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L’Associazione Dafni esordisce con RENT

L’Associazione Dafni nel presentarsi al grande pubblico esordisce con uno spettacolo ambizioso e si appresta a presentare un adattamento del tutto nuovo ed inedito del musical pluripremiato “Rent”. 

A Broadway, Rent fu acclamato dalla critica e vinse un Tony Award come "Miglior Musical", oltre ad altri numerosi premi. Ed è anche a questo capolavoro che si deve la crescita esponenziale della popolarità del genere musical tra la MTV generation.
Il successo dello show portò a diversi tour nazionali e produzioni straniere e, nel 2005, è stato anche adattato in un film per il grande schermo nel quale sei degli otto protagonisti della produzione originale ripresero il proprio ruolo.

Lo spettacolo nel 2011 prende nuova vita in Sicilia, in una cosiddetta “school edition”, con un’inedita chiave di lettura dei celebri brani dell’ottavo musical più longevo nella storia di Broadway e così nasce “Stagioni d’Amore”, da un’idea di Alessandro Vivona, che ne ha curato la trasposizione delle liriche dell'autore Jonathan Larson, in lingua italiana.

E’ una favola moderna dal retrogusto agrodolce. Nel caos della city un manipolo di amici si ritrova a convivere o a combattere con problemi legati al razzismo etnico e sessuale, con l’ambiguità, la malattia, il dolore, la solitudine, l’emarginazione, la povertà, la disillusione e la paura. Ma “gli istanti” di vita vera, nel bene o nel male rimangono nei cuori, creando dei legami con le persone che ci sono vicine e contribuendo così a creare quel grande mosaico in technicolor che è la vita. 


Questo spettacolo nella sua essenza parla infatti della vita in modo semplice e diretto, senza la solita routine classica da musical dove la gente per esprimere ciò che sente, o ciò che vede, o anche solo per descrivere una situazione lo fa cantando. Qui invece i personaggi cantano per rabbia o forse perché proprio la società di oggi che tanto fa sfoggio della dicitura “era della comunicazione”, in effetti poi quasi per paradosso crea delle barriere di incomunicabilità insormontabili che solo la musica può in qualche modo oltrepassare. “RENT-Stagioni d’amore” si avvale proprio della verve comunicativa dei brani per riuscire a far breccia nel cuore dello spettatore, che a parte gustarsi l’accattivante trama musicale, riesce anche a percepire l’autentica profondità di ciò che all’apparenza può sembrare una passabile canzone pop. 

RENT debuttò esattamente il 25 gennaio del 1996, e fu catalogata tra le “Rock Opera” più significative del periodo; ispirata alla Bohème di Puccini, la stessa assunse uno scopo didattico, perché oltre a far conoscere ai più curiosi un’opera come, per l’appunto, la Bohème, con la sua trama avvincente e dei personaggi non banali, aveva dimostrato che anche il musical poteva essere “cool”. Al Nederlander Theatre dove lo spettacolo è andato in scena per 12 anni, le migliaia di spettatori hanno lasciato centinaia e centinaia di scritte rivelando quanto Rent avesse inciso nelle loro vite: malati di HIV, afroamericani, romantici e patiti del genere musical celebravano con le loro parole quanto le canzoni di Rent riflettessero i loro problemi e quanto alcune frasi, tra cui la celebre “no day but today” (non c’è giorno eccetto quello che stiamo vivendo), fossero diventate un culto, un’etica, uno stile di vita.

Ecco perché “RENT - Stagioni d’Amore” non si presenta come uno spettacolo volto al puro intrattenimento, ma come autentico mediatore multimediale tra il mondo odierno e la cosiddetta quarta parete teatrale. Gli spettatori di tutte le generazioni trovano compattati in uno show musicale alcuni dei precetti fondamentali del percorso di vita: la tolleranza, il rifiuto della droga, l’abbattimento dei pregiudizi, lo scontro dei sogni con la realtà con tutte le sfumature che la sensibilità di ognuno può trovarvi. Tutto ciò non viene presentato come un video educativo o come un seminario dove un oratore parla per ore e dove spesso si perde il filo del discorso, ma viene confezionato in un musical stile Broadway con delle musiche avvincenti, che di certo non potranno che rimanere nei cuori e nelle menti di chi le ascolta. Anche la regia e l’adattamento proposti presentano aspetti molto cinematografici, svecchiando l’immortale spettacolo originale, e attirando così anche l’interesse dei giovani, che associano spesso il teatro a qualcosa di legato alla tradizione e lontano dal loro mondo di effetti speciali e di occhiali 3D.

RENT - Stagioni d’Amore affronta dei temi di tutto rispetto, che si accentrano e si intrecciano in un’unica grande tematica: la ricerca dell’identità; che essa sia amorosa, sessuale, culturale poco importa, ma quelli che lo spettacolo insinua nello spettatore sono dei quesiti importanti a cui non è facile trovare una risposta. La messa in scena ne offre una propria soluzione, probabilmente molto teatrale, ma dalla quale si possono trarre spunti reali; offre poi una gamma di personaggi che hanno ben poco di fittizio e in cui quindi lo spettatore facilmente si immedesima. L’adattamento di Alessandro Vivona inoltre rigetta il contesto delle vicende, sebbene il musical abbia delle profonde radici americane e si avvalga spesso e volentieri di slang e situazioni che ben poco hanno di europeo.

Infatti l’autore siciliano slega i personaggi dal loro habitat newyorkese lasciando la Grande Mela solo come fondale alle vicende, e mettendo a nudo l’essenza dei personaggi come stereotipi moderni in cui il giovane pubblico di tutto il mondo può facilmente immedesimarvi il proprio vissuto e rendendo quanto più universale il messaggio dell’autore originale Jonathan Larson. “RENT Stagioni d’Amore” è stato realizzato per la prima volta nel settembre del 2011 dalle giovani leve siciliane, che cominciavano a muovere i primi passi nel mondo del teatro musicale italiano, e per loro questo spettacolo è stato sia una grande vetrina, sia un ottimo modo per confrontarsi con gli strabilianti show del West End e di Broadway.

A distanza di 4 anni da quella piacevolissima prima esperienza, la Dafni Spettacoli decide di andare oltre, e, acquisiti i diritti dell'opera presso la MTI di New York, si accinge a debuttare il prossimo 1 dicembre 2015 al Teatro Metropolitan di Catania e replicare il 4 dicembre al Teatro Golden di Palermo con una edizione più ricca e un nuovo cast. L'Associazione Dafni vuole esprimere la propria immensa gratitudine a questi giovani attori, che hanno studiato nelle accademie siciliane e rappresentano a pieno titolo la prima linea della nuova generazione di attori che, si spera, riporterà in teatro il pubblico teledipendente dei reality show. 

La “mission” che Dafni si è forse ambiziosamente assegnata è quella di fornire a questi artisti a 360 gradi l'opportunità di potersi affermare già nella propria terra, senza bisogno di doversi spostare in realtà artisticamente più vive e. diciamo così, riconoscenti, come Roma o Milano, per poter competere con i performer affermati che da anni calcano i palcoscenici del teatro musicale nazionale. 

A tale scopo sono state indette ben 4 sessioni di audizioni nelle tre sedi dell'Accademia Internazionale del Musical, sponsor tecnico di questa nuova avventura.

il 2 settembre a Catania, in Via Palermo n. 587/593
il 3 settembre a Palermo, in Via Dante n. 12
il 23 settembre a Roma, in Piazza San Felice da Cantalice n.21
il 15 ottobre ancora a Catania, in Via Palermo n. 587/593



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