Foto Angela Bartolo |
20-23
febbraio 2020
TATRO SALA FONTANA
L’UOMO,
LA BESTIA E LA VIRTÚ
DI
LUIGI PIRANDELLO
CON
GIORGIO COLANGELI, PIETRO DE SILVA
E
CON
VALENTINA
PERRELLA
CRISTINA
TODARO, ALESSANDRO GIOVA, GIUSEPPE CARVUTTO, ALEX ANGELINI, GIACOMO
COSTA
REGIA
GIANCARLO
NICOLETTI
SCENE
LAURA
DE STASIO
COSTUMI
GIULIA
PAGLIARULO
DISEGNO
LUCI DANIELE
MANENTI
REALIZZAZIONE
SCENE UMBERTO
PISCHEDDA
DIRETTORE
DI SCENA CRISTIAN
CARCIONE
DATORE
LUCI MICHELE
TULUI
FOTO
ANGELA BARTOLO – LKV PHOTO AGENCY
UNA
PRODUZIONE I
DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE & ALTRA SCENA
CON
IL SOSTEGNO DI MINISTERO
PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
Spettacolo
inserito in abbonamento Invito a Teatro
"Uno
spettacolo semplicemente eccezionale." La Nouvelle Vague
"Un
ufo teatrale...questo allestimento rende giustizia al testo."
Teatro e Critica
"Un
grande successo di pubblico, ampiamente meritato." Gufetto
Magazine
"Divertente
e convincente, contemporaneo, feroce, cinico." Unfolding
"Cento
anni e non sentirli." Corriere Spettacolo
Il David di Donatello Giorgio Colangeli veste i panni del “trasparente” professor Paolino nella rilettura registica di Giancarlo Nicoletti di uno dei classici pirandelliani, L’uomo, la bestia e la virtù che nel 2019 ha festeggiato i cento anni dal debutto sulle scene, dove è stato uno dei testi più rappresentati del drammaturgo siciliano. Co-protagonista un altro pluripremiato attore, il vulcanico Pietro De Silva nel ruolo del Capitano Perella; al loro fianco Valentina Perrella, pronta a calarsi nelle vesti della “virtuosa” signora Perella. E ancora, Cristina Todaro, Alessandro Giova, Diego Rifici, Alex Angelini e Giacomo Costa, a completare il validissimo cast di una rilettura fortemente contemporanea e concreta dell’universo pirandelliano, fuori dal "pirandellismo" di maniera, nel tentativo di riportare la poetica dell’autore Premio
Nobel a un universo essenziale, umano, comico e tragico al tempo stesso. E nuovamente attuale.
Scritta nel 1919, L'uomo, la bestia e la virtù, derivante dalla novella Richiamo all'obbligo, è una commedia molto particolare all'interno dell'opera teatrale pirandelliana. Definita dall'autore un apologo in tre atti, si rivela essere, sotto l'apparente leggerezza e comicità, una farsa tragica che irride i falsi valori morali e religiosi di una umanità ipocrita.
Il trasparente signor Paolino, professore privato, ha una doppia vita: è l'amante della signora Perella, moglie trascurata di un capitano di mare che torna raramente a casa, ha un'altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professore. Paolino è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti. Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino dovrà allora ingegnarsi per salvare la propria dignità e quella della signora a qualsiasi costo, per obbligare il marito a compiere i suoi doveri coniugali e fargli riconoscere il figlio legittimamente.
NOTE DI REGIA
C'è una terza via per risolvere il sistema Pirandello/Teatro, che non sia la routine del repertorio tradizionale o i rigurgiti della sperimentazione espressiva? Non ci sono dei territori scomodi, meno rassicuranti, inesplorati, fuori dal pregiudizio – od orticaria - che l’idea di “pirandellismo” teatrale ha generato? C’era, sentivo che doveva esserci; ché il buon Pirandello era uomo sovversivo e di scandalo. E quindi da scandalo e sovversione bisognava ripartire. Con la complicità – quasi la connivenza – di un cast di protagonisti virtuoso e coraggioso, siamo approdati a un approccio analitico, scevro dalla contaminazione ed esegesi accademica avvitata a volte in sé, ripartendo da quello-che-realmente-è e non da quello-che-dovrebbe-essere. Senza la paura di sporcarsi le mani col cinismo, la ferocia, la comicità sbordante e la drammaticità cruda di Pirandello. Fra la Magna Grecia siciliana e Bunuel, fra la borghesia novecentesca e Lars Von Trier.
Un approccio contemporaneo, dannatamente concreto. Archiviate la sperimentazione astratto/metaforica e le increspature del teatro di parola, rimangono il sangue, il sesso, il cibo, la merda e l’odore di umanità. Nella volontà di fare, con questo "L’uomo, la bestia e la virtù", uno spettacolo vivo, spietato, esilarante e maledetto.
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ORARI
E PREZZI
INFORMAZIONI
DALLE 09:30 ALLE 18.00
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
+39
02 6901 5733
ORARI
SPETTACOLI
DA GIOVEDì A SABATO ORE 20.30
DOMENICA ORE 16.00
DOMENICA ORE 16.00
RITIRO
BIGLIETTI
DALLE 15:00 ALLE 18:00
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
DA LUNEDÌ A VENERDÌ
La
biglietteria apre due ore prima dell’inizio dello
spettacolo. Ritiro entro 45 minuti prima dell’inizio dello
spettacolo.
Intero________________________________________
21 euro
Giovedì
sera___________________________________17 euro
Convenzioni
_____________________ _____________17 euro
Over
65 / Under 14 _______________ _____________10 euro
Under
26 _____________________________________ 15 euro
Teatro
in Bici _________________________________ 15 euro
Danza
_______________________________________ 16 euro
Jazz
Festival __________________________________21 euro
Prevendita
e prenotazione ________________________ 1 euro
Abbonamenti
PROSA
3
ingressi________________________ 48 euro (tagliando 16 euro)
10
ingressi (max 2 per serata) _______ 145 euro (tagliando 14,50 euro)
5
ingressi (max 1 per serata) ____________ 75 euro (tagliando 15 euro)
Coppia
(4 ingressi, max 2 per serata) _____ 56 euro (tagliando 14
euro)
Giovedì sera (2 ingressi)________________ 25 euro (tagliando 12.50)
Giovedì sera (2 ingressi)________________ 25 euro (tagliando 12.50)
Carnet
Gruppi (12 ingressi disponibili da
utilizzare
liberamente senza vincoli
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