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TERZO MILLENNIO (un omaggio all’esistenza)



OlivieriRavelli _Teatro

presenta

TERZO MILLENNIO
(un omaggio all’esistenza)

con

Francesca GuercioClaudio Di LoretoAlessandro Margari

drammaturgia / regia

Fabio Massimo Franceschelli

scene e costumi OlivieriRavelli_Teatro
produzione Ass. Cult. Figli di Hamm

*** Quindicesimo anno di repliche***
Segnalato dal CIRT di Milano.
Tradotto in tedesco e rappresentato nello
storico Theater im Keller di Graz (Austria)
durante la stagione 2002.
29 novembre – 2 dicembre 2018
Teatro Studio Uno via Carlo della Rocca, 6 Roma

Al Teatro Studio Uno in scena dal 29 novembre al 2 dicembre la storica compagnia OlivieriRavelli Teatro con lo spettacolo “Terzo Millennio (un omaggio all'esistenza)", scritto e diretto da Fabio Massimo Franceschelli con Francesca Guercio, Claudio Di Loreto, Alessandro Margari, protagonisti di un atto unico in due quadri dall'umorismo nero che affronta il tema del disagio sociale(e teatrale) della società contemporanea tra incomunicabilità, cinismo ed omologazione.

La pièce rappresenta un luogo surreale non specificato (potrebbe essere un’isola, un deserto, una città, una stanza) ove tre personaggi altrettanto surreali - la Donna, il Maiale, il
Pescatore - si impegnano in un dialogo serrato, sincopato, carico contemporaneamente di aspetti drammatici e di forte umorismo.

“Terzo Millennio” è concepito come un crescendo di tensione e di attesa, che nei momenti finali raggiunge il parossismo sino ad esplodere per il sopraggiungere fulmineo di un EVENTO particolare, più volte annunciato nei dialoghi che lo precedono. Immersi in un assurdo molto familiare, Maiale, Donna e Pescatore affrontano il mistero della loro esistenza, alla ricerca disperata di un senso che non si riduca al ridicolo che loro malgrado incarnano.

Rassegna stampa:

Andrea Pocosgnich su teatroecritica.net (Roma 2010)

Non è forse nella caduta (o improvvisa ascesa, dipende da quale lato si guardi la cosa) di stile demenziale che l’assurdo trova la sua giusta forma da terzo millennio appunto? Il comico nasce insomma non solo dall’assurdo, ecco l’altra marcia in più nei testi di Franceschelli, ma anche dalla creazione surreale e alogica di momenti narrativi sorprendenti per originalità e folgoranti per capacità immaginifica […]. Questa come altre preziosità si intrecciano in un tessuto drammaturgico di altissimo livello per stile ritmi e musicalità da rendere la scrittura di Franceschelli, a mio modesto parere, unica nel nostro teatro.

Maddalena Giovannelli su stratagemmi.it (Milano 2012)

Terzo Millennio di Fabio Franceschelli, drammaturgo e regista romano, è arrivato a Milano con “solo” dieci anni di ritardo: dopo essere stato applaudito in Austria e a Roma, lo spettacolo è approdato al Teatro della Contraddizione di Milano. […] L’inizio è folgorante: in un istante le battute attivano una macchina scenica dai perfetti tempi comici e teatrali, l’alto si mescola al basso, l’incomunicabilità tra i codici e i personaggi è un detonatore sottile e
potente. Claudio Di Loreto – un eccellente maiale – è superbo nel ruolo di regista in scena: detta i tempi, incalza gli altri personaggi quando l’attenzione cala, passa con aplomb da colte disquisizioni a improvvisi nonsense.

Simone Nebbia su Hystrio (Roma 2010)

La drammaturgia, che risale al 1997, assume spessore maggiorato dalla sua funzionalità moderna: è un testo che sapeva di oggi molto più di quanto forse ne sappiamo noi ora [...]. Punto di forza è l’acidità dell’estetica kitsch, che nell’eccesso trova la misura di far passare la complessità in una struttura apparentemente ludica, che invece deve a questo gusto leggero dello scherzo e del paradosso i risultati migliori in chiave di accoglienza e riconoscibilità. Proprio quest’ultimo elemento è il più valoroso: l’ostinazione a oltrepassare il limite sconfigge la pesantezza concettuale e definisce il teatro di Franceschelli, che si distingue nobilmente in un’epoca, questa, di affamata omologazione.

Laura Khasiev su close-up.it (Roma 2010)

Questo testo mette in evidenza il malessere contemporaneo, consegnando lo spunto per
un’alternativa ad esso, una via d’uscita [...]. Uno spettacolo che parla del disagio postmoderno, sia sociale che prettamente teatrale, del fare in modo che la comunicazione divenga un punto di riferimento fermo per chi ne fruisce, ricordando che siamo tutti vittime di questa inadeguatezza alla quale dovremmo trovare una soluzione partendo da spunti che ci vengono consegnati da prodotti artistici sempre meno completi e definiti, ma forse proprio per questo fortemente evocativi.

