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Randolfo Pacciardi - Eroe del ‘900 per l’Italia del 2000


Dopo la replica istituzionale del 3 maggio scorso a Montecitorio (Roma), nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, andrà in scena il 27 Luglio alle ore 21.30 presso l’Anfiteatro romano di Roselle, in via Batignano Salica (Grosseto) lo spettacolo “Randolfo Pacciardi - Eroe del ‘900 per l’Italia del 2000”. 

Da un'idea di Paolo Pisani in collaborazione con Roberto Breschi, la rappresentazione teatrale del regista Francesco Tarsi unisce i brani tratti dalle scritture di Randolfo Pacciardi e di autori immortali quali Cicerone e Giuseppe Mazzini, alla scrittura drammaturgica della giornalista Maria Del Vecchio, ripercorrendo scenicamente la Storia di una delle più rilevanti personalità nel panorama culturale e politico dell'Italia novecentesca: giovane interventista durante la I Guerra Mondiale prima, combattente antifascista nella Guerra Civile spagnola poi, nel 1946 Pacciardi fu eletto come deputato all'Assemblea Costituente, contribuendo alla fondazione della nostra Repubblicana Italiana.

“Dalla Maremma, Terra desolata, in fuga a Roma a 17 anni e di nuovo in Maremma al seguito del padre; e infine il distacco definitivo. Randolfo portava con sé, nel Corpo e nello Spirito, il marchio di questa terra, della madre, che aveva dato il meglio di sé ai cinque figli, e del padre devoto alle cause dei più deboli. Poi nella Grande Guerra da valoroso in tante azioni, esce con medaglie appese alla sua divisa, in cui riluce la Fede nella Patria Repubblicana, che nel ‘19, in Italia era di per sé, una scelta eroica.

Mazzini e Garibaldi, sono distillati della sua formazione, ma prima ancora Virgilio, che parla di Enea “vinto” che si fa vincitore, e Cicerone che costruisce il modello del politico, per missione, votato al Bene del popolo. Torna a Roma per contrastare “solo” il Regime nero ormai affermato, e deve ancora fuggire attraverso il cielo, inerme preda, per sottrarsi ai cacciatori fascisti, che già nella sua Grosseto lo avevano duramente colpito. Va in Svizzera per costruire la sua “statua” della libertà e di lì in Francia e poi in Spagna, chiamato da Carlo Rosselli, anch’egli avventuriero, affamato della vita libera e votato al sacro patriottismo, a combattere contro chi vuole solo potere, ricchezza e morte per gli avversari. Randolfo Pacciardi, Comandante del Battaglione titolato all’eroe dei Due mondi, vince a Guadalajara contro gli italiani in camicia nera mostrando loro magnanimità e indulgenza da grande Uomo. E attraverso l’Algeria, va in America, anche lui alla conquista di un altro Mondo. A guerra finita, dall’Italia perduta, ma da lui “vinta”, siede sullo scranno più alto della proclamata Repubblica con vista sull’Europa, che Mazzini e Garibaldi avevano visto sfiorire nel 1849, e Cicerone svanire nell’astro nascente di Giulio Cesare.

Ho conosciuto Pacciardi dalla Storia e non dalle cronache politiche, che non leggevo da molto giovane, per inseguire il sogno della Cultura Classica, del Cinema, del Teatro e della Donna Ideale. Sono felice di conoscerlo ora più a fondo e additare il suo esempio, attraverso il Teatro, ai giovani italiani. Di questo ringrazio Paolo Pisani e Roberto Breschi, che hanno ispirato e sostenuto questa produzione, loro si, di Lui fratelli e Sodali. Dedico questa fatica a Ruggero Zotti di Buriano, mio nonno e a Lolino Lolini di Massa Marittima, nonno dell’on. Mario Lolini. Ruggero e Lolino, classe ‘98, valorosi e anonimi combattenti della Guerra, come Randolfo, repubblicani tutta la vita.

Francesco Tarsi 

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Randolfo Pacciardi - Eroe del ‘900 per l’Italia del 2000

Da un'idea di Paolo Pisani in collaborazione con Roberto Breschi

Riduzione e regia di Francesco Tarsi

Scrittura drammaturgica di Maria Del Vecchio
Testo canzoni di Davide Braglia

Interpreti: Graziano Alberti, Selena Bellussi, Stefano Bramini, Valentina Cannavacciuolo (canto) con la partecipazione di Giacomo Rosselli










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