questo grande classico del teatro musicale italiano. Lo spettacolo è andato in scena dal 10 al 27 marzo con la regia originale di Pietro Garinei, le emozionanti musiche di Armando Trovajoli e le sfarzose scene e costumi di Giulio Coltellacci. Il tutto, sotto la supervisione di Massimo Romeo Piparo, direttore artistico del Teatro Sistina.
Nei panni di Rugantino, questa volta abbiamo visto l’eccezionale attore e commediografo romano: Michele La Ginestra.
Massimo Wertmuller, ci ha deliziati con Mastro Titta. La sua comicità senza eguali, ha convolato a nozze con lo spassoso Rugantino. Ma non sono mancati momenti emozionanti con l’interpretazione de: “È bello avè ‘na donna dentro casa” che ci ha fatto riflettere sull’importanza dell’amore e della figura della donna. Ad interpretare nuovamente Eusebia, c’è stata la raggiante Edy Angelillo, la quale ha donato al personaggio, un tocco di pura e genuina comicità italiana .
Sensazionale, invece, è stato il connubio tra Don Nicolò Paritelli (Giulio Farnese) e sua moglie Donna Marta (Brunella Platania). È stata chiaramente la coppia che ha suscitato maggior applausi ed aggiungerei ripetutamente, grazie alla loro comicità spontanea ed acuta.
Gonne a balze che volteggiano in una coreografia armoniosa ed un Rugantino malandrino messo in punizione per un furto: così, si distingue l’inizio della nona edizione del noto spettacolo “Rugantino”, la celebre maschera di carnevale più famosa di Roma.
Questa esuberante commedia, che rimane tuttora senza tempo, ha esordito per la prima volta nel 1962 presso l’illustre Teatro Sistina di Roma con un cast che riuniva i miglior esponenti della comicità italiana: Nino Manfredi nei panni di Rugantino, Lea Massari in quelli di Rosetta, Aldo Fabrizi interprete di Mastro Titta e infine Bice Valori nel ruolo di Eusebia. La maschera amara e dissacrante di "Rugantino" dei straordinari Garinei & Giovannini, riscosse talmente tanto successo che l’impresario teatrale Alexander Cohen , decise di portare la commedia anche in America; difatti nel 1964 approdò a Broadway e per tre settimane, registrò il sold-out.
Negli anni si sono susseguite varie edizioni arrivando fino a quest’ultima, inizialmente prevista per il 2020, ma forzatamente fermata a causa della pandemia. Dunque, dopo due anni, finalmente, il pubblico è tornato ad essere deliziato da questo grande classico del teatro musicale italiano. Lo spettacolo è andato in scena dal 10 al 27 marzo con la regia originale di Pietro Garinei, le emozionanti musiche di Armando Trovajoli e le sfarzose scene e costumi di Giulio Coltellacci. Il tutto, sotto la supervisione di Massimo Romeo Piparo, direttore artistico del Teatro Sistina.
Nei panni di Rugantino, questa volta abbiamo visto l’eccezionale attore e commediografo romano: Michele La Ginestra.
La sua straordinaria interpretazione, ha rispettato tutti i tempi comici della maschera romana per eccellenza, trasportando l’intero pubblico in incredibili risate a crepa pelle. Rosetta, invece, è stata interpretata dall’incantevole Serena Autieri.
Il dialetto romano del suo personaggio è risultato un po’ artificioso, ma è passato in secondo piano grazie alla sua prodigiosa agilità vocale e destrezza canora che inevitabilmente ci ha emozionati e trascinati nella storia.
Massimo Wertmuller, ci ha deliziati con Mastro Titta. La sua comicità senza eguali, ha convolato a nozze con lo spassoso Rugantino. Ma non sono mancati momenti emozionanti con l’interpretazione de: “È bello avè ‘na donna dentro casa” che ci ha fatto riflettere sull’importanza dell’amore e della figura della donna. Ad interpretare nuovamente Eusebia, c’è stata la raggiante Edy Angelillo, la quale ha donato al personaggio, un tocco di pura e genuina comicità italiana .
Sensazionale, invece, è stato il connubio tra Don Nicolò Paritelli (Giulio Farnese) e sua moglie Donna Marta (Brunella Platania). È stata chiaramente la coppia che ha suscitato maggior applausi ed aggiungerei ripetutamente, grazie alla loro comicità spontanea ed acuta.
Il fascino dello spettacolo, è stato sicuramente supportato da una magnificente scenografia girevole ideata da Giulio Coltellacci, il quale ha riposto una strabiliante cura del dettaglio che si percepiva attraverso le fontane con vera acqua oppure le colonne portentose che, solo nell’antica Roma, hai la possibilità di ammirare; oltre, poi, all’elaborazione dei bellissimi costumi che ci hanno catapultati nella Roma dell’800.
Anche la velocità con cui cambiavano gli scenari, ci ha dato la sensazione di vivere un film più che una commedia teatrale. Senza dubbio, anche il tocco armonioso e allegro delle coreografie di Roberto Croce, hanno contribuito alla spettacolarità del tutto.
La commedia musicale, infine, si è conclusa con l’intonazione unanime e commovente, tra il cast ed il pubblico, de la nota canzone: “Roma nun fa’ la stupida stasera”. Un brano che comprova la bellezza senza spazio e tempo di questa rappresentazione della Roma ottocentesca, ironica, nostalgica e commovente.
Per chiudere: uno spettacolo come Rugantino, è la conferma che il teatro è amore, armonia, è rivoluzione dei costumi, è sorriso, umanità, gentilezza, riflessione, è unione... è dare un senso alla nostra vita! Dunque, a maggio... nun fate li stupidi, annate a vede’ Rugantino!!!
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Lo spettacolo ritornerà in scena al Sistina dal 13 al 22 maggio 2022
https://www.ilsistina.it/
La commedia musicale, infine, si è conclusa con l’intonazione unanime e commovente, tra il cast ed il pubblico, de la nota canzone: “Roma nun fa’ la stupida stasera”. Un brano che comprova la bellezza senza spazio e tempo di questa rappresentazione della Roma ottocentesca, ironica, nostalgica e commovente.
Per chiudere: uno spettacolo come Rugantino, è la conferma che il teatro è amore, armonia, è rivoluzione dei costumi, è sorriso, umanità, gentilezza, riflessione, è unione... è dare un senso alla nostra vita! Dunque, a maggio... nun fate li stupidi, annate a vede’ Rugantino!!!
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Lo spettacolo ritornerà in scena al Sistina dal 13 al 22 maggio 2022
https://www.ilsistina.it/
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