Francesco Russomanno su paconline.it (Roma 2010)

Franceschelli dimostra di sapersi muovere tra le strade lasciate dai grandi e rivoluzionari
drammaturghi del Novecento, Beckett — Pinter — Ionesco, sfruttando situazioni grottesche, un lieve non-sense, un’incomunicabilità tra personaggi che appaiono dei ridicoli monoliti. […] un continuo slittare che al contempo fa riflettere e abbatte ogni riflessione. In alcune situazioni surreali è evidente la lezione di Brecht sullo straniamento ma la regia, il testo stesso e gli attori, sembrano portarla verso un’esagerazione comica che riesce con maggior effetto a bucare la quarta parete dell’immedesimazione.

Fabio Di Todaro su persinsala.it (Roma 2012)

[...] Non vi è alcuna certezza in Terzo Millennio […] se non della volontà di Fabio Franceschelli di intessere un dramma attraverso il teatro dell’assurdo, con la convinzione che nulla più di questa struttura narrativa possa raccontare il disagio proprio dei nostri tempi. […] Il disagio postmoderno, sociale e teatrale, è così raccontato in maniera sfrontata ed eccessiva, per colpire con decisione lo sguardo e la mente dello spettatore. Testo quasi pasoliniano, quanto a irriverenza.

Renzo Francabandera su paneacqua.info (Roma 2012)

Un delirio a due con ospite, un Aspettando Godot durante il quale ad un certo punto entra in scena una signora un po’ sboccata e concreta, che mette in crisi l’astratto filosofeggiare sulla funzione e sui paradossi della lingua dei due interpreti primigeni […] La messa in scena è una prova d’attore, in cui il duo iniziale funziona meglio del terzetto successivo, anche se il divertimento e il ritmo, ovviamente, nei terzetto trovano esiti più interessanti. […] una drammaturgia che ricorda l’assurdo di altri tempi, porta il sapore delle minestre d’una volta [...] La potenza del testo penetra, quella della recitazione anche [...].

Graz (Austria) 2002

Schmidt Von Bernd, Krone
Il testo di Fabio M. Franceschelli Terzo Millennio, ha avuto la sua applauditissima prima in lingua tedesca al Theater im Keller di Graz sotto la regia sensibile di Reinhold Ulrych. Tre persone stanno aspettando impazientemente. Ma questa volta non è Godot che aspettano. Malgrado ciò la cosa è nondimeno assurda. […] Nel testo di Franceschelli ricco di effetti, in cui tutto gira attorno ad un nichilista dalla testa di maiale e vestito tutto di rosa, un pescatore che spera che abbocchi un pesce nonostante le sue tristi esperienze del passato e una giovane bellezza assai frustrata e smaliziata, le cose prendono un esito diverso. Tutti e tre aspettano impazientemente, contemplando però la loro propria attesa da lontano, quasi come stranieri non coinvolti nell'azione. E si insultano con un notevole piacere. […] Il brano dell'autore italiano, nato nel 1963, […]sotto la regia spruzzante di idee originali di Reinhold Ulrych offre tanto spazio all'interpretazione degli attori presenti sul palcoscenico per tutta la durata del pezzo arrivando così ad un'ottima performance.


Gisela Bartens, Kleine Zeitung
Nel ciclo di rappresentazioni dedicato all'Italia […], il Theater im Keller ci stupisce sempre con idee originali ed effetti brillanti. L'ultima produzione - Das dritte Jahrtausend (Terzo Millennio) - di Fabio Franceschelli non ci offre soltanto puro divertimento, ma ci fa anche capire in che direzione si muove il mondo uomini compresi. Al Theater im Keller non manca né il coraggio di esprimere verità profonde né si esita di fronte all'umorismo nero. Con Reinhold Ulrych si è trovato anche il regista giusto che non alza il dito per predicare morale. Il che si manifesta nella gioia di rappresentare degli attori e nell'entusiasmo del pubblico alla prima di Graz. Nonostante che nel tedesco si perda un po’ la leggerezza dell'italiano, il testo genera grandi risate del pubblico, anche se ragionamenti come «Crediamo di essere, ma in realtà siamo già stati» non sono così facili da digerire. In ogni caso, Franceschelli dimostra un'eccellente qualità di analista.

“Terzo Millennio” dal 29 novembre al 2 dicembre 2018 – Sala Teatro
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).
Ingr. 12 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00

Per info: 3494356219- 3298027943

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