PER LA
PRIMA VOLTA NEI TEATRI ITALIANI
Musical Play
in due atti
EDIZIONE
IN LINGUA ORIGINALE CON DIALOGHI IN ITALIANO
Musica e
parole di George Gershwin e Ira Gershwin
Libretto di
Craig Lucas
Orchestra
e Coro del Teatro
Carlo Felice
Maestro
del Coro Francesco
Aliberti
Direttore
d’Orchestra Daniel
Smith
Coreografie
e regista collaboratore Fabrizio
Angelini
Regia
e Scene Federico
Bellone
TEATRO
CARLO FELICE
GENOVA
DAL 12 AL
21 OTTOBRE 2018
Prodotto
originariamente a Broadway da Stuart Oken, Van Kaplan, Roy Furman
attraverso
uno speciale accordo con Elephant Eye Theatrical & Pittsburgh CLO
e il Théâtre du Châtelet
Per la prima
volta in assoluto dopo gli Stati Uniti e
Londra, “An American in Paris”,
il musical di George e Ira Gershwin,
che ha debuttato originariamente al Teatro du
Châtelet di Parigi nel 2014, e vincitore di
ben 4 Tony Award (gli Oscar del teatro),
debutta con un nuovo grande allestimento
diretto da Federico
Bellone. Ancora è l’Italia
a detenere questo primato (come per il
musical “Newsies” della Disney), insieme a quello di presentare
lo spettacolo con orchestra sinfonica.
La pièce è basata sull’omonimo film
del 1951 prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer, a sua volta basato
sull’omonima composizione di Gershwin del 1928, vincitore di 8
premi Oscar e con Gene
Kelly come protagonista e coreografo, Vincent
Minnelli come regista, e Alan Jay Lerner (il
librettista di “My Fair Lady”)
come sceneggiatore.
La trama
racconta di Jerry Mulligan, un soldato americano, che alla fine della
seconda guerra mondiale decide di restare a Parigi per dedicarsi alla
sua grande passione: la pittura. Presto si imbatterà in Lise Dassin,
una bellissima e promettente ballerina francese, che sembra sfuggire
alle attenzioni del giovane. La situazione si complicherà
maggiormente con la presenza dei nuovi amici di Jerry: Adam, un
pianista scapestrato, e Henri, un cantante di rivista amatore, oltre
alla testarda filantropa Milo, che commissionerà al Teatro du
Châtelet un nuovo balletto con Lise come protagonista, su
composizione originale di Adam, e con una scenografia d’avanguardia
di Jerry.
La
squadra di creativi tutta italiana, e l’unica non anglosassone a
essere stata accolta nel West End di Londra con un musical americano
(una nuova rivisitazione del classico del cinema “Dirty Dancing”),
è reduce dal grande successo dello spettacolo Disney “Mary
Poppins”, e, con Fabrizio Angelini
come coreografo, dall’acclamato allestimento di “West Side Story”
al Teatro Carlo Felice di Genova. Il team, in tutti gli aspetti di
questa nuova messa in scena, intende celebrare la volontà di essere
se stessi e inseguire i propri sogni, l’obiettivo e il conflitto
comune a tutti i personaggi, come parallelo con la dichiarazione di
libertà alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel cast Giuseppe
Verzicco e Marta Melchiorre, oltre a Simone Leonardi, Tiziano Edini,
Alice Mistroni, Donatella Pandimiglio, Mimmo Chianese, Marco
D’Alberti, Annamaria
Schiattarella, punte di diamante degli
interpreti italiani in grado di recitare, ballare e cantare, che
daranno vita a questo emblema del teatro musicale presentato con
dialoghi in italiano e canzoni in lingua originale con sopra-titoli,
tra cui le celeberrime “I Got Rhythm”, “The Man I Love”,
“Liza”, “S Wonderful”, “Shall We Dance?”, “But Not For
Me”, “I’ll Build a Stairway to Paradise”, “They Can’t
Take That Away from Me”, oltre allo strumentale “Concerto in Fa”
e ovviamente al poema sinfonico del titolo. Direttore d'Orchestra
sarà Daniel Smith,
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice.
Lo spettacolo in lingua originale, con dialoghi in italiano, sarà in scena dal 12 al 21 ottobre.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Carlo Felice e online sul circuito Vivaticket e Ticketone.
Lo spettacolo in lingua originale, con dialoghi in italiano, sarà in scena dal 12 al 21 ottobre.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Carlo Felice e online sul circuito Vivaticket e Ticketone.
Note
di regia
Il
tutto nasce con il poema sinfonico dallo stesso titolo, che George
Gershwin eseguì per la prima volta nel 1928, in seguito a un
soggiorno nella capitale francese. Ecco perché un quasi onnipresente
pianoforte in palcoscenico, suonato dall’alter ego del compositore,
il personaggio Adam Cook, creato per il film che Hollywood girò
negli anni ’50 proprio ispirandosi a questa celeberrima musica.
