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"L'amico di Fred": un uomo e il suo mito. Recensione.


Rendere omaggio a un personaggio attraverso la magia del palcoscenico, a volte può risultare non facile.
Ma quando il testo è scritto in modo intelligente, scorrevole e mai scontato, diventa una piacevolissima sorpresa.
Sto parlando de "L'Amico di Fred" di Pierpaolo Palladino, interpretato da Andrea Murchio e Guido Ruffa, in scena ancora oggi e domani (24 e 25 gennaio) al Teatro Delfino di Milano.
Una storia inventata che ruota intorno al personaggio di Ferdinando Buscaglione, al secolo Fred, cantautore, polistrumentista e attore italiano, che morì a soli 38 anni in un tragico incidente stradale, nel 1960.


Come tutti sappiamo, alla fine degli anni 50, il successo di Buscaglione era all'apice e non solo come cantante, era richiesto ovunque. Tutto questo successo portò a Fred conseguenze sgradevoli e, dopo la separazione dalla moglie, il suo stile musicale cominciò a cambiare a conseguenza del suo stato d'animo.

"L'amico di Fred" non è una ricostruzione storica della vita di un personaggio, e questo testo cerca di dare una visione psicologica ed emozionale di un uomo diviso tra il suo essere fragile e la sua voglia di farsi ascoltare.
Guido Ruffa è il "Lucifero tentatore" che trasmetterà al giovane Fred, Andrea Murchio, il suo talento, lo spunto iniziale delle sue famose criminal songs e gli regalerà il successo in cambio della sua anima.

I due ormai sono legati da un qualcosa che va oltre tutto questo fino a una sorta di unione che aiuterà entrambe a scegliere la propria direzione e vedere la vita da diverse prospettive.

Credo che questa storia possa essere vista da diverse angolature. Attraverso il testo e la splendida interpretazione di Murchio e Ruffa, si percepisce ogni stato d'animo e ogni evoluzione psicologica di entrambe i personaggi, grazie anche agli splendidi brani musicali che si fondono perfettamente in ogni singola situazione.

Un ora e mezza di grande impatto, uno spettacolo scorrevole e  mai scontato che offre tanti spunti di riflessione senza cadere nella tristezza e nell'angoscia, ma sorridendo sulle battute del diavolo tentatore, possiamo ritrovarci dentro una storia che non c'è... ma, in piccola parte, è dentro ad ognuno di noi!


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