Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre focus sulle compagnie del Sud Italia a Zoom, il festival promosso dalla Fondazione Teatro della Toscana al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, con la direzione artistica di Giancarlo Cauteruccio.
L’edizione 2016, XI della sua storia, presenta giovedì 1 dicembre, ore 20:45, il Teatro Della Maruca con BOLLARI – Memorie dallo Jonio, storia di mare tratta da racconti orali di anziani calabresi. Alle 22 spazio ai siciliani Babel Crew con 1, 2, 3... CRISI, che affronta l’impatto dell’economia sulla nostra quotidianità.
Venerdì 2 dicembre, invece, l’intera serata è dedicata ai pugliesi Fibre Parallele, in scena con la premiata Licia Lanera e la sua riscrittura di ORGIA di Pasolini per voce sola.
Da undici anni è un’esplorazione indefessa e ininterrotta nei territori del nuovo, o dello sperimentato che si rinnova. Zoom festival affronta ora una nuova fase della sua esistenza sotto l’insegna del Teatro della Toscana, gestore da gennaio del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’. Il festival, che ha per titolo Algoritmi – numeri di teatro recente, è come sempre forgiato e condotto da Giancarlo Cauteruccio, che ne è anche l’ideatore. In tutti questi anni ha dipinto un ciclorama della scena teatrale italiana e dei suoi fermenti, e non rinuncia a questa missione anche nell’undicesima edizione.
“Opporre sentimento, passione, bellezza, poesia ad una realtà numerica della quale anche ogni istituzione culturale è costretta ad avvalersi – scrive Cauteruccio nella sua nota artistica – per scegliere, selezionare, affidare favorendo così la quantità a discapito della qualità, questo nell’arte e in particolar modo nel teatro è molto pericoloso. Intitolare il festival Algoritmi è una denuncia. Scrivere nel sottotitolo numeri di teatro recente, invece che spettacoli di teatro contemporaneo, è un allarme necessario”.
Giovedì 1 dicembre, ore 20:45, i calabresi Teatro Della Maruca con BOLLARI – Memorie dallo Jonio narrano la contesa di mare tra due anziani pescatori e le vicissitudini di quella che fu la “Cecella”, il miglior peschereccio dello Jonio, negli anni del fascismo fino alle porte della Seconda Guerra Mondiale. Il titolo è una parola antica tradotta nel suono gutturale dei pescatori per annunciare l’avvistamento dei tonni a largo delle coste. Alle 22 i siciliani Babel Crew con 1, 2, 3... CRISI intendono creare una nuova consapevolezza e una nuova coscienza della crisi, ma soprattutto del nostro rapporto con il denaro. Demandando al pubblico la scelta del finale dello spettacolo.
Venerdì 2 dicembre, ore 20:45, la premiata Licia Lanera dei pugliesi Fibre Parallele dà vita a ORGIA di Pasolini, rimodulandola per un’unica voce e un unico corpo che raccontano l’impossibilità di un essere umano di sottostare alla ripetitività delle leggi sociali.
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1 dicembre, ore 20:45 / durata: 60’
Teatro della Maruca
BOLLARI
Memorie dallo Jonio
di e con Carlo Gallo
con la collaborazione artistica di Peppino Mazzotta
costumi di Angelo Gallo
Il lavoro della compagnia calabrese Teatro della Maruca resta fedele a un teatro che sta nel pubblico con un certo tipo di sacrificio. In Bollari la ricerca si muove nei confronti del passato con un atteggiamento vitale, dettato da una curiosità onnivora, che guarda in tutte le direzioni, senza paraocchi.
Una narrazione misteriosa e suggestiva come fiabe d’altri tempi, in una lingua che inventa se stessa nel dipanarsi degli eventi, dove tutto si traduce in parola.
Sulle coste desolate del Mar Jonio, immersi nel silenzio tra i colori della macchia mediterranea, è divenuto sempre più raro assistere a quel miracolo che avveniva tra i pescatori e il mare, un fenomeno che veniva indicato col il termine “bollari”. Una parola antica tradotta nel suono gutturale dei pescatori per annunciare l’avvistamento dei tonni a largo delle coste, un urlo di gioia a cui seguivano lanci e fragori di bombe in mare, una pratica illegale per ricavare più pesce possibile in poco tempo e sopperire ai lamenti dello stomaco.
