Debutterà il 5 febbraio 2016, al Teatro Sannazaro di Napoli, lo spettacolo di Gino Rivieccio “IO E NAPOLI”, in cui l’attore ripercorre la sua storia umana ed artistica attraverso quel legame viscerale e particolare che ha con la sua amata città.
Con la regia di Giancarlo Drillo, il recital è stato scritto dal protagonista Gino Rivieccio e da Gustavo Verde e celebra il capoluogo partenopeo tra ironia e riflessione, non limitando allo stesso tempo i toni di denuncia.
“Io e Napoli” è un piacevole viaggio tra monologhi, personaggi, tradizioni, aneddoti e canzoni magistralmente interpretate da una delle più belle voci del panorama musicale napoletano, Fiorenza Calogero, diretta al piano dal maestro Antonello Cascone. A impreziosire la scena, per tutta la durata dello spettacolo, una scultura del Maestro Lello Esposito. Alla fine della serata, l’intento di Rivieccio apparirà chiaro: provare a cambiare, con il suo messaggio, una realtà che offusca lo splendore di una delle città e delle regioni più belle del mondo.
Ma veniamo al teatro. Il 5 febbraio al Teatro Sannazaro di Napoli debutta “Io e Napoli” scritto e interpretato da te con la regia di Giancarlo Drillo. Raccontaci com'è nato questo spettacolo.
Con gli straordinari e originali arrangiamenti del Maestro Cascone, Fiorenza Calogero, una delle più belle voci del panorama musicale napoletano, interpreterà dei classici come “Era de' Maggio” o “Indifferentemente” ma anche “Senza e te” del magico Pino Daniele. Lo spettacolo infatti alterna dei momenti di prosa a dei cammei musicali
Posso chiederti se hai un sogno nel cassetto?
In teatro Piero Chiara, un autore che ho amato molto. In tv un programma senza l'incubo dello share, in una tv libera, magari anche un telegiornale-contenitore snocciolando solo notizie liete e positive, come diciamo a Napoli senza guai e disgrazie.
“Io e Napoli” sarò in scena dal 5 al 14 febbraio al Teatro Sannazaro di Napoli e poi andrà in tour in Italia. Invita tu i nostri lettori a venire a teatro a vederti.
Vi aspetto tutti a teatro a Napoli, a Roma, ovunque. Questo è uno spettacolo che fa sentire orgogliosi di essere napoletani e ai non napoletani dico: amerete ancora di più la mia città senza la quale il mondo sarebbe stato diverso.
dal 5 al 14 FEBBRAIO al Teatro Sannazaro di NAPOLI (Via Chiaia, 157 – per info e acquisto biglietti: www.teatrosannazaro.it)
Con la regia di Giancarlo Drillo, il recital è stato scritto dal protagonista Gino Rivieccio e da Gustavo Verde e celebra il capoluogo partenopeo tra ironia e riflessione, non limitando allo stesso tempo i toni di denuncia.
“Io e Napoli” è un piacevole viaggio tra monologhi, personaggi, tradizioni, aneddoti e canzoni magistralmente interpretate da una delle più belle voci del panorama musicale napoletano, Fiorenza Calogero, diretta al piano dal maestro Antonello Cascone. A impreziosire la scena, per tutta la durata dello spettacolo, una scultura del Maestro Lello Esposito. Alla fine della serata, l’intento di Rivieccio apparirà chiaro: provare a cambiare, con il suo messaggio, una realtà che offusca lo splendore di una delle città e delle regioni più belle del mondo.
Quale migliore occasione di un debutto per poter intervistare un grande artista? Ringrazio Gino Rivieccio per il tempo che mi ha dedicato e a voi... buona lettura!
Ciao Gino è un immenso piacere per me fare la tua conoscenza. Per prima cosa vorrei chiederti: come ti definiresti in una frase?
" Comico di parola e non di mala parola"
Nella tua ultra trentennale carriera hai lavorato molto in televisione. Programmi che io definerei “storici” come “Un fantastico tragico venerdì” accanto a Paolo Villaggio e Carmen Russo, “Studio 5” con Marco Columbro; hai presentato “Il Cantagiro” accanto a Mara Venier e Fiorello e questi solo per citarne alcuni. Oggi i palinsesti televisivi sono molto cambiati. Che cosa ne pensi del modo di “fare televisione” nel 2016?
