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Quelli di Grock ci raccontano il Leopardi con "Fuori Misura".

Un Leopardi ribelle ed inquieto visto con gli occhi di un giovane supplente, precario e ancora maldestro nell’insegnare ma capace di trasmetterci, con una “magica lezione” la sua passione per il poeta di Recanati, anticonformista poco compreso dai suoi contemporanei.
Torna, dopo il grande successo della scorsa stagione, Fuori Misura – Il Leopardi come ve l’ha mai raccontato nessuno, scritto da Valeria Cavalli, anche regista insieme a Claudio Intropido, con in scena un dinoccolato , esilarante e sensibile Andrea Robbiano, nei panni del giovane professor Roversi alle prese con la sua prima lezione da supplente.
L’argomento – vita e opere di Giacomo Leopardi - è dunque un duro banco di prova per confrontarsi con degli sconosciuti e spietati adolescenti che in fondo troppo spesso ritengono Leopardi triste, pessimista e noioso ma quando si affronta con conoscenza e soprattutto con passione un autore è difficile non trasmettere nulla agli altri: comincia così una mirabolante lezione capace di coinvolgere la classe, ovvero il pubblico in sala, divertendola attraverso aneddoti e curiosità che danno corpo alla figura del “giovane favoloso” - come Mario Martone, prendendo in prestito un verso di Anna Maria Ortese, ha intitolato il suo recentissimo film sul poeta ribelle.

Non soltanto dunque un intellettuale non allineato ma anche un uomo “fuori misura”, un diverso che deciderà di non omologarsi mai alla società e all’idea che gli altri hanno di lui.

Un monologo in cui emerge tutta la bellezza e la potenza della poesia leopardiana e che si inserisce nel nuovo filone di Quelli di Grock: testi inediti dal linguaggio semplice , efficace, adatto a tutte le età e capace di raccontare l'attualità in modo schietto e ironico.

Perché per avvicinare il pubblico a teatro è necessario soprattutto avvicinarsi al pubblico.


Andrea Robbiano

Si forma come attore professionista nella Scuola Teatrale “Quelli di Grock” (Milano).
Nel corso dei 3 anni di studio è allievo di Giulia Bacchetta, Maurizio Salvalalio, Valeria Cavalli, Susanna Baccari, Gaddo Bagnoli, Fernanda Calati. Vincitore della borsa di studio per il quarto anno di specializzazione è allievo di Claudio Orlandini e appena diplomato viene assunto dalla compagnia con cui lavora da 5 anni nelle produzioni maggiori e con la quale è impegnato nella stagione 2014/2015 in sei diverse produzioni.
Nel 2013 vince il premio come miglior attore al premio Ribalta con lo spettacolo “Fuori Misura – il Leopardi come non ve l'ha mai raccontato nessuno”
Parallelamente continua un percorso di formatore, attore e regista con il Teatro del Rimbombo con cui ha iniziato un percorso di sperimentazione nel 2005. E' insegnante e operatore teatrale da 10 anni per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni. Collabora con diverse strutture sanitarie ed educative in laboratori teatrali per disabili, persone affette da disagio psichico e adolescenti con disagio famigliare.
Attualmente è insegnante in 4 corsi di avviamento al teatro per adulti.

L’idea di Fuori Misura è nata in un pomeriggio invernale. Davanti a me camminava un gruppetto di ragazzi che si lamentava a gran voce di una professoressa di italiano che il giorno dopo avrebbe interrogato su una poesia a scelta di Giacomo Leopardi. “La ginestra no, è troppo lunga, Il passero solitario è troppo triste…” La ragazzina bionda sceglie A Silvia perché anche lei si chiama così e due di loro sono indecisi: L’infinito o La sera del dì di festa? Non lo saprò mai perché si sono messi a correre per non perdere l’autobus.

E così, sull’onda di quelle parole e presa dai ricordi di gioventù, ho cominciato a ripensare ai giorni di scuola, ai banchi, agli sguardi assonnati di noi studenti e a quelli indagatori dei prof., ai muri verdolini che hanno ascoltato teoremi, sintassi, formule, versioni in latino, interrogazioni di storia e anche tante poesie lette e recitate a memoria come fossero la lista della spesa. Ho ricordato le ore passate a studiare, a tradurre, a parafrasare poesie scomponendole faticosamente al punto che spesso il senso vero e profondo si perdeva nell’utilità didattica. Ho ritrovato quelle parole, quei versi che sono rimasti impigliati nella memoria e che ancora oggi mi commuovono e mi rapiscono.

