Dopo Broadway e Londra, nel 2017 arriva finalmente in Italia “Green Day’s American Idiot”, il musical scritto da Billie Joe Armstrong, con le musiche dei Green Day.
La produzione italiana di “Green Day’s American Idiot” con la regia di Marco Iacomelli, recitata in italiano, con band dal vivo e canzoni nella versione originale, debutterà a livello nazionale il 21 e 22 gennaio al Teatro Coccia di Novara e proseguirà dal 26 gennaio al 12 febbraio al Teatro Della Luna (Assago – MI).
Per raccontare le vicende dei tre protagonisti di “Green Day’s American Idiot”, il regista Marco Iacomelli ha selezionato, tra oltre 700 candidati, giovani performer di talento, alcuni al loro debutto nel teatro professionale: per ritrarre la nuova generazione di giovani americani è stata scelta una nuova generazione di attori italiani.
Nel ruolo di Will, Luca Gaudiano.
Nella tua adolescenza ti esibivi con un gruppo musicale. Che genere di musica era nel vostro repertorio?
Più che un gruppo musicale eravamo un gruppo di ragazzi diventati amici grazie alla musica.
Ci incontravamo in una sala prove malmessa nel centro storico della mia città, gestita da un vecchio musicista, il quale ci insegnò a vivere la musica come un’esperienza puramente liberatoria, un’occasione per divertirci, per metterci in gioco.
Ognuno di noi aveva gusti musicali differenti ed eravamo alla continua ricerca di un’identità artistica precisa, per questo risultava sempre difficile definire il nostro repertorio.
La cosa più stimolante era riarrangiare i brani dei nostri artisti preferiti, facendogli indossare un vestito di suoni diverso ma che in qualche modo ci rappresentasse.
Non potevano mancare le canzoni di grandi cantautori italiani come Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Battisti ed anche tanti artisti stranieri che invece ci avvicinavano più al genere Grunge come Alice and chains, Nirvana o Soundgarden.
Ricordo un brano dei Green Day che era sempre in scaletta: Redundant.
Sei stato selezionato fra oltre 700 candidati alle audizioni di “Green Day’s American Idiot”. Cosa ti ha portato a decidere di fare questo provino?
Per me, come per tanti miei coetanei le canzoni dei Green Day sono state la colonna sonora dell’adolescenza.
Fare questo provino significava rivivere quel periodo, quelle emozioni che solo le canzoni sanno custodire e restituire puntualmente, rievocando un’immagine diversa ad ogni ascolto.
Non potevo perdere questa occasione!
Nello spettacolo interpreti Will. Raccontaci qualcosa di lui.
Will è un ragazzo come tanti, vittima delle crepe del sistema educativo americano che si crogiola nell’ozio di mille giornate con gli amici di sempre. Osserva la “superficie” dal suo divano ma è sensibile e pieno di fragilità che emergeranno quando dovrà confrontarsi con il peso delle proprie responsabilità.
Quale aspetto ti piace di più del tuo personaggio?
Adoro Will, è il personaggio al quale puntavo, quello nel quale mi riconosco e che mi permetterà di interpretare alcuni fra i brani più belli del gruppo californiano, tra cui il mia preferito, “Give me novacaine”
Sono affascinato da Will e dalla coerenza con cui il personaggio è descritto durante tutta la storia, resta sempre se stesso fino alla fine, con i suoi difetti e le sue paure.
Hai avuto modo di vedere la versione oringinale? Se sì cosa ti ha colpito?
Il cast di Broadway ha avuto la possibilità di essere costantemente affiancato dai Green Day durante l’intero periodo dell’allestimento, ed essere parte attiva del processo creativo di un’opera del tutto originale.
Ho adorato le performance di Michael Esper e Rebecca Naomi Jones, rispettivamente Will e Whatsername, voci splendide al servizio di una partitura molto complessa che hanno saputo interpretare in maniera magistrale.
“Green Day’s American Idiot“ è un nuovo mezzo espressivo per proporre una lettura critica della società. Per chi non conosce quest'opera, ci spieghi cosa emerge?