Bollari narra la contesa di mare tra due anziani pescatori e le vicissitudini di quella che fu la “Cecella”, il miglior peschereccio dello Jonio, negli anni del fascismo fino alle porte della Seconda Guerra Mondiale. Tratto da racconti orali di anziani calabresi, Bollari è una storia di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dal regime e dalla guerra.
La recitazione è scandita dalla respirazione e dalla gestualità ricercata, dalla musicalità di una lingua, arcaica, poetica, ma comprensibile a tutti, di fronte alla quale è impossibile non farsi travolgere e affascinare. Come sottofondo, il rumore languido della spuma del mare, quel mare di gioie e di dolori, su cui si riversano la fame e la miseria del tempo.
Quel mare su cui i personaggi rinnovano il proprio spirito e battono i remi – forse – alla conquista della propria libertà.
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Teatro della Maruca
BOLLARI
Memorie dallo Jonio
di e con Carlo Gallo
con la collaborazione artistica di Peppino Mazzotta
costumi di Angelo Gallo
Il lavoro della compagnia calabrese Teatro della Maruca resta fedele a un teatro che sta nel pubblico con un certo tipo di sacrificio. In Bollari la ricerca si muove nei confronti del passato con un atteggiamento vitale, dettato da una curiosità onnivora, che guarda in tutte le direzioni, senza paraocchi.
Una narrazione misteriosa e suggestiva come fiabe d’altri tempi, in una lingua che inventa se stessa nel dipanarsi degli eventi, dove tutto si traduce in parola.
Sulle coste desolate del Mar Jonio, immersi nel silenzio tra i colori della macchia mediterranea, è divenuto sempre più raro assistere a quel miracolo che avveniva tra i pescatori e il mare, un fenomeno che veniva indicato col il termine “bollari”. Una parola antica tradotta nel suono gutturale dei pescatori per annunciare l’avvistamento dei tonni a largo delle coste, un urlo di gioia a cui seguivano lanci e fragori di bombe in mare, una pratica illegale per ricavare più pesce possibile in poco tempo e sopperire ai lamenti dello stomaco.
Bollari narra la contesa di mare tra due anziani pescatori e le vicissitudini di quella che fu la “Cecella”, il miglior peschereccio dello Jonio, negli anni del fascismo fino alle porte della Seconda Guerra Mondiale. Tratto da racconti orali di anziani calabresi, Bollari è una storia di mare che si chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dal regime e dalla guerra.
La recitazione è scandita dalla respirazione e dalla gestualità ricercata, dalla musicalità di una lingua, arcaica, poetica, ma comprensibile a tutti, di fronte alla quale è impossibile non farsi travolgere e affascinare. Come sottofondo, il rumore languido della spuma del mare, quel mare di gioie e di dolori, su cui si riversano la fame e la miseria del tempo.
Quel mare su cui i personaggi rinnovano il proprio spirito e battono i remi – forse – alla conquista della propria libertà.
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1 dicembre, ore 22.00 / durata: 85’
Teatro Biondo di Palermo
in collaborazione con Babel Crew
con il sostegno di TGA -Teatro Garibaldi Aperto / Teatro Valle Occupato / L’asilo
1, 2, 3... CRISI
un progetto di Gabriele Cappadona e Giuseppe Provinzano
scritto e diretto da Giuseppe Provinzano
dramaturg Gabriele Cappadona
con Sergio Beercock, Giuseppe Provinzano
luci Gabriele Gugliara
disegni Petra Trombini
1, 2, 3... Crisi, secondo capitolo della Trilogia di una Crisi dei siciliani Babel Crew, affronta l’impatto della crisi economica sulla nostra quotidianità, per cercare, insieme, di immaginare soluzioni e modelli creativi di sviluppo.
Un progetto di Gabriele Cappadona e Giuseppe Provinzano. Con Sergio Beercock e lo stesso Provinzano.
1, 2, 3... Crisi racconta, attraverso una struttura reticolare, che dà la possibilità al pubblico di interagire verso 12 differenti finali, la storia di Alexis: un diciottenne la cui vita viene travolta da una crisi economica e personale e che nella crisi si trova fino al collo. In scena due personaggi: Alexis e un bizzarro, curioso e affascinante personaggio che altro non è che lo stesso “Denaro” fattosi per l’occasione in carne e ossa, il quale governa la vita e i sogni del giovane e che coinvolgerà il pubblico nello sviluppo della storia, mettendolo continuamente di fronte a delle scelte che determineranno il destino del protagonista.
