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LI NIPUTE DE LU SINNECO - di Eduardo Scarpetta

TEATRO SALA VIGNOLI - LA NUOVA STAGIONE
presenta

LI NIPUTE DE LU SINNECO

di Eduardo Scarpetta

Regia Pino Carbone

con Rino Di Martino e Antonella Morea

28 gennaio 2017


Continua la programmazione della prima stagione del Teatro Sala Vignoli, il nuovo spazio diretto da Eugenio Dura nel cuore del Pigneto, quartiere sud di Roma.
Lo spettacolo che andrà in scena il 28 gennaio è Li Nipute De Lu Sinneco di Eduardo Scarpetta, il più importante autore e attore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento che creò il teatro dialettale moderno.

Qui, l'idea è quella di bambini che giocano a essere li nipute de lu sinneco. Sono i bambini che, con i loro giocattoli, danno vita a quest'opera come se la stessero immaginando sotto gli occhi del pubblico. Le loro bambole, i loro giocattoli, diventano i personaggi; i trucchi della mamma, i vestiti troppo grandi del padre, servono a creare e ricreare una storia, assecondando l'intreccio principale che vede nel travestimento in scena e nell'equivoco che ne scaturisce, il filo centrale della narrazione. Una grande opera di un grande autore, interpretata da attori adulti che, come bambini, giocano nel piccolo teatrino della loro immaginazione.

Note di regia 

Due attori in scena, come dei bambini, giocano a "Li nipute de lu sinneco", di Eduardo Scarpetta, autore che creò il teatro dialettale moderno in tutti gli aspetti dell'arte scenica, dalla composizione drammaturgica alla recitazione.

Chiusi in uno spazio illuminato, sono come imprigionati nel loro mondo, dove hanno la sensazione di esistere solo facendo vivere i personaggi e i caratteri del testo. Con i loro giocattoli, danno vita a quest'opera, come se la stessero immaginando sotto gli occhi del pubblico. Le loro bambole, i loro giocattoli, diventano i personaggi dell'opera; i trucchi della mamma, i vestiti troppo grandi del padre, cappelli, maschere trovate da qualche parte, oggetti, sedie, cianfrusaglie, servono ad immaginare. Servono a creare e ricreare una storia, assecondando l'intreccio principale dell'opera, che fa del travestimento in scena, e l'equivoco che ne scaturisce, il filo centrale della narrazione.

Il sindaco di un piccolo paese, decide di lasciare tutta la sua eredità al nipote maschio, e di rinnegare sua nipote, colpevole, in sostanza, di essere femmina, e quindi incapace di gestire da sola non solo i suoi soldi, ma tutta la sua vita. Silvia, la nipote, travestendosi da suo fratello Felice, dimostra quanto invece abbia tutte le capacità, e anche il talento, per gestire non solo se stessa, ma anche tutta una situazione complessa, grottesca, ostile. Dall'altra parte Felice tenta goffamente di contrastare la sorella, ma fallendo compie il giusto epilogo di una vicenda fatta di interessi e sentimenti che possono convivere solo pacificamente.

Gli attori gestiscono e determinano tutto ciò che accade in scena. Le musiche si sentono perchè sono loro a farle partire, le luci si accendono perchè loro le chiedono. E' come se fuori al loro spazio non esistesse un mondo, tutto nasce e avviene all'interno. Solo il pubblico è avvertito come presenza. Una presenza che ogni volta dà a loro il motivo per raccontare una storia, da sempre, e per sempre. La prigione allegra, colorata, viva, dello spettacolo, del teatro.

I due attori, come in una sorta di baraccone/circo attraversano l'intero racconto scegliendo diversi linguaggi espressivi. attraversano la favola, la farsa, la maschera, i burattini, la sceneggiata e si ritrovano poi in un intreccio emotivo, fatto di verità scenica, di confronto reale ed umano, anche questo esposto al pubblico, anche questo soggetto all'intreccio narrativo della vicenda, alla conclusione, all'epilogo, al finale.

Pino Carbone
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Eduardo Scarpetta

Eduardo Scarpetta all’età di 14 anni fu scritturato dall’impresario Salvatore Mormone e, dopo qualche giorno, debuttò al teatro San Carlino nella commedia Cuntiente e guaje dove interpretava il ruolo del fattorino che aveva due o tre battute. Da quel momento cominciò a riscuotere le simpatie del pubblico e farsi notare per il suo giovane talento, dopo qualche tempo lo stesso Antonio Petito, che inizialmente si era rifiutato di instradarlo al mestiere di attore, lo scritturò adattando su di lui il personaggio di Felice Sciosciammocca che affiancava Pulcinella nelle sue divertenti avventure. Il nome Sciosciammocca, che letteralmente significa “soffia in bocca”, descriveva perfettamente il tipo di personaggio che, un po’ svampito, cercava di districarsi da una serie di equivoci e di guai nei quali veniva immancabilmente a trovarsi, ma fu Eduardo Scarpetta a conferirgli le caratteristiche del personaggio a tutto tondo che negli anni gli tributarono tanto successo. “Don Felice” cominciò ad essere conteso da tutti gli impresari di Napoli, così recita dopo recita riuscì a mettere da parte una somma tale da permettergli il grande passo: mettere su una compagnia tutta sua. Aveva circa ventisette anni quando decise di rilevare e rimettere completamente a nuovo il teatro San Carlino ridotto ormai allo sfacelo. Nel settembre del 1880 Scarpetta riaprì così lo storico teatro completamente rinnovato nell’aspetto e nel repertorio. Cominciò a scrivere commedie brillanti ispirandosi ai vaudevilles della belle epoque che in Francia “dettavano moda”, ma le sue non erano semplici traduzioni, ma vere e proprie riletture: i caratteri, le battute, erano completamente reinventate dalla feconda fantasia di quel talento che faceva ridere con intelligenza. Da quel primo debutto al San Carlino iniziò la grande scalata che avrebbe definitivamente suggellato la sua fama.
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LI NIPUTE DE LU SINNECO

Di Eduardo Scarpetta
28 gennaio 2017
regia Pino Carbone
con Rino Di Martino e Antonella Morea
scene Antonio Verde
costumi Giusy Giustino
disegno luci Salvatore Palladino
trucco Vincenzo Cucchiara per BioNike
assistente alla regia Anna Carla Broegg
produzione Fondazione Teatro di Napoli

TEATRO SALA VIGNOLI
Via Prenestina, 104
28 gennaio 2017
Sabato ore 21.00 Domenica ore 19.00
Biglietti: Intero 12,00 euro - Ridotto 10,00 euro
Tessera associazione 3,00 euro.
Info e prenotazioni: teatrosalavignoli@gmail.com
Cell. 371.16.27.502
biglietteria: www.etes.it

Prenotando attraverso la mail prenotazione@teatrosalavignoli.it si potrà avere biglietto ridotto a 10,00 euro

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