Attraverso il forte spirito critico nei confronti della società, presente nei testi delle canzoni, viene descritto il disagio giovanile che vivono tre amici alla fine della loro adolescenza, quando il mondo gli impone di diventare grandi senza offrirgli un futuro.
Emerge l’amore come concetto trasversale, l’amore spensierato e disinibito per una ragazza della quale non si conosce il nome, l’amore nei confronti di un soldato ferito, l’amore nei confronti di una creatura che ti stravolge i piani; e poi ancora, il valore dell’amicizia fraterna e indissolubile che ti accoglie e ti perdona ogni cosa.
Hai sempre seguito i Green Day? Cosa ti piace di loro?
Ho sempre seguito i Green Day, amo il loro suono inconfondibile e la potenza che sanno sprigionare sul palco, così come ritengo ineguagliabile la scrittura di Billie Joe Armstrong, la forza critica delle sue parole quando si rivolge ai vertici della politica americana, e la malinconia con la quale descrive l’amore.
Tre ragazzi di Berkeley cresciuti con il mito dei Ramones in “Rock’n’Roll High School” e che avevano come prima sala prove il soggiorno di casa Armstrong, sono diventati tre icone del Rock.
Credo che questa sia proprio la mia idea di sogno americano.
“Green Day’s American Idiot” debutterà il 21 e 22 Gennaio 2017 al Teatro Coccia di Novara e poi dal 26 gennaio al 12 febbraio 2017 al Teatro della Luna di Assago. Ti chiedo di Invitare tu il pubblico a venire a teatro.
Credo sia finalmente arrivato il momento di fare la rivoluzione.
E quale spettacolo può prestarsi a questo proposito meglio di American Idiot ?
Io invito il pubblico a compiere una piccola ma influente scelta rivoluzionaria, comprate un biglietto per questo spettacolo e restando comodamente seduti sulla vostra poltrona, avrete la possibilità di sentirvi parte di un cambiamento.
Uno spettacolo non solo per i fan dei Green Day ma per tutti quelli che amano la musica rock e che amano un teatro che non sia il solito ripetersi dei titoli di repertorio ma anche sperimentazione attraverso nuovi linguaggi.
Interamente suonato dal vivo e cantato in inglese. Non vi resta che fare di tutto per esserci.
21 guns, 21 voices...stand up, take your choices!
Biografia Luca Gaudiano / Will
Foggia, 1991, nasce Luca Gaudiano, mentre i Green Day compiono il loro primo tour negli Stati Uniti e Canada esibendosi spesso anche al 924 Gilman Street, il locale che ha visto nascere il movimento punk a Berkeley.
Luca passa l’adolescenza tra studi classici e le esibizioni con il suo gruppo musicale. Nel 2012 si avvicina al teatro grazie a una compagnia del suo territorio con cui sperimenta la recitazione. A Roma si diploma presso la Da.Re.C Academy, sotto la direzione artistica di Gino Landi. Nel 2015 fa parte del cast di “Rent”, diretto da Gisella Calì, e vince il concorso “Spring Music Festival” con il brano “Menphis live’s in me”; nell’opera musicale “Il miracolo di Marcellino” con le musiche di Mons. Marco Frisina interpreta il Frate Priore e fino a maggio 2016 è Pepe Er Bullo nella commedia musicale in romanesco “L’amore è ‘na cicatrice”.
Info e ticket:
TEATRO COCCIA (Novara) | sabato 21 gennaio h 21.00 e domenica 22 gennaio h 16.00
fondazioneteatrococcia.it | biglietti a partire da € 18
TEATRO DELLA LUNA (Assago – MI) | da giovedì 26 gennaio a domenica 12 febbraio
Giovedì e venerdì h 21.00 - sabato doppia replica h 15.30 e h 21.00 - domenica h 15.30
teatrodellaluna.com | biglietti a partire da € 19
BIGLIETTI IN VENDITA SUL CIRCUITO TICKETONE
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