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A 30 anni dalla scomparsa, inaugurazione mostra "LUCIANO SALCE: L'IRONIA E' UNA COSA SERIA"



LUCIANO SALCE

L'ironia è una cosa seria

DAL 25 SETTEMBRE AL 6 OTTOBRE

Palazzo Firenze

Piazza di Firenze 27 - Roma

a cura di Emanuele Salce e Andrea Pergolari
ideazione scenografica di Enrico Serafini

Trent'anni fa ci lasciava Luciano Salce, uno tra i più grandi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura italiana del secolo scorso. Il suo sguardo ironico sulla realtà, la sua acutezza satirica, l'eleganza espressiva, la capacità di sintetizzare con pochi tratti vizi e virtù della “gens italica”, verranno ricordati nella mostra Luciano Salce – L'ironia è una cosa seria.

Curata da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, la mostra si terrà dal 25 settembre al 6 ottobre a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri di Roma.

L'intento degli autori è quello di raccontare la vita e la carriera di Luciano Salce, il suo eclettismo artistico, l’autoironia che ha governato un’esistenza non sempre facile. Le lettere dalla prigionia, la corrispondenza con amici e colleghi, l’elaborato diario privato dei tempi d’Accademia, saranno solo alcuni dei tanti documenti inediti proposti che concorreranno a dare l’esatta misura dell’intelligenza e della discrezione di un uomo che si è posto con pudore e riservatezza anche nel privato.

Il percorso biografico ed artistico di Salce verrà raccontato con approfonditi materiali provenienti dal Fondo Luciano Salce, tramite incontri tematici e con il supporto di materiali fotografici, audio e video d’archivio. La mostra è ospitata dalla Società Dante Alighieri, nella sua sede di Palazzo Firenze a Roma; con il contributo di Banca Cambiano, Invest Banca e quello del Centro Sperimentale di Cinematografia; con il patrocinio dell'Accademia d'Arte Drammatica, del Comune di Roma e con la collaborazione di RaiTeche e dell'Istituto Luce.

Poliedrico e caustico in ogni sua espressione artistica, Luciano Salce mostra sempre più la modernità del suo linguaggio e la capacità di riflettere al meglio la cultura italiana. Se il poeta francese Baudelaire prevedeva che il Novecento sarebbe stato il “secolo del riso”, Luciano Salce ha confermato e confutato, nello stesso tempo, questa profezia partecipe, con le sue armi satiriche, della demolizione delle ideologie imperanti e vittima del suo distacco ironico-critico da ogni forma di pensiero dominante. 


Presenza incessante eppure discreta, come autore e attore, negli spettacoli più rappresentativi dell’Italia del secondo dopoguerra, Luciano Salce è stato quasi sempre un passo più in qua (o più in là) rispetto ai suoi tempi. Trasferitosi in Brasile su invito del suo amico Adolfo Celi, per mettere in scena commedie di Anouilh, Williams e Campanile, mentre in Italia vigeva il neorealismo; ha proposto, con il gruppo dei Gobbi (con gli amici Bonucci, Caprioli e Valeri), un moderno modo di fare cabaret nei tempi in cui imperavano il teatro di varietà, di rivista e d’avanspettacolo; s’è rivolto alla televisione quando questo mezzo di comunicazione era ancora visto dagli intellettuali come un modo d’espressione subalterno; conversatore pettegolo e impagabile, s’è divertito a giocare con la radio, quando cinema e televisione avevano già sommerso le sue funzioni amplificatrici. È soprattutto nel cinema, dove può essere considerato uno dei maestri della commedia all’italiana, che oggi fa risplendere il suo spirito anarchico, acuminato e beffardo, la volontà di satireggiare su tutto, l’eleganza e la modernità del suo linguaggio espressivo. 

Oltre quarant’anni di carriera, senza mai dimenticare la passione per la scrittura, drammaturgica e narrativa (fu anche paroliere per Tenco e Morandi), vissuti con la ritrosia timida e pungente di un uomo caustico e fuori dagli schemi ideologici correnti.

Attraverso trentanove pannelli espositivi si ripercorreranno la vita e la carriera di Luciano Salce. Foto, recensioni, articoli, locandine, copioni, lettere tutto concorrerà a raccontare, secondo il filo logico dell’ironia, una figura intellettuale centrale per ricostruire una storia della cultura italiana del Novecento: una storia che lega Cinecittà e la Rai Tv, via Asiago e l’Accademia d’Arte Drammatica, Vittorio Gassman e Luigi Squarzina, Ugo Tognazzi e Antonello Falqui, Mina e Monica Vitti, Lelio Luttazzi e Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Franca Valeri, Fantozzi, i Gobbi, la seconda guerra mondiale, i campi di prigionia in Germania. Tutti materiali che verranno donati alla biblioteca Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematograifa e saranno disponibili sul sito www.lucianosalce.it.

