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La grande danza al Teatro Nuovo di Milano



Al Teatro Nuovo Nuovo di Milano, spazio alla danza il 7 e 8 gennaio con
Balletto di Mosca “La Classique”
Lo Schiaccianoci (7 gennaio ore 15.30) e Il Lago dei Cigni (7 gennaio e 8 gennaio ore 20.45).

Eventi di Danza di Mauro Giannelli 
presenta

Balletto di Mosca “La Classique”

DIPARTIMENTO DELLA CULTURA DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT

Direttore Artistico Elik Melikov

Lo Schiaccianoci

balletto in 2 atti

Musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij

Libretto di Marius Petipa

Coreografie di Marius Petipa

Costumi di Elik Melikov

Scenografie di Evgeny Gurenko

Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore Artistico Elik Melikov


Ruoli principali e interpreti:

Clara: Ekaterina Shalyapina/ Nadejda Ivanova/

Principe: Alexandr Tarasov /Smirnov Dmitry

TEATRO NUOVO DI MILANO 7 GENNAIO Ore 15.30

Lo Schiaccianoci uno dei capolavori del balletto dell’Ottocento, sarà in scena al Teatro Nuovo di Milano il 7 gennaio alle ore 15.30. Balletto dall’atmosfera natalizia per eccellenza, “Lo Schiaccianoci” è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine ‘800. Nello scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffmann, precursore del Romanticismo, “Nußknacker und Mausekönig” (“Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” -1816), nella versione meno cruenta rivista da Alexandre Dumas “Histoire d'un casse-noisette” (“Storia di uno schiaccianoci” -1844) adattata per i bambini.

Composta da Čajkovskij tra il 1891 e il 1892, la partitura sonora de “Lo Schiaccianoci” è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.

Nel 1934 ci fu il debutto europeo de “Lo Schiaccianoci” al Sandler’s Wells di Londra e al Teatro alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni più caratteristiche fu di George Balanchine che nel 1954, per il New York City Ballet, divise per la prima volta il balletto in due parti, realtà e sogno. Indimenticabile l’adattamento e interpretazione di Rudolf Nureyev nel ’69 al Teatro alla Scala, in cui il ballerino privilegiò una lettura psicoanalitica, interpretando il triplo ruolo di Drosselmeyer, dello schiaccianoci e del Principe.

Una novità introdotta da Čajkovskij nell’esecuzione originaria di quest'opera è la presenza della celesta, uno strumento scoperto dal compositore a Parigi, che venne utilizzato in alcuni passaggi dal risvolto fiabesco.

“Lo Schiaccianoci” è un balletto dalle atmosfere oniriche tipiche della favola, con celebri passaggi del balletto come la Danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e la Danza dei Fiocchi di Neve. Armonica composizione coreutica data dai vivaci balli di bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, reso sublime dalla grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux summa dell’arte e del talento dei solisti che vi si esibiscono.

La versione del Balletto di Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione ballettistica russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie originarie di Ivanov e la veste tradizionale de “Lo Schiaccianoci” i solisti del Balletto di Mosca “La Classique”, giovani talenti dalla migliori accademie di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del coreografo. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko, carichi di ornamenti e decorazioni, sono completamente rinnovati rispetto agli allestimenti degli anni passati.

TRAMA

Atto I

Vigilia di Natale. Nel salone di casa Stahlbaum, i genitori di Clara e Fritz organizzano una festa per i bambini e i loro parenti, attorno allo splendido albero di Natale decorato e ricco di regali. Arriva Drosselmeyer, il padrino dei due bambini, conosciuto in città come geniale inventore di giocattoli meccanici, che porta doni per tutti, come le grandi bambole meccaniche: Colombina, Arlecchino e il Saraceno, immobili fino a quando non li carica con una chiave e cominciano a ballare per la gioia di tutti gli invitati. Drosselmeyer ha una sorpresa per Clara, uno schiaccianoci con la forma di un soldatino. Il fratello Fritz per dispetto rompe le ganasce dello schiaccianoci, ma Drosselmeyer lo aggiusta. Dopo altre danze e molto divertimento, la festa volge al termine e gli invitati tornano a casa.

Finita la festa tutto è tranquillo in casa Stahlbaum, ma Clara non riesce a dormire e cerca il suo schiaccianoci. L'orologio batte la mezzanotte. Improvvisamente, l’albero comincia a crescere e, dagli angoli più bui della stanza, appaiono dei topi con aspetto minaccioso. I soldatini - granatieri, ussari e artiglieri - escono dalle loro scatole e inizia una feroce battaglia. Lo Schiaccianoci affronta il Re dei topi. Clara, temendo che il suo amato schiaccianoci stia per essere ucciso, getta la sua pantofola contro il Re dei topi, consentendo allo Schiaccianoci di sconfiggere gli avversari. Il vincitore - ora trasformato in un bel Principe - conduce Clara tra i rami del magico albero di Natale, nella foresta invernale, in rotta verso il Regno delle Favole.

Atto II

Un viaggio fiabesco nel Regno delle Favole e dei Dolci, in cui numerosi ballerini, con i costumi tradizionali di varie nazioni, si esibiscono in una piacevole serie di danze che compongono il Divertissement più famoso delle musiche di Čajkovskij. La Danza Spagnola con nacchere e chitarre corrisponde, idealmente, al momento in cui viene servita la cioccolata; viene servito il caffè e allora nella sala compaiono altri ballerini, avvolti nei caratteristici caffetani, ballando la Danza Araba; al momento del tè la vivace e allegra Danza Cinese allietata da campanelli; la Danza Russa con i cosacchi in stivali di cuoio e pellicce che ballano in cerchio.

