Dal 31 gennaio al 14 maggio 2015
sabato e domenica - ore 10.30 (esclusi il 4 e 5 aprile)
per le scolastiche repliche il mercoledì e giovedì sempre alle 10.30
Barclays Teatro Nazionale
presenta
IL PICCOLO PRINCIPE
Adattamento e regia Chiara Noschese
Regia associata Roberto Bani
con
gipeto - nella doppia veste di voce narrante e attore
Una nuova entusiasmante avventura è in arrivo al Barclays Teatro Nazionale.
Dal 31 gennaio e fino a metà maggio ogni sabato e domenica mattina alle ore 10.30 adulti e bambini saranno condotti per mano nel meraviglioso mondo de “Il Piccolo Principe”, uno spettacolo tutto da vivere.
Da un’idea di Chiara Noschese, che ne cura anche adattamento e regia, prende vita la rivisitazione teatrale de “Il Piccolo Principe”, testo autobiografico nato dalla penna di Antoine De Saint–Exupéry nel 1942 e pubblicato nel 1943. Considerato uno dei libri più letti al mondo, pur essendo semplice e adatto ai bambini, contiene in realtà tematiche complesse e offre piani di lettura differenti che partono dalla fiaba e dall’educazione sentimentale, per arrivare alla poesia fino alla psicologia e alla filosofia. Nonostante la sua ricchezza e molteplicità di argomentazioni è rivolto a tutti e la semplicità del linguaggio utilizzato esalta in pieno e rende chiaro il pensiero dell’autore.
Dal libro al teatro.
Come nell’opera la trasposizione teatrale tiene conto del reale, della vita dell’autore. Antoine De Saint -Exupéry è un uomo solitario, con esperienze personali dolorose, che ha vissuto da emarginato, uno scrittore e un pilota, sempre poco a contatto con la gente, un uomo più adatto alla contemplazione. Muore due anni dopo aver scritto il libro Il Piccolo Principe, il suo aeroplano precipita in circostanze poco chiare mentre sorvola le coste marsigliesi durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’autore Antoine De Saint-Exupéry, nello spettacolo è il pilota Antoine, qui interpretato dall’attore-cantante gipeto, che è anche unico attore in scena.
Tempo e luogo sono decontestualizzati ma entrando in sala riconosciamo un deserto, una stazione di servizio ormai da tempo abbandonata, bidoni, chiavi inglesi, pneumatici, oggetti funzionali al racconto, sullo sfondo un vecchio hangar, e un uomo. Un uomo solo, perso, al limite delle proprie forze, un uomo dall’aspetto forte ma interiormente fragile e sopraffatto dalle prove della vita. Un uomo che ha sete, fame, è solo, ha paura e, come il Piccolo Principe, desidera tornare a casa. Una casa dove lo aspetta non una rosa ma probabilmente una donna, una famiglia.
Antoine e Il Piccolo Principe sono la stessa persona, un’unica cosa, lottano nelle difficoltà, nel deserto che altro non è che la solitudine interiore, e proprio quando si trovano in difficoltà fanno appello l’uno all’altro, imparando l’uno dall’altro.
Non è uno spettacolo didascalico, non intende facilitare l’apprendimento del testo, il suo scopo è far vivere al pubblico un’esperienza reale conducendolo dentro la storia e sollecitandolo con domande, suoni e immagini.
I valori indicati nel romanzo sono gli stessi dello spettacolo e sono da non dimenticare: godere della bellezza, prendersi cura dell'amore, coltivare l'amicizia, non perdere la speranza.
L’obiettivo di questa nuova messa in scena è quello di far passare questi messaggi ai bambini di oggi, veri e propri nativi digitali, sempre più stimolati da input diversi, veloci, a tratti violenti riconducendoli all’”antico”: ascoltare una storia e venirne coinvolti.
I bambini giocheranno con Antoine, il Piccolo Principe aiutandolo a tornare a casa. Saranno aiutati nel viaggio da effetti sonori e proiezioni tecnologiche.
Una curiosità è rappresentata dalla musica che convive garbatamente con la storia attraverso alcuni temi dei Pink Floyd declinati in arrangiamenti quasi sconosciuti.
Il pubblico godrà inoltre delle suggestive immagini a fumetti del Piccolo Principe prodotte dall’illustratrice per l’infanzia Neva Chieregato..
Il linguaggio, come anticipato, visti i tempi, è un linguaggio diverso, effetti sonori e giochi di luci, ci portano in un’altra dimensione, il lato poetico e filosofico sarà supportato da una comunicazione semplice e diretta così da tenere viva l’attenzione dei bambini.
«L’essenziale è invisibile agli occhi », dice la volpe. “Non si vede che con il cuore”
sabato e domenica - ore 10.30 (esclusi il 4 e 5 aprile)
per le scolastiche repliche il mercoledì e giovedì sempre alle 10.30
Barclays Teatro Nazionale
presenta
IL PICCOLO PRINCIPE
Adattamento e regia Chiara Noschese
Regia associata Roberto Bani
con
gipeto - nella doppia veste di voce narrante e attore
Una nuova entusiasmante avventura è in arrivo al Barclays Teatro Nazionale.
