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"Onderòd" un recital di Gioele Dix Al Teatro Creberg.


Gioele Dix si propone al pubblico del Creberg Teatro in veste di solista con il recital Onderòd.

Un repertorio di monologhi che riflettono e ironizzano su mode e gusti correnti, su abitudini e debolezze diffuse, su guasti pubblici e privati, nel segno di quella comicità a tratti feroce che caratterizza il suo stile di scrittura, in altalena costante fra leggerezza e insofferenza.


Una sorta di fotografia dello scombinato paesaggio italiano alle prese con fantasmi vecchi e nuovi: il mito del ritorno alla campagna, l’assenza di senso civico, il salutismo esasperato, l’invadenza diffusa, l’educazione dei figli, la mania del gioco e delle lotterie, l’indisciplina, i disservizi ferroviari e aerei, la ricerca ossessiva dell’amicizia, la schiavitù della furbizia.

E in più, uno speciale capitolo dedicato al personaggio dell’automobilista, aggiornato e rivitalizzato dalla lunga esperienza televisiva, grazie alla quale Gioele Dix ha saputo trasformare una felice intuizione, nata dall’osservazione critica di se stesso al volante, in una maschera contemporanea di grande successo.

A completare la drammaturgia di Onderòd “, una serie di brevi racconti originali con commento musicale: “Il concerto diretto da Dio”, “L’uomo che voleva ringiovanire”, “Fortune e sfortune di un uccellino”.

Storie buffe e paradossali (ma non troppo) attraverso le quali Gioele Dix sperimenta le sue doti di affabulatore e autore di apologhi satirici.


In scena Savino Cesario, chitarrista esperto e compositore eclettico, dotato di rara sensibilità nell’accompagnare da anni le performance comiche di Gioele Dix.

GIOELE DIX, nome d’arte di David Ottolenghi, è nato a Milano. Attore, autore e regista, lavora per il teatro, il cinema e la televisione.


Ecco un estratto della sua autobiografia pubblicata sul suo sito www.gioeledix.it

A partire dall’età di sette anni, mi misi in testa che da grande avrei fatto l’attore. Purtroppo nessuno in famiglia si intendeva di teatro e fui costretto ad arrangiarmi da solo. A vent’anni cominciai a cercare la strada. Mica facile. Provini, audizioni, foto di qua e di là, attese, promesse, pochi spiragli, tanti chilometri a vuoto. Come diceva il mio amico Bruno Olivieri, al tempo attore in cerca di fortuna come me: “Molto movimento, nessuna direzione”. Proprio con Bruno e altri coraggiosi colleghi trovammo il modo di mettere in piedi una Compagnia, poi diventata Cooperativa, il Teatro degli Eguali. Era il 1978.

In seguito, mi capitò la fortuna di lavorare accanto ad artisti che furono decisivi per la mia formazione: Antonio Salines, attore-regista intelligente e generoso; la splendida compagnia del Teatro dell’Elfo; l’indimenticabile Franco Parenti, al quale, per quasi tre anni, sera dopo sera, ho rubato tutto il rubabile. Era un tipo brusco e severo, Franco, ma mi spronava con passione a migliorarmi. Una sera, nel suo camerino al Teatro La Pergola di Firenze, sintetizzò così il suo pensiero sullo stato della mia arte: “Non sei male, ma per ora, più che recitare, tu fai rumore”. Capii più avanti che, nel suo linguaggio arcigno, queste parole equivalevano a un attestato di stima.

In molti, nell’ambiente, parlavano degli alti e bassi di cui la carriera dell’attore è disseminata. E infatti, dopo alcuni anni di ascesa, all’improvviso e senza apparente spiegazione, il vuoto: uno spettacolo già pronto che salta, poi l’esclusione da un progetto per far posto a un altro attore e via con una serie di vedremo, le faremo sapere, magari la prossima volta.

Bene, tagliamo corto su questa lacrimevole vicenda. Negli anni a seguire, grazie a qualche buona nuova idea, parecchia intraprendenza e una certa dose di fortuna sono riuscito a riprendere quota. Ho cominciato a scrivere spettacoli e a inventarmi personaggi, puntando su me stesso, senza aspettare passivamente che fossero altri a propormi una parte.

“Vedrai, prima o poi ti farai un nome” mi dicevano fiduciosi gli amici e i parenti che affollavano il mio one man show al Derby di Milano. E io, stufo di attendere da troppo tempo la svolta della carriera, decisi di farmelo sul serio un nome (d’arte).


In un pomeriggio di novembre del 1987, a pochi giorni dal mio debutto allo Zelig, il nuovo locale alla moda delle notti milanesi, scrissi decine di nomi su un foglio e altrettanti cognomi su un altro, semplici, astrusi, ridicoli, onomatopeici. Mi impegnai per ore a cercare l’incastro giusto. Infine, stremato e privo ormai di lucidità, feci la mia scelta. Ricordo perfettamente il mio pensiero definitivo: Gioele Dix non funzionerà mai.

Sabato 15 novembre

Teatro Creberg Bergamo

Via Pizzo della Presolana


http://www.crebergteatrobergamo.it


Biglietteria

Via Pizzo della Presolana, 24125 Bergamo

Tel.: +39 035 34.34.34

biglietteria@crebergteatrobergamo.it

Orari di Apertura da mercoledì a sabato dalle 13.00 alle 19.00.Il giorno dello spettacolo la vendita apre 1 ora prima dell’inizio


Biglietteria on-line: www.ticketone.it Pagamento possibile attraverso le carte di credito dei circuiti Visa, Mastercad, Maestro, American Express, Diners e PayPall


Ufficio gruppi: Ente Fiera Promoberg / Via Lunga c/o Fiera Bergamo – Bergamo / Tel. 035.3230911 Fax 035.3230930


Punti vendita: Fiera di Bergamo – Via Lunga Bergamo Tel. 035.3230911;MediaWorld c/o Orio Center – Tel. 035.42.11.111


Box Office Bergamo: Viale Giulio Cesare, 14 – Bergamo (zona stadio) Tel. 035 23 67 87





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