Giuseppe Verdi è il grande genio della musica italiana e di lui si sa ormai quasi tutto. Uomo di grande personalità ebbe scambi epistolari molto interessanti tra cui emerge il cospicuo carteggio intercorso con l’amico, conte Opprandino Arrivabene, nobile mantovano. Fra i due si sviluppò un’intensa e vera amicizia, iniziata nel 1816 e durata fino alla morte del conte nel 1887.
DONA ORA
L’importanza e il significato del carteggio, costituito da più di 80 lettere del Maestro, derivano dalle numerose memorie inedite riguardanti la sua vita e le sue opere, aspetti a volte professionali, ma spesso molto privati.
Casa Verdi, la casa di riposo per musicisti, che il Maestro – sempre molto attento agli aspetti civili e sociali - volle e finanziò personalmente, definendola «la mia opera più bella», sarebbe il luogo ideale per accogliere il carteggio Verdi-Arrivabene.
A tale proposito, un gruppo di sostenitori e studiosi verdiani si è reso promotore di una raccolta fondi che permetta di raggiungere la somma necessaria ad acquisire il carteggio. Lo scopo è quello di metterlo successivamente a disposizione del pubblico, e specialmente degli studiosi, di valorizzarlo con adeguate esposizioni, di renderlo oggetto di convegni, di sottoporlo ad un’accurata critica che possa contribuire a rafforzare la conoscenza e l’immagine di Giuseppe Verdi.
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L’importanza e il significato del carteggio, costituito da più di 80 lettere del Maestro, derivano dalle numerose memorie inedite riguardanti la sua vita e le sue opere, aspetti a volte professionali, ma spesso molto privati.
Casa Verdi, la casa di riposo per musicisti, che il Maestro – sempre molto attento agli aspetti civili e sociali - volle e finanziò personalmente, definendola «la mia opera più bella», sarebbe il luogo ideale per accogliere il carteggio Verdi-Arrivabene.
A tale proposito, un gruppo di sostenitori e studiosi verdiani si è reso promotore di una raccolta fondi che permetta di raggiungere la somma necessaria ad acquisire il carteggio. Lo scopo è quello di metterlo successivamente a disposizione del pubblico, e specialmente degli studiosi, di valorizzarlo con adeguate esposizioni, di renderlo oggetto di convegni, di sottoporlo ad un’accurata critica che possa contribuire a rafforzare la conoscenza e l’immagine di Giuseppe Verdi.
A Z I O N E CON
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CASA DI RIPOSO PER MUSICISTI FONDAZIONE GIUSEPPE VERDI
La Casa fu edificata nel 1899 per volontà del Maestro al fine di offrire ai musicisti bisognosi la possibilità di trascorrere una vecchiaia serena e dignitosa. Fu la prima struttura del genere a non essere definita “ricovero”, ma “casa di riposo” (come si legge sopra l’ingresso) a testimonianza della straordinaria sensibilità innovativa di Verdi non solo in ambito artistico e musicale, ma anche sociale ed assistenziale.
Della costruzione fu incaricato l’arch. Camillo Boito, fratello del letterato e musicista Arrigo Boito, autore del libretto dei capolavori verdiani “Otello” e “Falstaff”.
Per garantire la continuità di vita a quella che era solito definire "l'opera mia più bella", Verdi le destinò una parte del proprio patrimonio e i diritti delle proprie opere. Ai lasciti del Maestro seguirono, negli anni, molte donazioni di tanti benefattori che ne consentono il mantenimento.
RINGRAZIAMENTI
Casa Verdi ringrazierà tutti i benefattori invitandoli alla presentazione pubblica dell’Epistolario e ai concerti annuali nelle ricorrenze verdiane.
Il nome di chi avrà donato almeno 2.500 € sarà iscritto (previo consenso dell’interessato) in una tavola marmorea che sarà affissa in luogo visibile all’interno di Casa Verdi.
DEDUCIBILITA' FISCALE DA PARTE DELLE IMPRESE
L'art. 100 comma 2 lettera a) del TUIR prevede la deducibilità per un ammontare complessivamente non superiore al 2 per cento del reddito di impresa dichiarato se il beneficiario dell'erogazione persegue esclusivamente una o più finalità tra quelle di assistenza sociale e sanitaria.
INFO
SMARTIKA S.p.A. – Via Vittoria Colonna 7 - 20149 Milano
Tel. 02.320628796
E.mail: fundingcarteggioverdi@smartika.it
www.fundingcarteggioverdi.it
CASA DI RIPOSO PER MUSICISTI FONDAZIONE GIUSEPPE VERDI
La Casa fu edificata nel 1899 per volontà del Maestro al fine di offrire ai musicisti bisognosi la possibilità di trascorrere una vecchiaia serena e dignitosa. Fu la prima struttura del genere a non essere definita “ricovero”, ma “casa di riposo” (come si legge sopra l’ingresso) a testimonianza della straordinaria sensibilità innovativa di Verdi non solo in ambito artistico e musicale, ma anche sociale ed assistenziale.
Della costruzione fu incaricato l’arch. Camillo Boito, fratello del letterato e musicista Arrigo Boito, autore del libretto dei capolavori verdiani “Otello” e “Falstaff”.
Per garantire la continuità di vita a quella che era solito definire "l'opera mia più bella", Verdi le destinò una parte del proprio patrimonio e i diritti delle proprie opere. Ai lasciti del Maestro seguirono, negli anni, molte donazioni di tanti benefattori che ne consentono il mantenimento.
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Casa Verdi ringrazierà tutti i benefattori invitandoli alla presentazione pubblica dell’Epistolario e ai concerti annuali nelle ricorrenze verdiane.
Il nome di chi avrà donato almeno 2.500 € sarà iscritto (previo consenso dell’interessato) in una tavola marmorea che sarà affissa in luogo visibile all’interno di Casa Verdi.
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L'art. 100 comma 2 lettera a) del TUIR prevede la deducibilità per un ammontare complessivamente non superiore al 2 per cento del reddito di impresa dichiarato se il beneficiario dell'erogazione persegue esclusivamente una o più finalità tra quelle di assistenza sociale e sanitaria.
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