A Milano, sul palcoscenico del Carcano, fino all’ultima battuta scontro tra accusa e difesa sull’imputato Napoleone: quattordici voti su seicento votanti hanno fatto la differenza.
Per l’edizione milanese del format “Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® Colpevoli o Innocenti” a cura di Elisa Greco che commenta: un verdetto risolto sul filo di lana , diciamo un pareggio a dimostrazione di quanto la figura di Napoleone a duecento anni da Waterloo ancora faccia discutere, è andato in scena al Carcano il processo a Napoleone Bonaparte interpretato dal giornalista Luca Telese.
Sui capi di accusa, con determinazione e verve si sono confrontate accusa e difesa, reciprocamente sostenute dal P.M , il prof. Paolo Colombo, ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche–Facoltà di Scienze politiche e sociali all’Università Cattolica del Sacro Cuore con il testimone d’accusa, il Sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni nel ruolo di diretta spettatrice delle razzie operate dall’imputato e dal difensore, l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace con il suo testimone di difesa Giuseppe Cruciani, nelle vesti di Giuseppe Bonaparte, fratello dell’imperatore.
Un’affollata platea calorosa e molto partecipe, nella qualità di giuria popolare, ha espresso il proprio verdetto: per soli quattordici voti Napoleone è stato assolto!
Nel rendere noto il verdetto il Presidente della Corte , il magistrato Fabio Roia, Presidente di sezione del Tribunale di Milano, ha commentato: La giuria popolare ha assolto Napoleone Bonaparte facendosi suggestionare dalla grandezza dell’uomo che ha scritto il primo codice di diritto civile ed ha avviato altre riforme prodromiche dell’era democratica moderna.
I quattro capi di accusa
A)Aver commesso opera di spoliazione delle opere d’arte con l’aggravante della violenza sulle cose, consistite nello smontaggio delle tele, portando indosso armi, da più di tre persone in concorso; nonché perché commessi per motivi abietti rappresentati da volere “abbellire il regno della libertà” a discapito di altre nazioni e per avere approfittato di circostanze.
b)Aver calpestato la sacralità italiana profanando i simboli ed i segni del cattolicesimo e della cultura religiosa, e distrutto gli arredi delle chiese. Fatti aggravati perché commessi su edifici destinati a luoghi di culto e per motivi abietti.
C) Aver attentato alla sicurezza interna dei singoli Stati progressivamente invasi in quanto “maestro dell’arte della guerra”, compiendo più fatti diretti a portare la devastazione, il saccheggio e la strage anche di persone civili. Fatti aggravati perché commessi per motivi abietti.
D) Aver indotto in errore, con artifizi e raggiri consistiti nell’utilizzare idee e ideali propagandati come bandiere e maschere e rappresentati come nuovi – in realtà o già esistenti o personalmente violati e contraddetti con comportamenti univoci- una serie indeterminata di persone che aderivano alla sua dottrina e che compivano anche atti di disposizione patrimoniale in suo favore, traendo l’ingiusto profitto di un consenso popolare in realtà viziato da una adesione acritica alla sua dottrina.
I prossimi appuntamenti: Ronald Reagan il 23 novembre e Marie Curie il 14 dicembre
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