Dal 18 al 22 gennaio
Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
presenta
IL DESERTO DEI TARTARI
prima milanese
di Dino Buzzati
adattamento teatrale e regia Paolo Valerio
attori (in ordine alfabetico)
Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Emanuele Fortunati, Aldo Gentileschi (fisarmonica), Marina La Placa (theremin), Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Stefano Scandaletti, Paolo Valerio
movimenti di scena Monica Codena
scene Antonio Panzuto video Raffaella Rivi
costumi Chiara Defant
musiche originali Antonio Di Pofi luci Enrico Berardi
le immagini dello spettacolo sono tratte dai quadri di Dino Buzzati
dedicato ad Almerina Buzzati
“Posso chiamare Il deserto dei Tartari il libro della mia vita”Dino Buzzati
NOTE DI REGIA
In passato ho già avuto modo di realizzare altri spettacoli tratti da testi di Buzzati, tra i quali Sette Piani e Poema a Fumetti, oltre alla fiaba La meravigliosa invasione degli orsi in Sicilia ed alcuni racconti. Ed ora, con questa nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, è arrivato il momento di portare in scena in suo capolavoro. Il mondo di Buzzati è affascinante e misterioso e ne Il deserto dei Tartari, il romanzo che segnò la sua vera consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano, sono presenti tutte le sue tematiche principali, oltre al suo immaginario onirico di paesaggi e personaggi. Lo scrittore bellunese in un’intervista affermò che lo spunto per il romanzo, il cui tema portante è quello della fuga del tempo, era nato “dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l’idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita. È un sentimento comune, io penso, alla maggioranza degli uomini, soprattutto se incasellati nell’esistenza ad orario delle città. La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico è stata per me quasi istintiva”. In questo tempo immobile eppure ritmato dalla concreta vita militare, la mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista: tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma seguendo le emozioni che il passare tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale. Tutti gli attori aspetteranno ed affronteranno i loro Tartari, e così anche tutti gli spettatori saranno Drogo. Avrà un ruolo importante anche la parte più letteraria del romanzo con l’intenzione di portarne in scena i momenti più descrittivi e poetici, attraverso le parole meravigliose di questo testo e le immagini del pittore Dino Buzzati. “Il deserto è un libro da leggere due volte: la prima per non capire nulla fino all’epilogo e lasciarsi sorprendere (l’effetto che Buzzati ricercava), la seconda per ricucire le trame e riconoscere a ritrovo le tante premonizioni. La vicenda è circolare e alla fine tutto torna.” (Cit. Lucia Bellaspiga) Vorrei che questo spettacolo fosse una terza lettura possibile dell’infinito Dino Buzzati.
Paolo Valerio
TRAMA
Il protagonista è Giovanni Drogo, un giovane e speranzoso tenente mandato in servizio presso un non meglio identificato distaccamento militare ai confini del mondo, la Fortezza Bastiani, relegata in cima ad un’impervia montagna e che da subito appare come sospesa tra sogno e veglia. La Fortezza, un tempo scenario di grandi battaglie, è ora un avamposto abbandonato e pressoché dimenticato, ma che vincola a sé tutti i militari del battaglione per il senso di perenne attesa di un nemico che ci aspetta giunga dalla frontiera e che rappresenta il sogno di una gloria da conquistare e di un destino su cui riporre la propria fiducia. Quando Drogo giunge alla Fortezza, è convinto di trascorrere in quel luogo desolato solo qualche mese, per poi tornare alla vita normale. Dopo poco però, la pacata e monotona vita della Fortezza Bastiani, la disciplina militare, gli orari dell’esistenza comunitaria e la convinzione o illusione che di lì a poco il nemico arriverà, fanno presa su Giovanni Drogo, che, senza rendersene conto, trascorre in quel luogo remoto tutti gli anni della sua esistenza. Per Drogo, così come per i commilitoni, la speranza di veder comparire un nemico all’orizzonte si trasforma a poco a poco quasi in un’ossessione metafisica, in cui si fondono il desiderio di eroismo e la necessità dell’uomo di dare un senso alla propria esistenza. Mentre trascorrono i decenni, e mentre si seguono le vite degli altri soldati della Fortezza, Drogo rimane fatalmente incatenato a questa condizione tra speranza e disillusione; quando, per una breve licenza, potrà rientrare nel mondo reale, percepirà tutto il senso di irreparabile distacco rispetto agli amici di un tempo e alla fidanzata. L’arrivo del nemico si rivela infine un momento simbolicamente unico: quando finalmente i Tartari, a lungo attesi, avanzano verso la Fortezza, Drogo, precocemente invecchiato, ammalato, viene frettolosamente congedato e trascorre la sua ultima notte in un’anonima locanda, sulla via del ritorno. Il momento della morte diventa però per il protagonista una vera rivelazione: dopo un’esistenza spesa e sfumata nell’attesa di un evento che dia un senso alla propria vita, Drogo capisce, guardando la sua piccola porzione di stelle, che la vera vittoria è la sua.
