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Paola Turci apre la stagione del Teatro Menotti di Milano

Domenica 25 settembre dalle ore 17.00 Open Day per Zona Menotti, un nuovo distretto che mette in rete realtà culturali e cittadini residenti nelle zone circostanti del Teatro Menotti all’interno di un virtuale quadrilatero i cui vertici sono Piazza Cinque Giornate, Porta Venezia, Piazza Piola e Piazza Grandi. Zona Menotti intende offrire occasioni di intrattenimento e agevolazioni dedicate alla zona.


In occasione dell’Open Day del 25 settembre a partire dalle ore 17.00 un ricco programma tra eventi musicali, libri, quadri, cibo e vino,

La Libreria di Quartiere (Viale Piceno 1) ha organizzato l'intervento di due prestigiosi autori che incontreranno il pubblico e firmeranno copie dei loro libri. Lo scrittore e giornalista Paolo Roversi presenterà il suo ultimo libro Confraternita delle ossa, edito da Marsilio, mentre la cantautrice e attrice Paola Turci avrà l'occasione di parlare della sua autobiografia Mi amerò lo stesso, edito da Mondadori e del suo spettacolo, che debutterà in prima nazionale al Teatro Menotti il 27 settembre.

La pittrice Adriana Stamenova presenterà la sua mostra e le sue opere grafiche in un turbinio di colori ed emozioni, mentre il palato verrà soddisfatto dal Locale Umami (Piazza Emilia 4), il cui Chef Andrea Marconetti (vincitore Premio Artusi e finalista di Masterchef Italia) cucinerà dal vivo uno dei suoi piatti preferiti. Per l’aperitivo Il Salumificio Masè offrirà come antipasto il suo famoso e pregiato Prosciutto Cotto Triestino, mentre GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) parlerà della sua filosofia, dei suoi prodotti biologici e offrirà un calice di vino.

Nel corso della serata il direttore artistico Emilio Russo e lo staff del teatro presenteranno il cartellone 2016/2017.

Tra gli interventi anche quello del Teatro del Buratto, responsabile della programmazione del Teatro per ragazzi e famiglie nella sala di Via Ciro Menotti.

Prosegue, dopo il grande successo della scorsa stagione, la raccolta alimentare al Teatro Menotti. È stata una vera e propria gara di solidarietà quella che ha visto protagonista il nostro pubblico ed ha consentito di raccogliere quasi 100 quintali di alimenti non deperibili che sono stati consegnati alle diverse associazioni per la distribuzione ai più bisognosi, in particolare alla vicina e benemerita Opera San Francesco. Il centro di raccolta Teatro Menotti sarà, per l’intera prossima stagione, aperto in tutti i giorni di spettacolo e proseguiranno stimoli ed incentivi, affinché si raggiungano risultati ancora più soddisfacenti.

Il sipario del Teatro Menotti si alzerà dal 27 al 30 settembre con Paola Turci, per la prima volta impegnata anche nel ruolo di attrice, nel suo Mi amerò lo stesso, scritto a quattro mani con Alessandra Rucco e diretta da Emilio Russo. La protagonista racconta la storia singolare di una pop star, una vita forte tra gioia e dolori, vittorie e sconfitte per rivelare il percorso di una generazione.
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27 | 30 settembre

Tieffe Teatro Milano

presenta

MI AMERO’ LO STESSO

PRIMA NAZIONALE

di Paola Turci e Alessandra Rucco

con Paola Turci

regia Emilio Russo

Uno specchio è come una finestra che si affaccia sullo spazio e sul tempo. Uno specchio può diventare addirittura una porta, che permette di entrare in un altro mondo, in un’altra dimensione, nel paese delle meraviglie come succede alla Alice di Lewis Carrol.

E allora basta uno specchio e un attimo di solitudine per lasciar andare pensieri e ricordi e ripercorrere una storia, che è unica e universale allo stesso tempo.