Babel, che si pone lo scopo di creare un ambiente associativo tra diversi linguaggi e professionalità, è una crew di artisti di diversi settori, laddove la diversità è vista come motivo di accrescimento, di confronto e di possibilità. Ogni artista/professionista è libero di parlare “il proprio linguaggio” ricevendo dagli altri sostegno, merito e riconoscimento.
1, 2, 3... Crisi intende parlare della crisi con chiarezza e con la volontà di creare una nuova consapevolezza e una nuova coscienza nei confronti della stessa, ma soprattutto del nostro rapporto con il denaro.
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2 dicembre, ore 20.45
Fibre Parallele
in coproduzione con MiBACT, Festival delle Colline Torinesi, CO&MA Soc. Coop.
Costing & Management e con il sostegno di L’Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
ORGIA
di Pier Paolo Pasolini
con Licia Lanera e con Nina Martorana
luci Vincent Longuemare
costumi Antonio Piccirilli
dipinti Giorgio Calabrese
regista assistente Danilo Giuva
regia e spazio Licia Lanera
consulenza artistica Alessandra Di Lernia
Orgia di Pasolini, diretto e interpretato da Licia Lanera, è la tragedia di chi non sa stare al mondo. Negando la sua definizione (non più tre, ma due: uno che è sia Uomo che Donna, più una ragazza), Licia Lanera, cofondatrice della compagnia pugliese Fibre Parallele, in scena è un’unica voce e un unico corpo che raccontano l’inganno della parola e la prigione di azioni ripetitive, sempre le stesse nel corso della Storia.
“Ci sono due mondi: uno fatto di paesaggi sconfinati, consolazioni, sorrisi sicuri, inconsapevolezza e armonia, alberi di gelsi, antenati: Il mondo era così da almeno dodicimila anni. E un altro, quello della camera dei due sposi, fatto di violenza e paura, di piacere e rimorsi. L’uomo e la donna riescono veramente a comunicare tra loro solo attraverso il linguaggio del corpo, il più violento. Questo gioco sadomasochistico della coppia è pretesto per parlare del rapporto della diversità, esistenziale, con la storia; e a questa tragedia esistenziale, si associa una riflessione sul linguaggio, cioè la negazione della lingua parlata in favore di quella del corpo.
Ne ho fatto un unico ragionamento chirurgico e straziante su come è costretto ad affrontare la propria esistenza chi non riesce in nessun modo ad essere dalla parte del potere, e attraverso il rito della violenza, da entrambi accettato, voluto e desiderato, cerca di sfuggire ai meccanismi della storia.
Questa figura, in sottana e cappuccio, è un corpo e una voce che non trova il proprio posto dentro la società e ragiona e scalcia, piange, ferisce, si nasconde, si offre e alla fine muore. Muore due volte, muore un’infinità di volte. Si ammazza.
Poiché solo nella morte si concretizza la volontà di essere liberi”.
Licia Lanera
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Teatro Biondo di Palermo
in collaborazione con Babel Crew
con il sostegno di TGA -Teatro Garibaldi Aperto / Teatro Valle Occupato / L’asilo
1, 2, 3... CRISI
un progetto di Gabriele Cappadona e Giuseppe Provinzano
scritto e diretto da Giuseppe Provinzano
dramaturg Gabriele Cappadona
con Sergio Beercock, Giuseppe Provinzano
luci Gabriele Gugliara
disegni Petra Trombini
1, 2, 3... Crisi, secondo capitolo della Trilogia di una Crisi dei siciliani Babel Crew, affronta l’impatto della crisi economica sulla nostra quotidianità, per cercare, insieme, di immaginare soluzioni e modelli creativi di sviluppo.
Un progetto di Gabriele Cappadona e Giuseppe Provinzano. Con Sergio Beercock e lo stesso Provinzano.