Altro
punto focale è la pittura: il protagonista, Jerry Mulligan, ex
militare col sogno profondo di dipingere, dà quindi spunto per una
scenografia caratterizzata da un continuo susseguirsi di quadri
famosi, che descrivono sia in modo puntuale sia emotivo i luoghi
dell’azione.
Altro
cardine, mutuato dalla riduzione a musical per i palcoscenici di
Broadway, è la danza, con il personaggio di Lise Dassin, ballerina
del Théâtre du
Châtelet, che, con coreografie a metà tra la danza
classica e il musical, porta avanti l’azione non solo con
recitazione e canto ma anche, appunto, con l’arte tersicorea.
Un
titolo che richiama nella memoria comune un grande e sfarzoso
racconto degli anni ’40 del dopoguerra, dove la voglia di rinascita
era tanta, e la felicità nelle piccole cose; dove gli amori erano
più forti e i sogni più profondi. Un libretto, che diverte e
ricorda con nostalgia, presenta dei personaggi con un problema
comune: il raggiungimento dei propri semplici desideri; dipingere e
essere corrisposto dalla persona che ama per Jerry, diventare una
ballerina e essere libera di amare per Lise, diventare un cantante
per il talentuoso francese Harry, comporre per Adam, trovare la
persona giusta per la ricca filantropa Milo, vivere una vita più
libera per i coniugi Baurel, genitori di Henri. Sulle note
spensierate con quel pizzico di sofisticatezza di Gershwin, 47 cambi
di scena con tanti effetti su una grande giostra girevole, più di
240 costumi di un epoca non così lontana ma che non c’è più, un
caledoscopio di mille luci colorate e il rinvigorimento dell’udito,
per una cascata di emozioni così dolcemente vintage che aiutano a
rinascere dopo un duro colpo, come, nel caso del nostro spettacolo,
il secondo dopo-guerra…
Federico Bellone
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PER
LA PRIMA VOLTA NEI TEATRI ITALIANI
Musical
Play in due atti
EDIZIONE
IN LINGUA ORIGINALE CON DIALOGHI IN ITALIANO
Musica
e parole di
George Gershwin e Ira Gershwin
Libretto
di Craig
Lucas
Prodotto
originariamente a Broadway da Stuart Oken, Van Kaplan, Roy Furman
attraverso
uno speciale accordo con Elephant Eye Theatrical & Pittsburgh CLO
e il Théâtre du Châtelet
Traduzione
e adattamento dei dialoghi Alice
Mistroni
e Claudio Zanelli
con
Giuseppe
Verzicco
|
Marta
Melchiorre
|
||
Jerry Mulligan
|
Lise Dassin
|
||
Simone
Leonardi
|
Tiziano Edini
|
Alice
Mistroni
|
|
Henri Baurel
|
Adam Hochberg
|
Milo
Davenport
|
|
Mimmo
Chianese
|
Marco
D’Alberti
|
Annamaria
Schiattarella
|
|
Monsieur Baurel
|
Mr. Z
|
Olga
|
e
con la partecipazione straordinaria di
Donatella
Pandimiglio
Madame
Baurel
Ensemble
|
||
Alex Botta
|
Federico
Colonnelli
|
Francesco
Consiglio
|
Giorgia
Ferrara
|
Ivana Mannone
|
Federica
Nicolo’
|
Simone
Nocerino
|
Giulia Patti
|
Daniela
Ribezzo
|
Monica
Ruggeri
|
Riccardo
Sinisi
|
Matteo
Tugnoli
|
Costumi
|
Luci
|
Suono
|
Chiara Donato
|
Valerio
Tiberi
|
Armando
Vertullo
|
Scenografa
associata Clara Bruzzese
Coreografa
associata Daniela Gorella
Assistente
musicale Elisa Dal Corso
Regista
associata Chiara Vecchi
Orchestra
e Coro del Teatro
Carlo Felice
Maestro
del Coro Francesco
Aliberti
Direttore
d’Orchestra Daniel
Smith
Coreografie
e regista collaboratore Fabrizio
Angelini
Regia
e Scene Federico
Bellone
Nuovo
allestimento in coproduzione Teatro
Carlo Felice – WEC World Entertainment Company
I
diritti internazionali della musica di George e Ira Gershwin per
questa produzione sono licenziati dalla Gershwin Family.
An
American in Paris è presentato in accordo con TAMS WITMARK MUSIC
LIBRARY, INC.
“(I’ll
build a) Stairway to Paradise” by George Gershwin, BG DeSylva and
Ira Gershwin
GERSHWIN
INSTRUMENTAL COMPOSITIONS
“An
American in Paris”, Concerto in F”, “Cuban Overture”, “For
Lily Pons”, “Second Prelude” and “Second Rhapsody”
By
George Gershwin
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