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In occasione dell’anniversario dei 110 anni dalla nascita di Dino Buzzati, il Teatro Menotti dedica allo scrittore la rassegna Intorno a Buzzati. Incontri, libri e teatro.
Dal 19 al 22 gennaio studiosi, giornalisti e artisti racconteranno il mondo e le atmosfere di Dino Buzzati con una serie di appuntamenti organizzati in teatro.
PROGRAMMA AL TEATRO MENOTTI
giovedì 19 gennaio - ore 18.00
Il deserto dei Tartari, romanzo a lieto fine
conversazione tra Lucia Bellaspiga, scrittrice e studiosa di Dino Buzzati, e gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Veneto
venerdi 20 gennaio - ore 18.00
Dino Buzzati, un clandestino nella citta dei pittori
interviene Maria Teresa Ferrari, critica d'arte e studiosa dell'arte visiva dello scrittore
sabato 21 gennaio - ore 17.00
Poema a fumetti di Dino Buzzati
con Paolo Valerio, musiche originali di Antonio di Pofi eseguite dal vivo al pianoforte da Sabrina Reale. Video proiezione di immagini originali di Dino Buzzati.
Una rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice, in cui l’autore parla di sè stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall'eterno dialogo tra la vitalità e la morte.
domenica 22 gennaio - ore 11.00
Dino Buzzati e la fortezza Bastiani: il Corriere della Sera come fonte di ispirazione per Il Deserto dei Tartari
intervengono Lorenzo Vigano e Marzio Breda, due generazioni di giornalisti del Corriere della Sera a confronto.
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BIGLIETTERIA
PREZZI
intero 26,50 € (25,00 € + 1,50 € prevendita)
ridotto over 65/under 14 - 14,00 € (12,50 € + 1,50 € prevendita)
ABBONAMENTI
MENOTTI 10 spettacoli 150 € (abbonamento libero e strettamente personale)
MENOTTI 5 spettacoli 80 € (abbonamento libero e strettamente personale)
TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano - tel. 02 36592544 - biglietteria@tieffeteatro.it
ORARI BIGLIETTERIA
lunedì e mercoledì 15.00 | 18.00 - martedì, giovedì, venerdì 15.00 | 19.00
sabato 15.30 | 19.00 - domenica 15.00 | 17.00 solo per la vendita pomeridiana
Acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org
ORARI SPETTACOLI
feriali ore 20.30 – mercoledì ore 19.30 - domenica ore 16.30
costumi Chiara Defant
musiche originali Antonio Di Pofi luci Enrico Berardi
le immagini dello spettacolo sono tratte dai quadri di Dino Buzzati
dedicato ad Almerina Buzzati
“Posso chiamare Il deserto dei Tartari il libro della mia vita”Dino Buzzati
NOTE DI REGIA
In passato ho già avuto modo di realizzare altri spettacoli tratti da testi di Buzzati, tra i quali Sette Piani e Poema a Fumetti, oltre alla fiaba La meravigliosa invasione degli orsi in Sicilia ed alcuni racconti. Ed ora, con questa nuova produzione del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, è arrivato il momento di portare in scena in suo capolavoro. Il mondo di Buzzati è affascinante e misterioso e ne Il deserto dei Tartari, il romanzo che segnò la sua vera consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano, sono presenti tutte le sue tematiche principali, oltre al suo immaginario onirico di paesaggi e personaggi. Lo scrittore bellunese in un’intervista affermò che lo spunto per il romanzo, il cui tema portante è quello della fuga del tempo, era nato “dalla monotona routine redazionale notturna che facevo a quei tempi. Molto spesso avevo l’idea che quel tran tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita. È un sentimento comune, io penso, alla maggioranza degli uomini, soprattutto se incasellati nell’esistenza ad orario delle città. La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico è stata per me quasi istintiva”. In questo tempo immobile eppure ritmato dalla concreta vita militare, la mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista: tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma seguendo le emozioni che il passare tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale. Tutti gli attori aspetteranno ed affronteranno i loro Tartari, e così anche tutti gli spettatori saranno Drogo. Avrà un ruolo importante anche la parte più letteraria del romanzo con l’intenzione di portarne in scena i momenti più descrittivi e poetici, attraverso le parole meravigliose di questo testo e le immagini del pittore Dino Buzzati. “Il deserto è un libro da leggere due volte: la prima per non capire nulla fino all’epilogo e lasciarsi sorprendere (l’effetto che Buzzati ricercava), la seconda per ricucire le trame e riconoscere a ritrovo le tante premonizioni. La vicenda è circolare e alla fine tutto torna.” (Cit. Lucia Bellaspiga) Vorrei che questo spettacolo fosse una terza lettura possibile dell’infinito Dino Buzzati.
