Format e Direzione Casa di Reclusione Rebibbia in collaborazione con AICS presentano DICIANNOVE + UNO
dal 11 al 13 maggio 2016
Format e Direzione Casa di Reclusione Rebibbia
in collaborazione con AICS
presentano
La Compagnia Stabile Assai in
DICIANNOVE + UNO
scritto da Patrizio Pacioni
adattamento teatrale di Antonio Turco e Patrizia Spagnoli
scenografia di Salvo Buccafusca
Torna sul palco scenico del Teatro Golden la Compagnia Stabile Assai del carcere di Rebibbia di Roma, che come ogni anno porta in scena un nuovo lavoro. Quest'anno si tratta dell'inedito "Diciannove + 1" scritto da Antonio Turco e Patrizia Spagnoli in programmazione dal 11 al 13 maggio.
La compagnia stabile Assai è una delle più vecchie compagnie teatrali organizzate all'interno di un carcere che ha come fine quello di aiutare, rieducare e dare speranza a coloro che si trovano reclusi. Gli attori in scena, tutti reclusi ancora nel penitenziario romano, stanno scontando pene quasi tutti per reati di Mafia, Ndrangheta, Camorra.
La Compagnia, il cui esordio è datato 1982 al Festival Internazionale di Spoleto e che, nel corso della sua carriera ha collezionato diversi riconoscimenti, tra cui la Palma d’Eccellenza del Premio Cardarelli (2007), il “Premio Troisi” (2011) e la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la valenza artistica della sua opera sociale (2013).
La Trama
Nel marzo del 1962, nel pieno infuriare della guerra di Algeria, la motonave Hedia, con equipaggio composto di marinai italiani ad eccezione di un macchinista gallese, scomparve nel nulla mentre navigava al largo delle coste tunisine, nei pressi dell’arcipelago della Galite.
Quello che, sulle prime, apparve come un naufragio avvenuto, si trasformò con il passare del tempo, secondo le parole pubblicate sull’Espresso a firma del giornalista Gianni Roghi, nel più incredibile giallo marinaro del Novecento.
Venti famiglie rimasero senza una spiegazione, senza un perché, senza neanche un corpo da seppellire e piangere.
Sepolti in fondo al Mediterraneo insieme alla nave, o nascosti nei cassetti di qualche militare, politico, o faccendiere, rimasero gli inconfessabili segreti che spinsero qualcuno a stendere una oscura cortina di omissioni e bugie sulla sparizione dell’Heida e sulla sorte del suo equipaggio.
Diciannove + Uno si è valso di importanti testimonianze rilasciate da alcuni dei parenti dei marinai scomparsi. Nell’intento, attraverso l’interesse che saprà suscitare nel pubblico che assisterà alla sua messa in scena, di sollevare il velo sulla complessa scacchiera in cui mossero le loro pedine importanti quanto cinici esponenti ell’establishment dell’epoca.
Sullo sfondo la lotta per il petrolio, la morte di Enrico MATTEI, Presidente dell’Eni, il ruolo dei servizi segreti americani e francesi.
La compagnia stabile Assai è una delle più vecchie compagnie teatrali organizzate all'interno di un carcere che ha come fine quello di aiutare, rieducare e dare speranza a coloro che si trovano reclusi. Gli attori in scena, tutti reclusi ancora nel penitenziario romano, stanno scontando pene quasi tutti per reati di Mafia, Ndrangheta, Camorra.
La Compagnia, il cui esordio è datato 1982 al Festival Internazionale di Spoleto e che, nel corso della sua carriera ha collezionato diversi riconoscimenti, tra cui la Palma d’Eccellenza del Premio Cardarelli (2007), il “Premio Troisi” (2011) e la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la valenza artistica della sua opera sociale (2013).
La Trama
Nel marzo del 1962, nel pieno infuriare della guerra di Algeria, la motonave Hedia, con equipaggio composto di marinai italiani ad eccezione di un macchinista gallese, scomparve nel nulla mentre navigava al largo delle coste tunisine, nei pressi dell’arcipelago della Galite.
Quello che, sulle prime, apparve come un naufragio avvenuto, si trasformò con il passare del tempo, secondo le parole pubblicate sull’Espresso a firma del giornalista Gianni Roghi, nel più incredibile giallo marinaro del Novecento.
Venti famiglie rimasero senza una spiegazione, senza un perché, senza neanche un corpo da seppellire e piangere.
Sepolti in fondo al Mediterraneo insieme alla nave, o nascosti nei cassetti di qualche militare, politico, o faccendiere, rimasero gli inconfessabili segreti che spinsero qualcuno a stendere una oscura cortina di omissioni e bugie sulla sparizione dell’Heida e sulla sorte del suo equipaggio.
Diciannove + Uno si è valso di importanti testimonianze rilasciate da alcuni dei parenti dei marinai scomparsi. Nell’intento, attraverso l’interesse che saprà suscitare nel pubblico che assisterà alla sua messa in scena, di sollevare il velo sulla complessa scacchiera in cui mossero le loro pedine importanti quanto cinici esponenti ell’establishment dell’epoca.
Sullo sfondo la lotta per il petrolio, la morte di Enrico MATTEI, Presidente dell’Eni, il ruolo dei servizi segreti americani e francesi.
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