Senza fare troppa fatica li collego immediatamente a lui, a Giacomo Leopardi, un poeta strabiliante, innamorato della vita, del sapere, che ebbe un’esistenza tribolata, non accettato dai suoi contemporanei. Ripensandolo ora che sono adulta, trovo nei suoi scritti la bellezza, l'intelligenza di un genio. Da studentessa ho solo il ricordo della sua visione pessimistica della vita e della noia che assaliva la classe intera al solo nominare il suo nome mentre non c'era sentimento a lui più odioso della noia ... “la più sterile delle passioni umane. Com'ella è figlia della nullità, così è madre del nulla: giacché non solo è sterile per sé, ma rende tale tutto ciò a cui si mesce o avvicina”.



Non ho la presunzione di dire che Fuori Misura analizzi a fondo l’opera omnia del Leopardi, un’immensa produzione letteraria che va dalla poesia alla filosofia, non ho i titoli per dare una visione critica, profonda e sapiente. Uno spettacolo è quanto di più lontano da una conferenza, non illustra, non approfondisce, non teorizza ma al contrario trasforma un pensiero, un’idea in qualcosa di tangibile. In Leopardi c’è proprio tutto, dalla critica all’affabulazione, dalla prosa ai versi, ed egli tocca tutti i grandi temi dell’uomo a volte con tragicità altre con ironia, a volte con dolcezza altre con amarezza. Tutto è talmente grande in Leopardi che sarebbe pretenzioso voler portare in scena anche solo parte della sua produzione letteraria e riassumere l’arte è un’impresa impossibile.

Mi sono così concentrata così sulla vita a partire dalla sua nascita in un’epoca lontana da noi, in un isolato palazzo situato nella cittadina marchigiana di Recanati ma soprattutto ho sottolineato “l’allegrezza pazza” che riempiva le sue giornate, il suo desiderio di assomigliare ad Achille, l’eroe perfetto, la sua inclinazione a teatralizzare gli eventi, la sua sete di sapere e “del meraviglioso che si percepisce con l’udito e con la lettura”. Giacomo era dunque un bambino felice e talentuoso. Poi da “sano e dritto”, come lo descrive il medico di famiglia, Giacomo in qualche anno diventa “consunto e scontorto”, perché aggredito dal morbo di Pott, una forma di tubercolosi ossea, che deforma il suo scheletro e lo infragilisce giorno dopo giorno.

Di speranza, di sogno, di segrete fonti di energia, di sofferenza insopportabile è intrisa tutta la sua poetica che affascina per la sua bellezza dolorosa e che emoziona perché pervasa di un desiderio mai appagato di amore e di consolazione. A quel punto però avevo bisogno di qualcuno che sapesse raccontare tutto questo sul palcoscenico e non ho potuto fare a meno di non pensare a un insegnante, immaginandolo come il professore che tutti vorrebbero avere: un giovane supplente, pieno di passione, di vita, timido ma anche acceso, che ha coraggio, azione, che sa far sorridere ma anche commuovere. E, insieme a Claudio Intropido, regista insieme a me dello spettacolo, abbiamo deciso che Fuori Misura sarebbe stato un monologo, o meglio un dialogo con il pubblico, abbattendo così la convenzione della quarta parete teatrale e creando un rapporto empatico con gli spettatori. Il nostro protagonista, un bravissimo, eclettico, coinvolgente e straordinariamente credibile Andrea Robbiano, riesce a fondere l’immensità poetica di Giacomo Leopardi con la vita di ognuno di noi affinché, lontani da approfondimenti e parafrasi, ci si possa tutti davvero tuffare in quell’universo immaginifico che Leopardi ci trasmette attraverso le sue opere.

Fuori Misura non è quindi un saggio recitato sul palco ,non è neppure una biografia, è un’appassionata e coinvolgente “lezione” sul poeta che inevitabilmente ci porta a ragionare sull’essere “fuori misura”, sulla difficoltà di essere conosciuti nel mondo solo per il nostro involucro corporeo. Giudicati, a volte offesi e avviliti, in una società che è più portata ad allontanare che ad accogliere, ad accettare ciò che è ragionevolmente “nella norma”.

Grazie quindi a Giacomo per le parole ragionevolmente irragionevoli ma soprattutto per averci regalato tanta bellezza.
Valeria Cavalli


Da martedì 18 a domenica 30 novembre 2014
Quelli di Grock


FUORI MISURA

Il Leopardi come non ve l’ha mai raccontato nessuno
di Valeria Cavalli - collaborazione al testo Claudio Intropido

con Andrea Robbiano

regia Valeria Cavalli, Claudio Intropido

assistente alla regia Pietro De Pascalis

collaborazione didattica Prof.ssa Simonetta Muzio

collaborazione alle musiche Gipo Gurrado

voce fuori campo Pietro De Pascalis

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