Foto F.NICCOLI |
27-28-29 ottobre 2017
Teatro Gerolamopiazza Beccaria 8 Milano
Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi/Centro di Produzione di Firenze
presenta
LUCIA POLI
L’INTRUSA
preceduto da “E’ una bella giornata di pioggia”
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Angelo Savelli
traduzione A. Bracci Testasecca
Se c’è un autore a cui si addice una delle qualità più apprezzate da Italo Calvino, la leggerezza, questi è certamente Eric-Emmanuel Schmitt, lo scrittore franco-belga amante di Mozart e Diderot, scrutatore di anime e sottile narratore di storie in apparenza molto semplici ma che presentano sempre un’ipotesi di filosofia di vita, capaci di parlare al cuore come all’intelligenza.
“Lezioni di felicità”: così è stato opportunamente tradotto in italiano il film di Schmitt “Odette Toulemonde” da cui il regista stesso ha poi tratto (una volta tanto all’incontrario) il suo omonimo libro di racconti da cui sono tratte le due storie presentate e che sono unite dal mal di vivere, da una quotidianità che sembra in bilico sull’orlo della notte, da un avvenire che è tutto dietro le spalle.
Nella prima la protagonista è una donna insoddisfatta ed infelice a causa del suo inguaribile pessimismo, la sua amica di sempre è la depressione, il suo mondo è fatto di fatue speranze. Nella seconda un’anziana signora rischia la follia a causa di una misteriosa intrusa che si aggira nel suo appartamento: una sorta di thriller psicologico dove il crudele gioco sta nel riuscire a scoprire chi è quella vecchia intrusa. Due percorsi umani di due donne non comuni racchiusi in due bellissimi e toccanti racconti, due gioiellini pervasi da quell'eleganza e quell'umorismo che caratterizzano l'inconfondibile stile di Eric-Emmanuel Schmitt ma anche le doti interpretative di Lucia Poli, signora del teatro italiano che sa passare con disinvoltura dalla frequentazione dei classici sui grandi palcoscenici nazionali ad originali incursioni nei territori della drammaturgia contemporanea.
Eric-Emmanuel Schmitt – Pensatore, autore di testi teatrali di enorme successo, musicista e appassionato di musica, filosofo, regista cinematografico, Schmitt è una presenza imponente e anomala nel panorama letterario attuale. L’anomalia sta non tanto nelle tematiche scelte, peraltro rare; sta nel successo di pubblico. Come si diventa un classico dei nostri giorni affrontando argomenti scomodi, “pesanti”, diciamo etico-filosofici (la colpa, l’espiazione, il pentimento, il tradimento, la menzogna, il senso d’appartenenza, la percezione di sé, la responsabilità personale, l’odio e i loro opposti, tanto per fare un elenco casuale)? La risposta sta nella rara maestria con cui i testi di Schmitt sono costruiti, testi che spesso mutuano ritmo e andamento e, addirittura, suspense dal thriller o dalla detective story (paragone da intendere esclusivamente in senso strutturale) e che a volte condividono grazia e senso della meraviglia con le favole più belle.
Lucia Poli – Fiorentina, laureata in filosofia, arriva a Roma agli inizi degli anni ’70 per scrivere trasmissioni culturali per la Radio e la Televisione. Si inserisce nel movimento dell’avanguardia romana fondando uno spazio culturale, il Teatro Alberico, dove nasceranno i suoi primi lavori di quegli anni tra cui il famosissimo monologo Liquidi. Dal 2005 inizia la sua collaborazione con Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi che la riporta per lunghi periodi a Firenze. In particolare lavora con il regista Angelo Savelli nello spettacolo-evento Omaggio ad A. Einstein, poi ne Il Diario di Eva, tratto dagli scritti di Charles Darwin e Mark Twain, ne Il libro cuore ed altre storie, nella lettura-spettacolo La Grammatica di Dio di Stefano Benni. Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi ha inoltre prodotto per Lucia Poli Buffi di nasce(testo e regia di Ugo Chiti) e Il fantasma di Canterville di Ugo Chiti da Oscar Wilde, regia di Lucia Poli.
Angelo Savelli – Laureato in filosofia, vive e lavora a Firenze; regista, autore e docente, ha fondato nel 1976 la compagnia Pupi e Fresedde che dal 1986 ha sede al Teatro di Rifredi di Firenze. Appassionato di pastiches teatrali e letterari, abile riduttore e adattatore, studioso del teatro popolare italiano, amante del teatro musicale dall’avanspettacolo al melodramma ha realizzato più di 100 spettacoli che sono stati rappresentati nei maggiori teatri di 16 nazioni. Tra i suoi maggiori successi citiamo: La terra del rimorso, Don Giovanni e il suo servo Pulcinella, L’amore delle tre melarance di Vincenzo Cerami, Carmela e Paolino di Josè Sanchis Sinisterra, Gian Burrasca,Gallina Vecchia con Marisa Fabbri e Carlo Monni, Il Diario di Eva e Il libro cuore e altre storie con Lucia Poli, L’ultimo harem e La bastarda di Istanbul con Serra Yilmaz.
