27 febbraio 2018 ore 20,45
TEATRO MANZONI MILANONuovo Balletto Classico
Direzione artistica Liliana Cosi e Marinel Stefanescu
SAGRA DELLA PRIMAVERA
Risveglio dell’umanità
Spettacolo in due parti di Marinel Stefanescu
Musica di Igor Stravinski, Bedrich Smetana, e Adrian Enescu
Assistente della messa in scena Beatrice Flaborea
Scene Hristofenia Cazacu
Costumi Marinel Stefanescu e Hristofenia Cazacu
Luci Marinel Stefanescu
Il balletto Sagra della Primavera di Igor Stravinski è andato in scena per la prima volta a Parigi nel 1913 con la coreografia di Nijinski, ripreso poi da Massine nel 1920 e quindi da Marta Graham, Bejart, e molti altri. La forte timbrica innovativa dell’opera fece scalpore a suo tempo, ma ancora oggi aggredisce e conquista ogni ascoltatore. Stefanescu se ne innamora già nel 1985, ma riuscirà a metterlo in scena solo nel novembre 1986 con uno spettacolo al Teatro Valli di Reggio Emilia, ripreso integralmente dalla RAI. Riscosse un grande successo e fu richiesto in molti teatri italiani e per diverse tournée all’estero.
Il noto balletto nasce dalla leggenda primitiva dove a primavera s’immolava una vergine eletta per propiziare il beneficio degli dei. Stefanescu - pur attratto dall’originale bellezza della musica che gli ricorda immagini fantastiche e genuine agli albori dell’umanità, dove l’Uomo, protagonista dello spettacolo, sperimenta con curiosa intensità ogni elemento della natura - ha un’istintiva ripugnanza per l’orribile rito della giovane che deve essere sacrificata e decide, rischiando di persona, di salvarla. Si proietta in un nuovo mondo - e qui è Smetana che lo ripaga immergendolo nella ricca e fantastica Natura, così ben descritta nella Moldava, che chiuderà la prima parte dello spettacolo.
Nella seconda parte del balletto Stefanescu, partendo da una riflessione quasi autobiografica, mette l’accento sull’estenuante lotta dell’uomo contro l’aggressività che ritrova dentro di sé. In collaborazione col suo amico compositore Adrian Enescu, sceglie una musica che si dipana su nove brani contrastanti per illustrare l’inclinazione dell’Uomo a cedere al fascino della violenza e della guerra più che alle scelte di pace. Chiamerà questo balletto infatti ‘Dialogo con l’infinito’ perché è una lotta che sembra non risolversi mai. L’uomo di Stefanescu solo in extremis, dopo esser sfuggito al peggio, si lascia condurre per mano, sul silenzio di una musica, da ciò che veramente ama e desidera per sempre: la Pace.
I protagonisti della serata saranno i primi ballerini Elena Casolari, Michela Mazzoni, Dorian Grori e Rezart Stafa, oltre al corpo di ballo di quasi 30 ballerini del Nuovo Balletto Classico di Reggio Emilia.
Lo spettacolo di Stefanescu fa riflettere sul problema dei femminicidi che non sta tanto nei retaggi del passato, ma che alberga nell’intimo degli uomini dove spesso covano aggressività e violenza che si riversano verso chi è meno forte. Per questo ha chiamato lo spettacolo “Risveglio dell’Umanità”.
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