Questa festa di colori e sapori culmina nel conosciutissimo Valzer dei fiori in cui numerosi fiori coloratissimi e profumati accolgono con le loro danze Clara e il Principe Schiaccianoci che, tenendosi per mano, si lanciano nella mischia danzando a loro volta nel Valzer dei fiori. Mentre ballano, tutti i convitati si allargano in cerchio, lasciandoli soli al centro in un indimenticabile pas de deux. E dopo un ultimo valzer in compagnia il sogno finisce…Clara si risveglia dal suo splendido sogno e si ritrova sotto l'albero di Natale con il suo amato schiaccianoci.
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TEATRO NUOVO DI MILANO

piazza San Babila

7 gennaio ore 15.30

Info Botteghino

Piazza San Babila, Milano – 02.794026

prenotazioni@teatronuovo.it
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Eventi di Danza di Mauro Giannelli

Presenta

Balletto di Mosca “La Classique”

DIPARTIMENTO DELLA CULTURA DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT

Direttore Artistico Elik Melikov

Il Lago dei Cigni

balletto in 2 atti

Musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij

Coreografie di Marius Petipa
Costume Designer Elik Melikov

Scenografie Evgeny Gurenko

Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey Shalin

Direttore Artistico Elik Melikov


TEATRO NUOVO DI MILANO  7 e 8 GENNAIO 2018 Ore 20.45

Il Teatro Nuovo di Milano subito dopo l'epifania spalanca il sipario sull’opera più celebre nella Storia del Balletto: Il Lago dei Cigni. La prima composizione di Čajkovskij per il Balletto dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, ma la sua realizzazione coreografica definitiva è successiva sia a "La Bella Addormentata" (1890) che a "Lo Schiaccianoci" (1892), le altre due grandi opere del trittico composto per i Balletti.

Nonostante la prima rappresentazione de "Il Lago dei Cigni" del 1877 al Teatro Bolshoj fu un insuccesso, la versione definitiva è del 1895 con la coreografia congiunta di Marius Petipa (I e III atto) e del suo allievo Lev Ivanov (II e IV atto, detti ‘atti bianchi’). Il Direttore di Orchestra di questo secondo debutto al Mariinski fu Riccardo Drigo che vi aggiunse una propria composizione, il gran pas de deux ed effettuò delle trasposizioni significative. L'étoile di quello spettacolo fu la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo del Cigno Nero i 32 fouettées, accompagnato dal cinquantaduenne Pavel Gerdt nel ruolo di Siegfried e da Alexei Bulgakov nel ruolo di Rothbart.

Il libretto de "Il Lago dei Cigni" è di Vladimir Petrovic Begicev ispirata all’antica fiaba tedesca “Il velo rubato” basata sull’amore tra un principe e una creatura fatata, una vergine-cigno.

"Il Lago dei Cigni" è un prodotto tipico della scuola ballettistica francese, in cui si intrecciano pantomima, i divertissement delle danze folkloristiche del terzo atto, le sfumature malinconiche di Ivanov e l’atmosfera lunare che accompagna l’arrivo di Odette, il doppio ruolo Odette/Odile, cigno bianco e cigno nero, antitesi tra Bene e Male, tra amor sacro e amor profano, tra luce e tenebra. Questa unione unica di elementi ha permesso che il fascino e la fama del balletto "Il Lago dei Cigni" resistano ancora oggi, rendendo questo titolo uno dei più interessanti per gli appassionati del balletto in quanto appaga l´innato bisogno di romanticismo del pubblico.

Il Balletto di Mosca “La Classique” si esibisce in una versione coreografica che ricostruisce filologicamente l’opera originaria di Petipa e Ivanov. 40 ballerini in scena rievocano la storia d’amore eterna tra Odette e il Principe Sigfried, sullo sfondo scenografie di grande impatto e un uso della luce ricercato che permette di creare le atmosfere del lago. Primi ballerini d’eccezione si esibiranno nei virtuosismi con l’abilità opportuna a un titolo di tale calibro, rendendo con autenticità la dicotomia interna nel personaggio femminile e la crescita interiore del Principe.

TRAMA

Atto I

I scena

Nel parco del castello si festeggia il 21° compleanno del principe Siegfried che il giorno seguente dovrà scegliere tra le fanciulle che si presenteranno al castello la sua promessa sposa.

II scena

Al tramonto il principe e i suoi amici arrivano sulla riva di un lago, durante una battuta di caccia. Qui si imbatte in un gruppo di cigni, tra i quali c´è la splendida principessa Odette, tramutata in cigno dal mago Rothbart perché ha rifiutato il suo amore: destinata a tornare fanciulla solo durante la notte, potrebbe ritornare essere umano solo quando un uomo, che non ha mai dichiarato il suo amore ad altre donne, le giurerà fedeltà. Sigfried, affascinato dalla sua bellezza e ascoltata la sua storia, decide di salvarla e la invita al castello per giurarle amore eterno.

Atto II

III scena

Durante la festa al castello, con principesse da tutto il mondo, si presenta il mago Rothbart con la figlia Odile che, grazie a un’incantesimo, ha l'aspetto di Odette: Siegfried, ingannato e affascinato dalla danza sensuale della giovane, le giura fedeltà e le dona l´anello, condannando a morte Odette per il tradimento subito. Nell´atmosfera festosa della corte il mago e la figlia si dileguano ridendo.

IV scena

Sigfried capisce di essere stato ingannato e fugge verso il lago, dove Odette sta piangendo il suo destino, e ne implora il perdono. L'amore dei due giovani è talmente forte da spezzare il maleficio di Rothbart: finalmente riuniti, possono vivere insieme.
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TEATRO NUOVO DI MILANO

Piazza San Babila

il 7 e 8 gennaio 2018 – h.20.45

Info Botteghino

Piazza San Babila, Milano – 02.794026

prenotazioni@teatronuovo.it

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