1, 2, 3... Crisi racconta, attraverso una struttura reticolare, che dà la possibilità al pubblico di interagire verso 12 differenti finali, la storia di Alexis: un diciottenne la cui vita viene travolta da una crisi economica e personale e che nella crisi si trova fino al collo. In scena due personaggi: Alexis e un bizzarro, curioso e affascinante personaggio che altro non è che lo stesso “Denaro” fattosi per l’occasione in carne e ossa, il quale governa la vita e i sogni del giovane e che coinvolgerà il pubblico nello sviluppo della storia, mettendolo continuamente di fronte a delle scelte che determineranno il destino del protagonista.
Babel, che si pone lo scopo di creare un ambiente associativo tra diversi linguaggi e professionalità, è una crew di artisti di diversi settori, laddove la diversità è vista come motivo di accrescimento, di confronto e di possibilità. Ogni artista/professionista è libero di parlare “il proprio linguaggio” ricevendo dagli altri sostegno, merito e riconoscimento.
1, 2, 3... Crisi intende parlare della crisi con chiarezza e con la volontà di creare una nuova consapevolezza e una nuova coscienza nei confronti della stessa, ma soprattutto del nostro rapporto con il denaro.
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2 dicembre, ore 20.45
Fibre Parallele
in coproduzione con MiBACT, Festival delle Colline Torinesi, CO&MA Soc. Coop.
Costing & Management e con il sostegno di L’Arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
ORGIA
di Pier Paolo Pasolini
con Licia Lanera e con Nina Martorana
luci Vincent Longuemare
costumi Antonio Piccirilli
dipinti Giorgio Calabrese
regista assistente Danilo Giuva
regia e spazio Licia Lanera
consulenza artistica Alessandra Di Lernia
Orgia di Pasolini, diretto e interpretato da Licia Lanera, è la tragedia di chi non sa stare al mondo. Negando la sua definizione (non più tre, ma due: uno che è sia Uomo che Donna, più una ragazza), Licia Lanera, cofondatrice della compagnia pugliese Fibre Parallele, in scena è un’unica voce e un unico corpo che raccontano l’inganno della parola e la prigione di azioni ripetitive, sempre le stesse nel corso della Storia.
“Ci sono due mondi: uno fatto di paesaggi sconfinati, consolazioni, sorrisi sicuri, inconsapevolezza e armonia, alberi di gelsi, antenati: Il mondo era così da almeno dodicimila anni. E un altro, quello della camera dei due sposi, fatto di violenza e paura, di piacere e rimorsi. L’uomo e la donna riescono veramente a comunicare tra loro solo attraverso il linguaggio del corpo, il più violento. Questo gioco sadomasochistico della coppia è pretesto per parlare del rapporto della diversità, esistenziale, con la storia; e a questa tragedia esistenziale, si associa una riflessione sul linguaggio, cioè la negazione della lingua parlata in favore di quella del corpo.
Ne ho fatto un unico ragionamento chirurgico e straziante su come è costretto ad affrontare la propria esistenza chi non riesce in nessun modo ad essere dalla parte del potere, e attraverso il rito della violenza, da entrambi accettato, voluto e desiderato, cerca di sfuggire ai meccanismi della storia.
Questa figura, in sottana e cappuccio, è un corpo e una voce che non trova il proprio posto dentro la società e ragiona e scalcia, piange, ferisce, si nasconde, si offre e alla fine muore. Muore due volte, muore un’infinità di volte. Si ammazza.
Poiché solo nella morte si concretizza la volontà di essere liberi”.
Licia Lanera
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Prezzi
Interi €8
Ridotti €6
Under 26, over 60, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola, Teatro Niccolini, Teatro Era), soci UniCoop Firenze
Ridotto € 5
Residenti Comune di Scandicci, possessori di ICard e eduCard, dipendenti Comune di Scandicci
2 spettacoli la sera stessa €10
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30
055.0763333
biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
I biglietti sono acquistabili anche presso tutti i punti vendita del circuito regionale Box Office e online.
Biglietteria serale sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Interi €8
Ridotti €6
Under 26, over 60, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola, Teatro Niccolini, Teatro Era), soci UniCoop Firenze
Ridotto € 5
Residenti Comune di Scandicci, possessori di ICard e eduCard, dipendenti Comune di Scandicci
2 spettacoli la sera stessa €10
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30
055.0763333
biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
I biglietti sono acquistabili anche presso tutti i punti vendita del circuito regionale Box Office e online.
Biglietteria serale sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
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