Dal 31 gennaio e fino a metà maggio ogni sabato e domenica mattina alle ore 10.30 adulti e bambini saranno condotti per mano nel meraviglioso mondo de “Il Piccolo Principe”, uno spettacolo tutto da vivere.
Da un’idea di Chiara Noschese, che ne cura anche adattamento e regia, prende vita la rivisitazione teatrale de “Il Piccolo Principe”, testo autobiografico nato dalla penna di Antoine De Saint–Exupéry nel 1942 e pubblicato nel 1943. Considerato uno dei libri più letti al mondo, pur essendo semplice e adatto ai bambini, contiene in realtà tematiche complesse e offre piani di lettura differenti che partono dalla fiaba e dall’educazione sentimentale, per arrivare alla poesia fino alla psicologia e alla filosofia. Nonostante la sua ricchezza e molteplicità di argomentazioni è rivolto a tutti e la semplicità del linguaggio utilizzato esalta in pieno e rende chiaro il pensiero dell’autore.
Dal libro al teatro.
Come nell’opera la trasposizione teatrale tiene conto del reale, della vita dell’autore. Antoine De Saint -Exupéry è un uomo solitario, con esperienze personali dolorose, che ha vissuto da emarginato, uno scrittore e un pilota, sempre poco a contatto con la gente, un uomo più adatto alla contemplazione. Muore due anni dopo aver scritto il libro Il Piccolo Principe, il suo aeroplano precipita in circostanze poco chiare mentre sorvola le coste marsigliesi durante la Seconda Guerra Mondiale.
L’autore Antoine De Saint-Exupéry, nello spettacolo è il pilota Antoine, qui interpretato dall’attore-cantante gipeto, che è anche unico attore in scena.
Tempo e luogo sono decontestualizzati ma entrando in sala riconosciamo un deserto, una stazione di servizio ormai da tempo abbandonata, bidoni, chiavi inglesi, pneumatici, oggetti funzionali al racconto, sullo sfondo un vecchio hangar, e un uomo. Un uomo solo, perso, al limite delle proprie forze, un uomo dall’aspetto forte ma interiormente fragile e sopraffatto dalle prove della vita. Un uomo che ha sete, fame, è solo, ha paura e, come il Piccolo Principe, desidera tornare a casa. Una casa dove lo aspetta non una rosa ma probabilmente una donna, una famiglia.
Antoine e Il Piccolo Principe sono la stessa persona, un’unica cosa, lottano nelle difficoltà, nel deserto che altro non è che la solitudine interiore, e proprio quando si trovano in difficoltà fanno appello l’uno all’altro, imparando l’uno dall’altro.
Non è uno spettacolo didascalico, non intende facilitare l’apprendimento del testo, il suo scopo è far vivere al pubblico un’esperienza reale conducendolo dentro la storia e sollecitandolo con domande, suoni e immagini.
I valori indicati nel romanzo sono gli stessi dello spettacolo e sono da non dimenticare: godere della bellezza, prendersi cura dell'amore, coltivare l'amicizia, non perdere la speranza.
L’obiettivo di questa nuova messa in scena è quello di far passare questi messaggi ai bambini di oggi, veri e propri nativi digitali, sempre più stimolati da input diversi, veloci, a tratti violenti riconducendoli all’”antico”: ascoltare una storia e venirne coinvolti.
I bambini giocheranno con Antoine, il Piccolo Principe aiutandolo a tornare a casa. Saranno aiutati nel viaggio da effetti sonori e proiezioni tecnologiche.
Una curiosità è rappresentata dalla musica che convive garbatamente con la storia attraverso alcuni temi dei Pink Floyd declinati in arrangiamenti quasi sconosciuti.
Il pubblico godrà inoltre delle suggestive immagini a fumetti del Piccolo Principe prodotte dall’illustratrice per l’infanzia Neva Chieregato..
Il linguaggio, come anticipato, visti i tempi, è un linguaggio diverso, effetti sonori e giochi di luci, ci portano in un’altra dimensione, il lato poetico e filosofico sarà supportato da una comunicazione semplice e diretta così da tenere viva l’attenzione dei bambini.
«L’essenziale è invisibile agli occhi », dice la volpe. “Non si vede che con il cuore”
Prezzi dei biglietti
Bambini € 12
Adulti € 18
Nonni accompagnati da almeno un bambino € 15,50
Per informazioni e vendita:
info line pubblico 02/00 64 08 88 (dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 18.00)
Ufficio prenotazioni scuole 02 00640835 - 02 00640859 (dal lunedi al venerdì dalle 10.00 alle 17.00)
www.teatronazionale.it, www.ticketone.it
Box office Barclays Teatro Nazionale (da martedì a domenica dalle ore 12.00 alle ore 19.00)
NOTE DI REGIA
La vita e' fatta di incontri.