Programma della mostra:

Due saranno gli incontri tematici: Luciano Salce: l’uomo ed il regista cinematografico e L'Altro Salce che si concluderanno con un evento a cui prenderanno parte artisti ed amici.

Il calendario sarà così strutturato:

Serata d’inaugurazione (25 settembre 2019 h 18.00)

Presentazione di Luciano Salce: l’uomo ed il regista cinematografico

Mario Sesti coadiuvato da Valerio Caprara, Domenico Monetti, Andrea Pergolari ed Emanuele Salce, modererà la serata inaugurale, introdotta da un breve filmato di sequenze significative del cinema di Luciano Salce.

Dagli studi al collegio Mondragone alla prigionia nel campo di concentramento tedesco; la falsa notizia della sua adesione a Salò; e poi il suo importante percorso registico nella commedia cinematografica italiana; il rapporto con gli attori Tognazzi, Vitti e Villaggio; la creazione della maschera di Fantozzi. Tutto questo alla presenza di numerosi ospiti del mondo dello spettacolo.

L’altro Salce (2 ottobre 2019 h 18.00)

Moderata da Franco Cordelli, insieme ad altri illustri ospiti, parlernno delle multiformi espressioni artistiche di Luciano Salce: le esperienze in teatro, radio e tv; la formazione in Accademia d’Arte Drammatica, il lungo apprendistato teatrale, la passione per il teatro francese, la costituzione con Caprioli, Bonucci e Valeri del Teatro dei Gobbi; l’arrivo in Brasile all’inizio degli anni ’50; la rifondazione del teatro brasiliano e la fondazione del Teatro Brasileiro de Comedia; il successo televisivo degli anni ’60 come ospite di Studio Uno; i programmi satirici radiofonici degli anni ’70: Formula Uno, I malalingua, Blackout.


Serata finale (6 ottobre 2019 h 17.00)

Gianluca Guidi condurrà la serata finale della Mostra. Una festa/evento in cui amici e artisti renderanno omaggio a Salce attraverso interventi, letture e improvvisazioni, citazioni e ricordi: impreziosita dalla musica dei suoi film e delle sue canzoni, dirette dal Maestro Fabio Frizzi. 

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Luciano Salce. L'ironia è una cosa seria

25 settembre / 6 ottobre 2019

25 settembre h.18.00/20.00

dal 26 settembre h10.00/h19.00

Palazzo Firenze Roma

Piazza di Firenze 27, Roma

Ingresso libero

Info mostralucianosalce@gmail.com

Una mostra a cura di: Emanuele Salce e Andrea Pergolari


Ideazione scenografica: Enrico Serafini

Grafica: Daisy Iacuzzi

Uff stampa: Rocchina Ceglia

Produzione: Sycamore T Company

Con il contributo di: Società Dante Alighieri, Banca Cambiano, Invest Banca, Centro Sperimentale di Cinematografia

Con il patrocinio di: Accademia di Arte Drammatica, Comune di Roma

Con la collaborazione di; Istituto Luce Cinecittà, RaiTeche

Archivi fotografici: Fondo Luciano Salce, Centro Sperimentale di Cinematografia, Archivio Fotografico Giancolombo, Archivio Cicconi, Reporters Associati & Archivi, RaiTeche, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, Isituto Luce Cinecittà. Mondadori Portfolio Archivio Appetito

Foto di: Pietro Pascuttini, Osvaldo Civirani, Pierluigi Praturlon, Angelo Frontoni. Antonio Casolini. David Cagnazzo, Rosario Assenza, Francesco Alessi, Nino Serafini, Marisa Rastellini, Rino Petrosino

Mario Notarangelo, Angelo Deligio, Cavallari, Palleschi, Attenni, Ghibli foto, Emilio Colella, Ermanno Consolazione, Claudio Patriarca, Enzo Falessi, Jens Peter Bloch, Baldi Schwarze


Si ringraziano:

Arianna Pascuttini, Cinzia Storari, Paola Stramazzi, Anna Palombini, Maria Pia Ammirati, Emanuela Gregori, Viridiana Rotondi, Alessandro Andreini, Vincenzo Aronica, Maria Cristina Mannoni.

NOTE LEGALI SU COPYRIGHT

Per quanto ci è stato possibile abbiamo cercato di risalire al nome degli autori di tutte le foto pubblicate in questa mostra, per darne doverosa segnalazione. Altre volte invece, pur avendo ritrovato il nome dell’autore non ci è stato possibile rinvenirne un recapito personale o degli eredi. Ed è pertanto con vivo rammarico che chiediamo scusa di eventuali errori, lacune od omissioni, dichiarandoci fin d’ora disposti a revisioni in sede di ristampa e al riconoscimento dei relativi diritti ai sensi dell’art. 7 della legge n. 633 del 1941

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