Paola Turci è un’artista famosa, ha una vita fatta di successi, concerti, amore e musica. Un’immagine di donna forte, impegnata, volitiva, decisa. E un evento, che in qualche modo spacca in due la sua vita.

Ma Paola Turci è prima di tutto una donna, che di fronte a uno specchio si riaffaccia sulla sua storia e mette le sue fragilità in gioco e le sue certezze in discussione.

In un intenso monologo, che è in realtà un dialogo con la sè stessa più profonda, Paola porta in scena la storia di un’evoluzione e una crescita che sono sue, ma che potrebbero essere di ognuno di noi: il suo rapporto complesso e articolato con la bellezza, la sua continua ricerca e l’ostinato fuggire da essa, le insicurezze, l’ironia, gli incontri e le esperienze, che fanno di lei la donna che è oggi.

O forse solo quella che appare, mentre si guarda riflessa in quello specchio.

http://www.paolaturci.it/biografia/


NOTE DI REGIA
La storia di una donna non comune, una vita vissuta un po' di corsa tra sogni, risvegli, piccole e grandi paure quotidiane. Una corsa rallentata, forse, dalle insidie del destino, ma senza mai perdere la direzione. Il racconto della conquista di una normalità, prima rifiutata, poi desiderata. Una storia con dentro altre storie. Al centro lei, Paola Turci, una donna, un’artista, ma la storia è quella di tutti, la storia di una generazione che ha vissuto la vita a galoppo, senza chiederle sconti.

Il mio incontro con Paola, sollecitato da una bizzarra combinazione, mi ha messo di fronte ad uno sguardo intenso e nervoso, occhi grandi nei quali specchiarsi, forza e fragilità da condividere. Ed è stato proprio lo specchio la mia prima suggestione, mentre provavamo a mettere in piedi progetti ed entusiasmi. Specchi che moltiplicano l’immagine, la frantumano, fanno cambiare la prospettiva, specchi che si illuminano solo quando li guardiamo, specchi neri, specchi in cui vivere in maniera vera una vita immaginata, specchi da attraversare come un attore verso il proscenio. Il teatro? Per lei era stata una delle tappe frenetiche di quella corsa, un sogno spezzato, ma ora “al di là dello specchio” ci arriva davvero. E ci arriva con le storie, le parole e le suggestioni del suo libro Mi amerò lo stesso, grazie alla riduzione teatrale concreta e appassionata di Alessandra Rucco.

La vera difficoltà durante le prove si è presentata subito: come arginare quella materia incandescente fatta di parole, suoni, emozioni forti, pianti, risate, sguardi, fierezza, incertezza, ricordi, persone, viaggi nel tempo e contro il tempo, movimenti delicati e frenetici? La risposta è stata immediata: non si può, ci mancherebbe altro. E allora? E allora sul palcoscenico tutto questo dentro e fuori una piccola grande donna, in grado di regalarci una performance a tutto tondo, ricca del suo talento, un teatro totale che utilizza i suoi elementi per una narrazione che deve arrivare dritta al cuore. Il racconto di Mi amerò lo stesso è in tempo reale, il tempo di un’attesa, come quella che vivono tutti i giorni gli artisti prima di salire sul palco o forse come quella che vivono tutti prima di affrontare le cose di tutti i giorni. L’attesa di un attore o di un cantante o di un clown del circo è piena di piccoli gesti e rituali indispensabili per la concentrazione. Attesa quasi sempre in solitudine e allora forse è anche il momento di lasciarsi un po’ andare, ai pensieri e ai ricordi. Si può alzare un po’ la voce e dire cose mai dette a nessuno, tanto è ancora presto, nessuno può ascoltare. A volte i camerini non sono confortevoli, spesso sono improvvisati, un po' misteriosi, perché conservano le tracce di tutti quelli che ci sono passati…E poi? Cosa sono tutti quegli specchi?


Emilio Russo



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