I destini di due persone si sfiorano e quell'incontro cambia il loro modo di vedere le cose....
Questa e' la storia di due individui che, in un luogo desolato, imparano ad aiutarsi, si sostengono a vicenda.
E' la storia di un viaggio in cui un bambino, un essere speciale, cambierà il modo di "guardare" di un adulto.
Mi auguro che Il Piccolo Principe possa essere un'esperienza in cui i bambini si possano riconoscere e che aiuti gli adulti a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, perché i bambini conoscono sempre la verità , quella pulita, senza filtri, senza logiche.
Perché niente è mai come sembra...
Chiara Noschese
CURIOSITA’
Il Piccolo Principe è fra le opere più celebri del XX secolo e tra le più vendute, attualmente è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue esistono varie versioni del libro.
Assieme allo Straniero di Camus è l’opera letteraria francese più tradotta nel mondo e ogni anno, dal Giappone al Sudamerica, vengono proposte nuove versioni con grandi tirature (47 edizioni nel 2007 in Corea del Sud).
Chi difende le lingue rare, in via di scomparsa, utilizza la versione del Piccolo Principe come mezzo per la difesa della lingua. Il mitico testo di Saint-Exupéry è stato pubblicato in lappone, tzigano o quechua.
Il Piccolo Principe è il testo ideale per l’insegnamento delle lingue ed è stato adottato nelle scuole di molti paesi, tra cui il Marocco e il Giappone, per lottare contro l’analfabetismo.
Essendo trascorsi ormai settanta anni dalla morte dell’autore, in Italia ogni opera di Antoine Saint-Exupéry, compreso Il Piccolo Principe, diventa di pubblico dominio. Ogni editore italiano può ora pubblicare la sua versione di uno dei libri più venduti di tutti i tempi, stanno già uscendo infatti tantissime edizioni.
Poiché sono scaduti i diritti, arriva anche il film, naturalmente d'animazione. La regia è di Mark Osborne, che con John Stevenson aveva già diretto Kung Fu Panda per le Dreamworks nel 2008. Il film del Piccolo Principe uscirà in Francia nell'ottobre 2015 e in Italia nel gennaio 2016.
Bambini € 12
Adulti € 18
Nonni accompagnati da almeno un bambino € 15,50
Per informazioni e vendita:
info line pubblico 02/00 64 08 88 (dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 18.00)
Ufficio prenotazioni scuole 02 00640835 - 02 00640859 (dal lunedi al venerdì dalle 10.00 alle 17.00)
www.teatronazionale.it, www.ticketone.it
Box office Barclays Teatro Nazionale (da martedì a domenica dalle ore 12.00 alle ore 19.00)
NOTE DI REGIA
La vita e' fatta di incontri.
I destini di due persone si sfiorano e quell'incontro cambia il loro modo di vedere le cose....
Questa e' la storia di due individui che, in un luogo desolato, imparano ad aiutarsi, si sostengono a vicenda.
E' la storia di un viaggio in cui un bambino, un essere speciale, cambierà il modo di "guardare" di un adulto.
Mi auguro che Il Piccolo Principe possa essere un'esperienza in cui i bambini si possano riconoscere e che aiuti gli adulti a vedere il mondo con gli occhi di un bambino, perché i bambini conoscono sempre la verità , quella pulita, senza filtri, senza logiche.
Perché niente è mai come sembra...
Chiara Noschese
CURIOSITA’
Il Piccolo Principe è fra le opere più celebri del XX secolo e tra le più vendute, attualmente è stato tradotto in 257 lingue e dialetti, e in numerose lingue esistono varie versioni del libro.
Assieme allo Straniero di Camus è l’opera letteraria francese più tradotta nel mondo e ogni anno, dal Giappone al Sudamerica, vengono proposte nuove versioni con grandi tirature (47 edizioni nel 2007 in Corea del Sud).
Chi difende le lingue rare, in via di scomparsa, utilizza la versione del Piccolo Principe come mezzo per la difesa della lingua. Il mitico testo di Saint-Exupéry è stato pubblicato in lappone, tzigano o quechua.
Il Piccolo Principe è il testo ideale per l’insegnamento delle lingue ed è stato adottato nelle scuole di molti paesi, tra cui il Marocco e il Giappone, per lottare contro l’analfabetismo.
Essendo trascorsi ormai settanta anni dalla morte dell’autore, in Italia ogni opera di Antoine Saint-Exupéry, compreso Il Piccolo Principe, diventa di pubblico dominio. Ogni editore italiano può ora pubblicare la sua versione di uno dei libri più venduti di tutti i tempi, stanno già uscendo infatti tantissime edizioni.
Poiché sono scaduti i diritti, arriva anche il film, naturalmente d'animazione. La regia è di Mark Osborne, che con John Stevenson aveva già diretto Kung Fu Panda per le Dreamworks nel 2008. Il film del Piccolo Principe uscirà in Francia nell'ottobre 2015 e in Italia nel gennaio 2016.
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