CINEMILONGA
di Fernando Pannullo
da un'idea di Fatima Scialdone
Il Marconi Teatro Festival omaggia il tango e lo fa con Cinemilonga giovedì 3 agosto alle 21.45. Una Piccola storia d’amore, di tango e di vita” di Fernando Pannullo da un'idea di Fatima Scialdone, liberamente tratta dalla canzone “Cinemilonga” di Renato Bonanni
Tango tra Italia e Argentina, una storia d’amore raccontata attraverso teatro, musica, tango e cinema, dai toni comici e brillanti a quelli più profondi e reali, spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos.
La storia - Due giovani argentini di origine italiana, Amelita e Toldo, forse studenti, forse impiegati, forse artisti, imprigionati e torturati in patria durante la dittatura di Videla, riescono con degli stratagemmi ad espatriare e, dopo brevi tappe in Spagna e Francia, si rifugiano in Italia. Qui, sfruttando le loro competenze artistiche, formano un Duo di fantasisti/tangueri, “AMELITA E TOLDO”, che cantano e ballano Tango e balli popolari argentini ma non solo, in teatri di avanspettacolo. I due fanno coppia anche nella vita, hanno imparato a convivere coi loro traumi, si sorreggono a vicenda, si vogliono bene, si arrabattano per migliorare il loro tenore di vita. Nei primi tempi vivono nel retro palco del Cine teatro di periferia, poi le cose cominciano a funzionare, le loro esibizioni sono richieste, affittano persino un monolocale vicino Piazza Navona.
La vita torna a sorridere. Restano però i fantasmi del passato che tormentano soprattutto Amelita, che, di tanto in tanto, nel sentire una musica o vedere qualche film, rivive con angoscia la violenza subita. Ma il buonumore di lui, il suo affetto, riescono a darle la serenità. Quando cade la dittatura, Toldo vuole tornare in Argentina, dare il suo contributo alla riedificazione della democrazia e ritrovare la sua famiglia. Amelita no, le piaghe si sono riaperte, rifiuta decisamente di ritornarvi. Toldo parte, soffrendo, lei resta, soffrendo ancora di più, perché adesso sente di amarlo veramente e non può fare a meno di lui…tendendo disperata le braccia grida il suo amore nel vuoto…
Anni dopo, il vecchio teatro dell’avanspettacolo ospita la CINEMILONGA, dove si balla Tango e si proiettano film sul Tango. I due, dopo tanti anni, si ritrovano e si allacciano in un ultimo ballo. Non si sa niente del loro passato e meno ancora del futuro, si amano ancora? Si rimetteranno insieme? Si separeranno di nuovo? Non importa, importa solo il presente, stretti di nuovo in un vorticoso romantico ballo.
Il clima irreale in cui sono immersi e felici può far sorgere il sospetto che sia stato tutto un bellissimo sogno…. Chissà…
NOTE
Il soggetto dello spettacolo si ispira alla canzone “Cinemilonga” di Renato Bonanni che ha composto il brano nel 2011 in omaggio al regista argentino Fernando Birri, in occasione di un incontro alla Casa del Cinema in ricordo del suo grande amico e maestro Mario Verdone.
Una storia d’amore raccontata tra teatro, musica, tango e cinema, dai toni comici e brillanti a quelli più profondi e reali, offre lo spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos, quei trentamila ragazzi torturati e gettati nei voli della morte nel Mar della Plata e tra di essi le tante ragazze incinte che sono state private dei figli e poi uccise.
Qualcuno di questi ragazzi, grazie a fortunate situazioni, ma soprattutto al Console italiano Calamai, riuscì a sfuggire al massacro, e i due protagonisti della storia rappresentano proprio uno di questi casi.
Quello dei Diritti Umani è un tema universale, che accomuna, nella ricorrenza del 24 marzo (giorno del golpe), le vittime della dittatura argentina e quelle delle Fosse Ardeatine, strage avvenuta lo stesso giorno di 32 anni prima (1944-1976).
Troviamo utile e importante trattare l’argomento con il linguaggio universale del teatro, del cinema e della musica, avvalendoci anche del supporto dell’Associazione delle Nonne della Plaza de Mayo (presieduta da Estela Carlotto), e del patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina a Roma.
