Shakespeare Shaker è la rassegna estiva, tra giugno e luglio, tra Firenze e Scandicci, che la Fondazione Teatro della Toscana dedica a Shakespeare nel 400° anniversario della sua morte.
Si comincia dalla Pergola con Lear di Roberto Bacci, con Silvia Pasello nel ruolo di Re Lear (8-15 giugno). Gabriele Lavia legge Amleto al Bargello (18 giugno) e Otello a Scandicci, al Castello dell’Acciaiolo (15 luglio). Il Coordinamento Teatro come Differenza propone al Teatro Studio Il resto è silenzio! (14 giugno) dramma del potere in Shakespeare con i pazienti di Salute Mentale. Gli allievi del Corso Biennale ‘Orazio Costa’, coordinati da Pier Paolo Pacini, danno vita alla prima produzione di una scuola di formazione per attori del Teatro della Toscana: Romeo e Giulietta (6-11 luglio all’Acciaiolo) di cui si può seguirne l’evoluzione dietro le quinte con l’hashtag sui social #PlayingwithRomeoeGiulietta.
Si comincia dalla Pergola con Lear di Roberto Bacci, con Silvia Pasello nel ruolo di Re Lear (8-15 giugno). Gabriele Lavia legge Amleto al Bargello (18 giugno) e Otello a Scandicci, al Castello dell’Acciaiolo (15 luglio). Il Coordinamento Teatro come Differenza propone al Teatro Studio Il resto è silenzio! (14 giugno) dramma del potere in Shakespeare con i pazienti di Salute Mentale. Gli allievi del Corso Biennale ‘Orazio Costa’, coordinati da Pier Paolo Pacini, danno vita alla prima produzione di una scuola di formazione per attori del Teatro della Toscana: Romeo e Giulietta (6-11 luglio all’Acciaiolo) di cui si può seguirne l’evoluzione dietro le quinte con l’hashtag sui social #PlayingwithRomeoeGiulietta.
Al Metodo Costa è ispirato il lavoro dell’Accademia dell’Uomo che il 29 giugno presenta a Scandicci, al Teatro Studio e per la città, Il labirinto delle emozioni, esito del corso I personaggi di Shakespeare: un guida all’intelligenza emotiva. Amleto?, la sfida elisabettiana di Macelleria Ettore, chiudeShakespeare Shaker il 20 luglio all’Acciaiolo: due attori in uno spazio nudo, Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso, provano Amleto.
Tutte le informazioni presto anche sul nuovo portale www.teatrostudioscandicci.com.
Quando si giunge in una nuova città, è naturale guardarsi intorno per conoscerla e farsi venire delle nuove ispirazioni. La Fondazione Teatro della Toscana è arrivata a Scandicci a marzo, e le è capitato proprio questo, che siano giunte nuove ispirazioni. Questa rassegna – che chiamare rassegna è comunque solo un modo parziale per descriverla – La bella stagione del Teatro della Toscana, vuole essere una riflessione su un teatro diverso, per non dire ‘nuovo’, che sia soprattutto fortemente legato a comunità di spettatori. Un contenitore che si ripeterà nel tempo e avrà come centro proprio Scandicci con il suo Teatro Studio, dove la Fondazione ha iniziato una serie di esperimenti, non ultimo quello dell’Accademia dell’Uomo, un percorso formativo sulla creatività che partendo dal metodo Costa si rivolge a tutti come una disciplina quotidiana. ‘La bella stagione’ in questo 2016 è dedicata a William Shakespeare, nel quarto centenario della sua scomparsa.
Lo sguardo sul drammaturgo è assolutamente panoramico, e da Scandicci si diffonde in tutti gli spazi del Teatro della Toscana. Punti di vista diversi, che richiedono esplicitamente il coinvolgimento dei cittadini/spettatori. Una ‘bella stagione’ che vuole essere anche un augurio, di un teatro diverso e sempre più a misura d’uomo. Di Shakespeare poi si parlerà di nuovo, e approfonditamente, a partire dall’autunno.
Tutte le informazioni presto anche sul nuovo portale www.teatrostudioscandicci.com.
Quando si giunge in una nuova città, è naturale guardarsi intorno per conoscerla e farsi venire delle nuove ispirazioni. La Fondazione Teatro della Toscana è arrivata a Scandicci a marzo, e le è capitato proprio questo, che siano giunte nuove ispirazioni. Questa rassegna – che chiamare rassegna è comunque solo un modo parziale per descriverla – La bella stagione del Teatro della Toscana, vuole essere una riflessione su un teatro diverso, per non dire ‘nuovo’, che sia soprattutto fortemente legato a comunità di spettatori. Un contenitore che si ripeterà nel tempo e avrà come centro proprio Scandicci con il suo Teatro Studio, dove la Fondazione ha iniziato una serie di esperimenti, non ultimo quello dell’Accademia dell’Uomo, un percorso formativo sulla creatività che partendo dal metodo Costa si rivolge a tutti come una disciplina quotidiana. ‘La bella stagione’ in questo 2016 è dedicata a William Shakespeare, nel quarto centenario della sua scomparsa.
Lo sguardo sul drammaturgo è assolutamente panoramico, e da Scandicci si diffonde in tutti gli spazi del Teatro della Toscana. Punti di vista diversi, che richiedono esplicitamente il coinvolgimento dei cittadini/spettatori. Una ‘bella stagione’ che vuole essere anche un augurio, di un teatro diverso e sempre più a misura d’uomo. Di Shakespeare poi si parlerà di nuovo, e approfonditamente, a partire dall’autunno.
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