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Un CABARET come non l'avete mai visto.

Dopo 23 anni dalla realizzazione del primo allestimento dello spettacolo, la Compagnia della Rancia riporta in scena CABARET- Il Musical, sempre diretto da Saverio Marconi.
Terzo allestimento quindi (nel 1992 il primo e nel 2007 il secondo) completamente diverso dai precedenti. Un Cabaret decisamente più impegnativo, più "duro" e realistico, sia per il cast che per gli spettatori. La drammaticità della storia vissuta nella Berlino degli anni trenta che eccheggia ancora nei nostri anni.

Musiche di John Kander, liriche di Fred Ebb e testo di Joe Masteroff. La produzione di Broadway del 1966 ebbe un grande successo ed ispirò l’omonimo film del 1972 e numerose altre produzioni successive.

Il musical è un adattamento teatrale del romanzo del 1939 di Christopher Ischerwood Goodbye to Berlin (Addio a Berlino) Ambientato nella Berlino del 1931, mentre in nazismo si diffondeva e si rafforzava, lo spettacolo narra le vicende legate al Kit Kat Klub e all’amore della diciannovenne cabarettista inglese Sally Bowles con lo statunitense Cliff Bradshaw.



Il giovane romanziere americano Cliff (Mauro Simone), che in realtà vorrebbe iniziare a scrivere il suo primo romanzo, arriva a Berlino in cerca di ispirazione e affitta una camera da Fräulein Schneider (Altea Russo) e subito conosce la sua vicina di stanza Fräulein Kost (Valentina Gullace), esuberante ballerina del Kit Kat Klub, che ama "intrattenersi" con i marinai.

E' la sera di Capodanno. Herr Schultz (Michele Renzullo) si accinge a festeggiare il nuovo anno con la sua innamorata Fräulein Schneider, e invita il giovane Cliff a  passare la serata di festa al Kit Kat Klub, un locale abbastanza squallido e decadente ma un rifugio dalla crescente potenza nazista. Un luogo dove "La vita è meravigliosa, le ragazze sono meravigliose e anche l'orchestra è meravigliosa!" come recita il Maestro di Cerimonie (Giampiero Ingrassia) nel brano di apertura Wilkommen.


Qui il giovane conosce la stella del Cabaret, Sally Bowles (Giulia Ottonello) e tra di loro nasce subito un'intesa particolare che sfocerà in una relazione dal finale tormentato.
Un altro personaggio che entrerà a far parte della vita di Cliff è Ernst Ludwig (Alessandro Di Giulio), amico di Sally che offrirà al giovane scrittore la possibilità di guadagnare soldi compiendo per suo conto dei viaggi a Parigi facendo di lui, del tutto inconsapevole, un collaboratore del nazismo.

Storie che si intrecciano dentro e fuori il Kit Kat Klub, vite disperate in un luogo che sta per diventare uno scenario di un'epoca che ha segnato la storia.

Una scenografia "aperta", quasi del tutto scarna,dove tutto è visibile a tutti in perfetta sintonia con il luogo della storia, pensata e realizzata da Saverio Marconi e Gabriele Moreschi. E dietro la scena quello che, quasi sempre, fà la differenza in un musical: l'orchestra dal vivo di quattro elementi diretta da Riccardo Di Paola (Tiziano Cannas Agheddu, Adalberto Ferrari, Alessandro Cassani e Martino Malacrida) che esegue una colonna sonora importante con brani conosciuti in tutto il mondo, che nella versione italiana sono tradotti da Michele Renzullo.


Le coreografie, firmate anche qui dal grandissimo genio di Gillian Bruce, non fanno semplicemente da contorno, ma raccontano anche loro la storia, come le corde usate per Mein Herr e i tamburelli, che riproducono "quel clin clin clan che fanno" nella famossima Money.

Strordinario l'ensemble che ci delizia in questi numeri, grandi talenti del teatro musicale che conosciamo già da altri spettacoli: Andrea Verzicco, Nadia Scherani, Marta Belloni, Ilaria Suss e Gianluca Pilla.


Un cast di altissimo livello che ancora una volta ci dimostra un eccellente preparazione artistica e un affiatamento scenico che il pubblico percepisce immediatamente.
Molti di loro li abbiamo visti per tre stagioni consecutive in Frankenstein Junior e, come ha detto Saverio Marconi in conferenza stampa, "squadra che vince non si cambia!"

Mauro Simone è un impeccabile Cliff: perfettamente in sintonia con il suo personaggio, complicato e tormentato, fragile e forte. Una grande prova attoriale che conferma il suo talento a 360 gradi.

E se come Frau Blucher era travolgente e carismatica, in Cabaret lo è ancora di più. Altea Russo, di cui già conoscevamo le straordinarie doti comiche, dimostra le sue altrettanto straordinarie doti drammatiche esaltando la grande forza d'animo di Fräulein Schneider.
Meravigliosa coppia scenica quella che Altea forma con Michele Renzullo, fantastico e tenerissimo Herr Schultz.


Poco noto al grande pubblico del musical è Alessandro di Giulio. La presenza scenica di Ernst Ludwing è molto forte e di grande impatto. Sicuramente sentiremo parlare spesso in futuro di Alessandro.

Oltre ad essere la stella del Kit Kat Klub, Giulia Ottonello è decisamente una stella del teatro musicale italiano. Grandissima voce, grande interpretazione. La sua Sally Bowles cattura totalmente il pubblico in ogni scena, senza alcun dubbio, facendo completamente suo questo ruolo che fa parte del culto della storia del teatro musicale e del cinema internazionale. 

E chi tiene le fila di questo Cabaret? Chi resta in sospeso tra la realtà e l'illusione? Chi si alterna fra la follia e la disperazione? E' proprio lui, EMCee... Un personaggio che ha visto varie sfacettature, dalla versione cinematografica ai due precedenti allestimenti della Compagnia della Rancia, che vedevano come Maestro di Cerimonie, nel primo Gennaro Cannavacciuolo e nel secondo Cristian Ginepro.
L' MCEee di Giampiero Ingrassia è profondo, "schizzato", sensuale, ambiguo, sornione, inquietante... e potrei aggiungere altri aggettivi perchè ha una complessità davvero forte che si percepisce negli atteggiamenti e nello sguardo, particolarmento accentuato da un trucco Jokeriano. Un interpretazione strabiliante che solo a un grande come Giampiero Ingrassia poteva essere affidata. 

In questi mesi, dal debutto dello spettacolo al Festival di Todi, si è parlato molto di questo spettacolo, tanto caro a Saverio Marconi che per la terza volta ha deciso di metterlo in scena come voleva lui (sue testuali parole). Una scelta coraggiosa, realizzata nei minimi dettagli con un finale da shock che non lascia indifferente il pubblico. Una scelta vincente quella di Marconi che già segna questo musical come uno dei più belli della Compagnia della Rancia.

Faccia a faccia con la storia, con gli avvenimenti che hanno segnato un'epoca ma che continuano ad essere tremendamente attuali, sopratutto se pensiamo ai recenti attentati a Parigi.
Tutto questo si può raccontare in un musical? Certamente sì... perchè il teatro musicale può essere anche questo.

E vorrei finire usando le parole di MCEee 
"Perchè il mondo non può vivere e lasciar vivere?"

CABARET al Teatro della Luna fino al 22 novembre. Tutte le date del tour su www.musical.it

Su youtube potete guardare le video interviste che ho realizzato al cast.
Cliccate qui Tg Musical&Teatro in Italia Channel

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