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Niente Panico - Vaneggiamenti di un patafisico involontario




La logica vi porterà da A a B.
L’immaginazione vi porterà dappertutto.
(Albert Einstein)

Il Teatro Kopó presenta Niente Panico di e con Luca Avagliano per KanterStrasse, in scena dal 6 all’8 di ottobre, venerdì e sabato alle 21, domenica doppia replica alle 17 e alle 21.
La fine di un amore può far precipitare la mente in un caos abissale. Il protagonista di Niente Panico ci porterà a casa sua e, con indosso un pigiama, ci parlerà di sé. La pièce d’apertura del Kopó è uno splendido monologo sull’amore, sulla vita, sul significato della realtà quando essa incomincia a sbriciolarsi sotto i nostri occhi. Grazie alla maestria di Luca Avagliano, unico protagonista in scena, potremo ridere e riflettere su noi stessi e sui mali del nostro tempo. Il protagonista si è sentito dire dalla propria donna “Facciamola finita, ammettiamolo, non abbiamo più un futuro!”. 

Sono proprio queste parole a spalancare le porte del Dubbio. Che valore può avere un presente senza futuro? Schiacciati dal peso di un’esistenza fragile, non possiamo che sentirci smarriti, senza punti di riferimento, in preda al Panico. Eppure, il senso della propria esistenza il nostro l’ha cercato ovunque, negli angoli della casa che lo imprigiona, perfino dietro la lavastoviglie! E se stesse solo rifiutando l’idea di crescere, di diventare finalmente un uomo? Un altro dubbio tuttavia lo assale, come in vortice senza fine: dovrebbe forse rinunciare al fanciullo che ha dentro? Se è così, crescere significa abbandonare il proprio Estro. Al centro di un dilemma che vede contrapporsi realtà e immaginazione, uno si domanda quale sia la Verità. In un logico non-sense, viene da chiedersi se la verità è vera oppure se ciò che consideriamo vero è nient’altro che il frutto di ciò che noi crediamo essere vero. Perfino l’implacabile legge della fisica in base alla quale gli opposti si attraggono sembra contraddirsi, poiché lui e Mirella, la sua amata, sono perfettamente antitetici. In fondo, lui si rifugia nell’immaginazione poiché ha paura del mondo, di sé e degli altri. È un ‘patafisico’ involontario che adotta la ‘scienza della soluzioni immaginarie’, come strategia di sopravvivenza.
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Teatro Kopó

Via Vestricio Spurinna, 47/49

00175 Roma

Metro A Numidio Quadrato

Tel.: (06) 45650052

Website: www.teatrokopo.it

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