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LUCIA POLI
L’INTRUSA
preceduto da “E’ una bella giornata di pioggia”
di Eric-Emmanuel Schmitt
regia Angelo Savelli
traduzione A. Bracci Testasecca
Se c’è un autore a cui si addice una delle qualità più apprezzate da Italo Calvino, la leggerezza, questi è certamente Eric-Emmanuel Schmitt, lo scrittore franco-belga amante di Mozart e Diderot, scrutatore di anime e sottile narratore di storie in apparenza molto semplici ma che presentano sempre un’ipotesi di filosofia di vita, capaci di parlare al cuore come all’intelligenza.
“Lezioni di felicità”: così è stato opportunamente tradotto in italiano il film di Schmitt “Odette Toulemonde” da cui il regista stesso ha poi tratto (una volta tanto all’incontrario) il suo omonimo libro di racconti da cui sono tratte le due storie presentate e che sono unite dal mal di vivere, da una quotidianità che sembra in bilico sull’orlo della notte, da un avvenire che è tutto dietro le spalle.
Nella prima la protagonista è una donna insoddisfatta ed infelice a causa del suo inguaribile pessimismo, la sua amica di sempre è la depressione, il suo mondo è fatto di fatue speranze. Nella seconda un’anziana signora rischia la follia a causa di una misteriosa intrusa che si aggira nel suo appartamento: una sorta di thriller psicologico dove il crudele gioco sta nel riuscire a scoprire chi è quella vecchia intrusa. Due percorsi umani di due donne non comuni racchiusi in due bellissimi e toccanti racconti, due gioiellini pervasi da quell'eleganza e quell'umorismo che caratterizzano l'inconfondibile stile di Eric-Emmanuel Schmitt ma anche le doti interpretative di Lucia Poli, signora del teatro italiano che sa passare con disinvoltura dalla frequentazione dei classici sui grandi palcoscenici nazionali ad originali incursioni nei territori della drammaturgia contemporanea.
Eric-Emmanuel Schmitt – Pensatore, autore di testi teatrali di enorme successo, musicista e appassionato di musica, filosofo, regista cinematografico, Schmitt è una presenza imponente e anomala nel panorama letterario attuale. L’anomalia sta non tanto nelle tematiche scelte, peraltro rare; sta nel successo di pubblico. Come si diventa un classico dei nostri giorni affrontando argomenti scomodi, “pesanti”, diciamo etico-filosofici (la colpa, l’espiazione, il pentimento, il tradimento, la menzogna, il senso d’appartenenza, la percezione di sé, la responsabilità personale, l’odio e i loro opposti, tanto per fare un elenco casuale)? La risposta sta nella rara maestria con cui i testi di Schmitt sono costruiti, testi che spesso mutuano ritmo e andamento e, addirittura, suspense dal thriller o dalla detective story (paragone da intendere esclusivamente in senso strutturale) e che a volte condividono grazia e senso della meraviglia con le favole più belle.
Lucia Poli – Fiorentina, laureata in filosofia, arriva a Roma agli inizi degli anni ’70 per scrivere trasmissioni culturali per la Radio e la Televisione. Si inserisce nel movimento dell’avanguardia romana fondando uno spazio culturale, il Teatro Alberico, dove nasceranno i suoi primi lavori di quegli anni tra cui il famosissimo monologo Liquidi. Dal 2005 inizia la sua collaborazione con Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi che la riporta per lunghi periodi a Firenze. In particolare lavora con il regista Angelo Savelli nello spettacolo-evento Omaggio ad A. Einstein, poi ne Il Diario di Eva, tratto dagli scritti di Charles Darwin e Mark Twain, ne Il libro cuore ed altre storie, nella lettura-spettacolo La Grammatica di Dio di Stefano Benni. Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi ha inoltre prodotto per Lucia Poli Buffi di nasce(testo e regia di Ugo Chiti) e Il fantasma di Canterville di Ugo Chiti da Oscar Wilde, regia di Lucia Poli.
Angelo Savelli – Laureato in filosofia, vive e lavora a Firenze; regista, autore e docente, ha fondato nel 1976 la compagnia Pupi e Fresedde che dal 1986 ha sede al Teatro di Rifredi di Firenze. Appassionato di pastiches teatrali e letterari, abile riduttore e adattatore, studioso del teatro popolare italiano, amante del teatro musicale dall’avanspettacolo al melodramma ha realizzato più di 100 spettacoli che sono stati rappresentati nei maggiori teatri di 16 nazioni. Tra i suoi maggiori successi citiamo: La terra del rimorso, Don Giovanni e il suo servo Pulcinella, L’amore delle tre melarance di Vincenzo Cerami, Carmela e Paolino di Josè Sanchis Sinisterra, Gian Burrasca,Gallina Vecchia con Marisa Fabbri e Carlo Monni, Il Diario di Eva e Il libro cuore e altre storie con Lucia Poli, L’ultimo harem e La bastarda di Istanbul con Serra Yilmaz.
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ORARI: feriali ore 20 – festivo ore 16
BIGLIETTI: da 6 a 38 euro
PRENOTAZIONI
Tel. 02.45388221 (negli orari e giorni di apertura) - vendita online www.vivaticket.it
Mail: biglietteria@teatrogerolamo.it
TEATRO GEROLAMO
Piazza Cesare Beccaria, 8 – 20122 Milano - tel 02.36590120 – fax 02.36590130
info@teatrogerolamo.it – www.teatrogerolamo.it
BIGLIETTI: da 6 a 38 euro
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