Tango tra Italia e Argentina, una storia d’amore raccontata attraverso teatro, musica, tango e cinema, dai toni comici e brillanti a quelli più profondi e reali, spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos.
La storia - Due giovani argentini di origine italiana, Amelita e Toldo, forse studenti, forse impiegati, forse artisti, imprigionati e torturati in patria durante la dittatura di Videla, riescono con degli stratagemmi ad espatriare e, dopo brevi tappe in Spagna e Francia, si rifugiano in Italia. Qui, sfruttando le loro competenze artistiche, formano un Duo di fantasisti/tangueri, “AMELITA E TOLDO”, che cantano e ballano Tango e balli popolari argentini ma non solo, in teatri di avanspettacolo. I due fanno coppia anche nella vita, hanno imparato a convivere coi loro traumi, si sorreggono a vicenda, si vogliono bene, si arrabattano per migliorare il loro tenore di vita. Nei primi tempi vivono nel retro palco del Cine teatro di periferia, poi le cose cominciano a funzionare, le loro esibizioni sono richieste, affittano persino un monolocale vicino Piazza Navona.
La vita torna a sorridere. Restano però i fantasmi del passato che tormentano soprattutto Amelita, che, di tanto in tanto, nel sentire una musica o vedere qualche film, rivive con angoscia la violenza subita. Ma il buonumore di lui, il suo affetto, riescono a darle la serenità. Quando cade la dittatura, Toldo vuole tornare in Argentina, dare il suo contributo alla riedificazione della democrazia e ritrovare la sua famiglia. Amelita no, le piaghe si sono riaperte, rifiuta decisamente di ritornarvi. Toldo parte, soffrendo, lei resta, soffrendo ancora di più, perché adesso sente di amarlo veramente e non può fare a meno di lui…tendendo disperata le braccia grida il suo amore nel vuoto…
Anni dopo, il vecchio teatro dell’avanspettacolo ospita la CINEMILONGA, dove si balla Tango e si proiettano film sul Tango. I due, dopo tanti anni, si ritrovano e si allacciano in un ultimo ballo. Non si sa niente del loro passato e meno ancora del futuro, si amano ancora? Si rimetteranno insieme? Si separeranno di nuovo? Non importa, importa solo il presente, stretti di nuovo in un vorticoso romantico ballo.
Il clima irreale in cui sono immersi e felici può far sorgere il sospetto che sia stato tutto un bellissimo sogno…. Chissà…
NOTE
Il soggetto dello spettacolo si ispira alla canzone “Cinemilonga” di Renato Bonanni che ha composto il brano nel 2011 in omaggio al regista argentino Fernando Birri, in occasione di un incontro alla Casa del Cinema in ricordo del suo grande amico e maestro Mario Verdone.
Una storia d’amore raccontata tra teatro, musica, tango e cinema, dai toni comici e brillanti a quelli più profondi e reali, offre lo spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos, quei trentamila ragazzi torturati e gettati nei voli della morte nel Mar della Plata e tra di essi le tante ragazze incinte che sono state private dei figli e poi uccise.
Qualcuno di questi ragazzi, grazie a fortunate situazioni, ma soprattutto al Console italiano Calamai, riuscì a sfuggire al massacro, e i due protagonisti della storia rappresentano proprio uno di questi casi.
Quello dei Diritti Umani è un tema universale, che accomuna, nella ricorrenza del 24 marzo (giorno del golpe), le vittime della dittatura argentina e quelle delle Fosse Ardeatine, strage avvenuta lo stesso giorno di 32 anni prima (1944-1976).
Troviamo utile e importante trattare l’argomento con il linguaggio universale del teatro, del cinema e della musica, avvalendoci anche del supporto dell’Associazione delle Nonne della Plaza de Mayo (presieduta da Estela Carlotto), e del patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina a Roma.
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TEARO MARCONI
viale Guglielmo Marconi 698e
3 agosto
ore 21.45
tel 065943554
biglietti 16 € - ridotto 13€
TEARO MARCONI
viale Guglielmo Marconi 698e
3 agosto
ore 21.45
tel 065943554
biglietti 16 € - ridotto 13€
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