Tra i ricordi dell'infanzia di ognuno di noi, c'è sempre qualcosa che ci portiamo come bagaglio nella nostra vita, magari da raccontare ai figli e ai nipoti...
Chi non ha mai canticchiato le canzoni dello Zecchino d'Oro? Brani che ogni anno scandivano le nostre giornate come dei passaggi di crescita e, tuttora, ce le ricordiamo (parlo ovviamente della mia generazione).Nato dalla collaborazione tra Antoniano di Bologna, Fondazione Aida di Verona e Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento con il sostegno di Geomag, è arrivato in questa stagione teatrale "Il Magico Zecchino d'Oro".
La regia è affidata a Raffaele Latagliata che, diplomatosi presso la BSMT Bernstein School of Musical Theatre, vanta una lunga collaborazione con la Compagnia della Rancia. Insieme a Pino Costalunga, attore e regista esperto di letteratura per l'infanzia, cura anche la drammaturgia.
Il team creativo è una conferma per le produzioni musical di Fondazione Aida.
Le scenografie di Andrea Coppi, i costumi e gli oggetti di scena di Antonia Munaretti e Nadia Simeonova, le coreografie curate da Elisa Cipriani e Luca Condello ballerini solisti del Corpo di ballo dell'Arena di Verona, gli arrangiamenti musicali firmati da Patrizio Maria D'Artista, giovane compositore e arrangiatore di colonne sonore per cinema e teatro. Importante il contributo dello scenografo Paolino Libralato
Una storia costruita intorno ad alcuni dei famosissimi brani dello Zecchino d'Oro che sono da sempre pensati e studiati per i bambini. E anche questa storia è stata scritta per regalare ai più piccoli qualcosa da ricordare, da portare a casa e raccontare agli amici.
Ci sono tutti gli elementi: il sogno, la magia, l'allegria, i buoni, la strega cattiva (che poi così cattiva non è) e il lieto fine. Personaggi buffi e divertenti che tengono i piccini concentrati sul palco e, dirò di più, interagiscono con loro facendo commenti ad alta voce incuriositi anche dai loro costumi.
Un bellissimo progetto, un mini musical a tutti gli effetti mirato al pubblico più difficile che è quello dei bambini che non si accontentano facilmente, ma il Magico Zecchino d'Oro ci è riuscito. In alcuni punti la drammaturgia è forse un pò "debole"e sono sicura che rafforzando alcuni elementi, questo spettacolo coprirebbe anche un'altra fascia d'età, quella dei più grandicelli, ampliando così il proprio pubblico.
Sei bravissimi performer in scena, convincenti e versatili: Giada Maragno (la strega Obscura), Enzo Forleo (Omino della Luna), Stefano Colli (Abdullah, Ignazio e il Carciofo bulletto), Rebecca Pecoriello (Alice), Gennaro Cataldo (Abdullih, Torero camomillo e Carota), Maddalena Luppi (mamma di Alice, Peppina, Cipolla)
Per iniziare a far conoscere il meraviglioso mondo del teatro ai piccini, questi spettacoli sono l'ideale: semplici, colorati, con canzoni adatte a loro, e con la favola con cui tutti i bambini dovrebbe crescere. Spesso vedo bambini piccoli a teatro a vedere spettacoli che proprio da bambini non sono. Ogni età ha il suo spettacolo, per far amare la cultura teatrale dalla tenera età, bisogna guardare con i loro occhi, non con quelli degli adulti.
Prossime date: 7 aprile al Teatro dell'Unione di Viterbo e 8 aprile al Teatro Italia di Roma.
P.S. "Il caffè della Peppina" e "Volevo un gatto nero" me le sono cantate tutte!!!
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