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"Primo movimento verso l' autodafè": un progetto di Roberto Azzurro ispirat al romanzo di Elias Canetti.

"PRIMO MOVIMENTO VERSO L'AUTODAFÈ"

Un progetto di Roberto Azzurro
Ispirato al romanzo di Elias Canetti
Con
Roberto Azzurro e Gea Martire










"Auto da fé" (Die Blendung) è un romanzo di Elias Canetti del 1935.
Die Blendung, letteralmente "L'accecamento", tradotto in italiano e altre lingue come Auto da fé.
L’autdoafè era una cerimonia pubblica in cui veniva eseguita la condanna e la punizione appunto di un condannato. Spesso l’epilogo prevedeva che il condannato fosse addirittura arso vivo. Ecco dunque il legame con il romanzo di cui parliamo.
 L'opera di Canetti venne bandita dai nazisti e non ricevette grande attenzione fino a quando non venne ripubblicato negli anni sessanta.

Il romanzo è ambientato nella Vienna degli anni approssimativamente tra il 1921 e il 1927.
Nella storia tutto si svolge nella tensione fra due esseri cresciuti ai capi opposti nelle immense fronde dell’albero della vita: il sinologo Kien e la sua governante Therese.

Kien è un grande studioso che disprezza i professori, ritiene superflui e sgradevoli i contatti col mondo, ama in fondo una cosa sola: i libri. E i libri lo circondano e lo proteggono, schierati come guerrieri sulle pareti della sua casa senza finestre. Esperto nell’arte del dubbio, Kien cela una fede incrollabile: per lui, «Dio è il passato» – e tutta la vita anela al «giorno in cui gli uomini sostituiranno ai propri sensi il ricordo e al tempo il passato».

Ci troviamo di fronte ad un anti–eroe: Canetti distorce la figura del suo protagonista in una caricatura grottesca, lo crea appositamente per il nostro disprezzo con un pizzico di pietà che fa venire quasi il voltastomaco, trafitto brutalmente da Therese – governante curiosa e pericolosa che si insinua sadicamente nel cuore della sua esistenza: i libri, la sua biblioteca, il silenzio sacro degli studi, l’intimità culturale in cui Peter Kien vive e sopravvive.

Ma un «carattere» è anche la sua governante Therese. Maestosa nella sua lunga sottana blu inamidata, Therese raccoglie in sé le più raffinate essenze della meschinità umana. Nella mente di Therese turbinano frasi sulle patate che sono sempre più care e sui giovani che sono sempre più screanzati. In quella di Kien rintoccano sentenze di Confucio. Ma qualcosa li accomuna nel profondo: una certa spaventosa coazione, il rifiuto di ammettere qualcos’altro nel loro mondo. Autodafé racconta l’incrociarsi di queste due remote traiettorie e ciò che ne consegue.

Nessun sentimentalismo, nessuna morale che potrebbe compiacere il lettore, e certi scambi di battute, certi monologhi così efferati e dissacranti, certa violenza nell’aggredire il bersaglio sembrano sintomi stilistici di un prodotto magnificamente surrealista.

In questo Primo Movimento l’intento è quello di riscrivere dal libro un lungo, acrobatico dialogo tra i due personaggi principali, appunto Kien e Therese, relativamente alla prima parte del romanzo, in cui convergano tutte le dinamiche di una relazione tra due persone che prende man mano sempre più il carattere di un incontro destinato a diventare scontro definitivo. Insomma, come quel piccolo varco umano che Kien apre per lasciar entrare per la prima volta un essere umano fin dentro di lui, lo porterà alla perdita totale del controllo della sua esistenza. Mentre fuori il mondo, intorno a loro, procede ancora peggio.
Ci saranno poi il Secondo e il Terzo Movimento. E finalmente lo spettacolo totale.


"Le parole parlate" rassegna teatrale a Palazzo Lanza organizzata dal Teatro Civico 14 in collaborazione con Ex Libris Palazzo Lanza e Ortensia T,
Direzione Artistica Roberto Azzurro
Inaugurazione con lo spettacolo

PRIMO MOVIMENTO VERSO L'AUTODAFE'
ingresso 10 euro,
prenotazione 0823622924

Ex Libris Palazzo Lanza Capua
c.so Gran Priorato di Malta 25 Palazzo Lanza, 81043 Capua

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