Paolo Valerio
TRAMA
Il protagonista è Giovanni Drogo, un giovane e speranzoso tenente mandato in servizio presso un non meglio identificato distaccamento militare ai confini del mondo, la Fortezza Bastiani, relegata in cima ad un’impervia montagna e che da subito appare come sospesa tra sogno e veglia. La Fortezza, un tempo scenario di grandi battaglie, è ora un avamposto abbandonato e pressoché dimenticato, ma che vincola a sé tutti i militari del battaglione per il senso di perenne attesa di un nemico che ci aspetta giunga dalla frontiera e che rappresenta il sogno di una gloria da conquistare e di un destino su cui riporre la propria fiducia. Quando Drogo giunge alla Fortezza, è convinto di trascorrere in quel luogo desolato solo qualche mese, per poi tornare alla vita normale. Dopo poco però, la pacata e monotona vita della Fortezza Bastiani, la disciplina militare, gli orari dell’esistenza comunitaria e la convinzione o illusione che di lì a poco il nemico arriverà, fanno presa su Giovanni Drogo, che, senza rendersene conto, trascorre in quel luogo remoto tutti gli anni della sua esistenza. Per Drogo, così come per i commilitoni, la speranza di veder comparire un nemico all’orizzonte si trasforma a poco a poco quasi in un’ossessione metafisica, in cui si fondono il desiderio di eroismo e la necessità dell’uomo di dare un senso alla propria esistenza. Mentre trascorrono i decenni, e mentre si seguono le vite degli altri soldati della Fortezza, Drogo rimane fatalmente incatenato a questa condizione tra speranza e disillusione; quando, per una breve licenza, potrà rientrare nel mondo reale, percepirà tutto il senso di irreparabile distacco rispetto agli amici di un tempo e alla fidanzata. L’arrivo del nemico si rivela infine un momento simbolicamente unico: quando finalmente i Tartari, a lungo attesi, avanzano verso la Fortezza, Drogo, precocemente invecchiato, ammalato, viene frettolosamente congedato e trascorre la sua ultima notte in un’anonima locanda, sulla via del ritorno. Il momento della morte diventa però per il protagonista una vera rivelazione: dopo un’esistenza spesa e sfumata nell’attesa di un evento che dia un senso alla propria vita, Drogo capisce, guardando la sua piccola porzione di stelle, che la vera vittoria è la sua.
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In occasione dell’anniversario dei 110 anni dalla nascita di Dino Buzzati, il Teatro Menotti dedica allo scrittore la rassegna Intorno a Buzzati. Incontri, libri e teatro.
Dal 19 al 22 gennaio studiosi, giornalisti e artisti racconteranno il mondo e le atmosfere di Dino Buzzati con una serie di appuntamenti organizzati in teatro.
PROGRAMMA AL TEATRO MENOTTI
giovedì 19 gennaio - ore 18.00
Il deserto dei Tartari, romanzo a lieto fine
conversazione tra Lucia Bellaspiga, scrittrice e studiosa di Dino Buzzati, e gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Veneto
venerdi 20 gennaio - ore 18.00
Dino Buzzati, un clandestino nella citta dei pittori
interviene Maria Teresa Ferrari, critica d'arte e studiosa dell'arte visiva dello scrittore
sabato 21 gennaio - ore 17.00
Poema a fumetti di Dino Buzzati
con Paolo Valerio, musiche originali di Antonio di Pofi eseguite dal vivo al pianoforte da Sabrina Reale. Video proiezione di immagini originali di Dino Buzzati.
Una rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo e Euridice, in cui l’autore parla di sè stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall'eterno dialogo tra la vitalità e la morte.
domenica 22 gennaio - ore 11.00
Dino Buzzati e la fortezza Bastiani: il Corriere della Sera come fonte di ispirazione per Il Deserto dei Tartari
intervengono Lorenzo Vigano e Marzio Breda, due generazioni di giornalisti del Corriere della Sera a confronto.
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BIGLIETTERIA
PREZZI
intero 26,50 € (25,00 € + 1,50 € prevendita)
ridotto over 65/under 14 - 14,00 € (12,50 € + 1,50 € prevendita)
ABBONAMENTI
MENOTTI 10 spettacoli 150 € (abbonamento libero e strettamente personale)
MENOTTI 5 spettacoli 80 € (abbonamento libero e strettamente personale)
TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano - tel. 02 36592544 - biglietteria@tieffeteatro.it
ORARI BIGLIETTERIA
lunedì e mercoledì 15.00 | 18.00 - martedì, giovedì, venerdì 15.00 | 19.00
sabato 15.30 | 19.00 - domenica 15.00 | 17.00 solo per la vendita pomeridiana
Acquisti online con carta di credito su www.teatromenotti.org
ORARI SPETTACOLI
feriali ore 20.30 – mercoledì ore 19.30 - domenica ore 16.30
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