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Reunion di "Jesus Christ Superstar" al Teatro degli Arcimboldi dal 16 ottobre a 2 novembre.

Arriva a Milano lo spettacolo evento Jesus Christ Superstar, in scena al Teatro degli Arcimboldi da giovedì 16 ottobre al prossimo 2 novembre. Una rappresentazione unica nel suo genere che vedrà in scena, a 40 anni dallo storico film di Norman Jewison, il cast originale del grande successo cinematografico del 1973, il leggendario trio storico formato da Ted Neeley, Yvonne Elliman e Barry Dennen, diretto da Massimo Romeo Piparo. 
Un'occasione irripetibile per il pubblico nazionale e internazionale del teatro milanese grazie a questo cast d'eccezione che ripropone la più grande opera rock di tutti i tempi. Lo spettacolo, rigorosamente in lingua originale, non potrà fare a meno di richiamare tutti gli appassionati di teatro e musical: sulle poltrone degli Arcimboldi si potranno rivivere tutte le emozioni della rivoluzionaria pellicola che racconta gli ultimi sette giorni della vita di Gesù. Questa volta esclusivamente dal vivo!
I celeberrimi protagonisti festeggeranno così il ventesimo anniversario dell’edizione italiana del musical diretto da Massimo Romeo Piparo. Un successo senza tempo confermato dalla scorsa stagione che ha decretato “Jesus Christ Superstar” evento teatrale dell’anno con 50 mila spettatori nei primi due mesi, interminabili standing ovation e applausi a scena aperta ad ogni replica.

Lo spettacolo è prodotto dalla Peep Arrow Entertainment nella versione originale di Tim Rice (autore dei testi) e Andrew Lloyd Webber (autore della musica).

Massimo Romeo Piparo, direttore artistico del Teatro Sistina, autore, regista e produttore dei musical più appaluditi degli ultimi anni, dopo l’enorme successo riscosso in tutta Italia dallo spettacolo che vede in scena, per la prima volta in Europa, Ted Neeley – domenica 12 ottobre, all’Arena di Verona sold out e pubblico in delirio - mette a segno un altro colpo e riunisce il cast originale del film. Al fianco dello storico trio, Feysal Bonciani nel ruolo di Giuda, fiorentino classe 1990, scelto da Massimo Romeo Piparo e da Ted Neeley, tra oltre cinquecento candidati arrivati da tutta Italia per le audizioni dello spettacolo. In scena anche affermati nomi del Musical italiano: Paride Acacia (Hannas), Emiliano Geppetti (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Riccardo Sinisi (Pietro), Salvador Axel Torrisi (Erode).

Sul palco, per uno spettacolo davvero a tutto tondo, anche l’Orchestra dal vivo di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello e l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona.

Un'ultima fatica con la quale Piparo consegna definitivamente alla "Storia del Teatro italiano" la propria edizione dell'Opera avendo avuto il privilegio di dirigere sui palcoscenici italiani anche un’altra star del film: il compianto Carl Anderson - il Giuda nero del film scomparso prematuramente nel 2004 - che in occasione del Santo Giubileo dell'Anno 2000 interpretò il ruolo di Giuda per due stagioni di trionfali successi.

“Jesus Christ Superstar” continua a confermarsi il musical più famoso e amato di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo vanta grandi numeri che raccontano un enorme successo: quattro diverse edizioni prima di questa, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre un milione di spettatori, più di 100 artisti che si sono alternati nel cast, 19 regioni e più di 1.000 rappresentazioni in 84 città italiane.

Dalle note di Regia di Massimo Romeo Piparo:

"Leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l'ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l'epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni '70.

Eppure prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perché l'Opera di Webber e Rice è entrata nel Mito.

E quel Mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato.

Quel Mito oggi si fa realtà attraverso Ted Neeley: una lezione di vita e di professionalità per tutti noi artisti italiani. Dopo 40 anni la sua umiltà, la sua semplicità e al contempo la sua forza smisurata, la sua contagiosa passione sono esempio vivido della statura che un Artista deve avere per diventare Mito.

Grazie a lui ripercorro 20 anni di studio dedicato a questa Opera e metto a segno la mia versione più matura e compiuta di questo capolavoro del Teatro musicale.

E così, con la stessa emozione del primo giorno di repliche in quel lontano 1994, ogni sera si rinnova il magico rito che ci restituisce l'idea di un mito eterno. Il suo confronto con la stessa ragione di essere: da un lato il popolo, dall'altro chi lo governa. Tutti al contempo artefici e vittime di un tradimento commesso per amore da chi "vive per la morte" e il cui ruolo si compirà solo quando, abbandonata la veste istituzionale di custode di un sodalizio di vita, offrirà e procurerà per sé la morte.

Un mito eterno per un popolo che ancora oggi non ha smesso di subire il proprio martirio ma ha visto moltiplicarsi la serie di martiri diretti o indiretti: si continua a morire perché altrove, in questa terra, è deciso così.

Non cercate di trovare segni in questa messinscena, né confronti con epoche, fasi storiche: c'è l'eterno, intramontabile senso di angoscia per un’umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla “












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