" Comico di parola e non di mala parola"
La televisione è uno spaccato dei tempi, è cambiato il nostro modo di essere, di vivere e di conseguenza è cambiato anche il modo di fare tv. In alcuni casi in meglio, penso agli aggiornamenti tecnici e anche alla modernità degli strumenti, del sistema tecnologico che ci consente per esempio di stabilire subito in un incontro di calcio se una palla in porta è entrata o no, se un'inquadratura è perfetta o meno. Oggi grazie a questi mezzi vediamo i dettagli, cogliamo gli attimi in tutte le situazioni televisive. E' cambiato anche il modo di fare la regia, di inquadrare (anche se ogni tanto certi registi sono presi dalla smania di dover "staccare" continuamente facendoci perdere un'espressione, un "piano d'ascolto"). Ma non si può negare che in molti altri casi la tv è peggiorata, ostaggio com'è dei pubblicitari e dell'auditel. Una volta c'era l'indice di gradimento, oggi esiste solo l'indice di ascolto, tutto è visto in funzione dello share che non sempre si coniuga con la qualità, per cui certi programmi li decidono solo le multinazionali, le major che decretano il successo di questo o quel format. E poi tutto è importato, i veri autori spesso sono costretti a redigere semplici domandine, a preparare le "scalette". Un tempo i Dino Verde, gli Amurri, i Jurgens, i Chiosso, i Mancini, dovevano inventarselo un programma.
Lo spettacolo nasce dall'esigenza di raccontarmi e raccontare la mia Napoli, ma illustrandola a modo mio, con la leggerezza, la poesia ma senza trascurare la nobiltà da cui si origina. Non dimentichiamo che nelle viscere della mia terra si ritrovano, ancora visibili e vive, le tracce della Grecia di Pericle, della Cartagine di Annibale, della Roma di Adriano, della Firenze dei Medici, della Spagna di Cervantes, della Francia di Voltaire. Qui si possono ripercorrere il mito di Ulisse e delle sirene, la discesa di Enea negli inferi, le occupazioni normanne, spagnole e austriache, le megalomanie borboniche pietrificate nei grandi palazzi reali, sentire le magiche melodie di Pergolesi, Bellini, Rossini Donizetti. Insomma ho la sensazione che troppo spesso si cerchi di narrare e rappresentare una Napoli dicersa, meno dolce, più aggressiva perchè forse fa più comodo o si "vende" meglio.
Da figlio della mia terra questo non mi piace, mi piace fotografare una Napoli della Magna Grecia, senza con questo oscurare quelli che sono i suoi difetti, le sue contraddizioni, le sue debolezze. Ma poiché sono innamorato della mia città, come tutti gli innamorati ne colgo più i pregi che i difetti e mi dispiace molto quando per fare "cassetta" si offre la solita e stereotipata immagine. C'è un'altra Napoli, forse più silenziosa, meno rumorosa, ma prevalente che vince quotidianamente, una città laboriosa, onesta, solidale, generosa, nobile che non ha nulla a che vedere con quelli che vogliono degradarla e che probabilmente lucrano peggiorandola.
Quali brani ascolteremo durante lo spettacolo?
Grazie Gino!
TOUR "IO E NAPOLI"
19 FEBBRAIO al Teatro della Provvidenza di VALLO DELLA LUCANIA – Salerno (via Valenziano, 37 – per info e acquisto biglietti: www.cineteatrolaprovvidenza.it)
dal 3 al 20 MARZO al Teatro dell’Angelo di ROMA (Via Simone de Saint Bon, 19 – per info e acquisto biglietti:www.teatrodellangelo.it)
6 APRILE al Teatro Politeama di TORRE ANNUNZIATA (Napoli)
7 APRILE al Teatro Modernissimo di TELESE (Benevento)
8 APRILE al Teatro delle Rose di PIANO DI SORRENTO (Napoli)
9 e il 10 APRILE al Teatro Nuovo di Salerno
dal 4 al 15 MAGGIO al Teatro Diana di NAPOLI.
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