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Alessandro Preziosi regista e interprete del "Don Giovanni"

Dopo la pausa Natalizia, entra nel vivo la tournée del Don Giovanni che, a partire da gennaio, toccherà le città di Trieste (dal 14 gennaio al Politeama Rossetti), Napoli (dal 21 gennaio al Teatro Diana), e Milano (dal 3 febbraio al Teatro Nuovo) per poi proseguire in altre 12 piazze italiane e concludersi il 31 marzo a L’Aquila.

La scelta di Khora.teatro (in collaborazione con il Teatro Stabile D’Abruzzo). di produrre Don Giovanni, in tutta la complessità del personaggio, con un allestimento tecnologico e multimediale, è l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici seicenteschi, dopo Amleto e Cyrano (per il quale Alessandro Preziosi ha ricevuto il Premio Maschera D’oro del teatro italiano 2014 per il Miglior Monologo), rivolta ad un vasto pubblico popolare, ma sempre attento nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

Nel Don Giovanni, Alessandro Preziosi, reduce dai successi teatrali, impegni televisivi e premi cinematografici, è interprete e regista. La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità di questo classico ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme come strumento educativo.


Lo Spettacolo

Le versioni del mito di Don Giovanni sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture. Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda.

Molière attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione. Nella scelta del Don Giovanni Khora.teatro ha intravisto nella compresenza di toni drammatici e comici, un materiale drammaturgico teso a coniugare l’esaltazione ed il senso tragico del personaggio archetipico, mito dell’individualismo moderno, e le mirabili leve sulle parti comiche, necessarie per meglio andare incontro al gusto del pubblico, il testo ideale nel compimento di una particolarissima trilogia di ambientazione seicentesca, Amleto, Cyrano , Don Giovanni. Il Don Giovanni di Molière non è un banale donnaiolo, collezionista di femmine per sfogo fisiologico o edonistico svago, ma a dominare è una volontà di potenza, di affermazione di sé che nasce da un vuoto esistenziale, da una sorta di noia metafisica, e insieme da un timore di fallimento, un Don Giovanni che ormai, prossimo al termine della sua carriera, sembra quasi svelare la maschera ipocrita della cinica empietà, per smascherare i cattivi pensieri e le ipocrisie della società in cui viviamo.La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità del classico la cui rilettura si rende necessaria in considerazione del dilagante relativismo dell’attuale società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori, ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme.

L’Idea Produttiva

Khora.teatro con il Don Giovanni prosegue nel solco dei fortunati allestimenti degli spettacoli “Amleto” e “Cyrano, nei quali all’alto gradimento del pubblico ha fatto riscontro l’interesse della maggiore critica nazionale, dando continuità al progetto di portare in scena grandi classici del teatro, rivolti ad un vasto pubblico popolare, pur strizzando come sempre l’occhio nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

Nell’allestimento di Khora.teatro che rinnova la comune progettualità con il Teatro Stabile d’Abruzzo, Don Giovanni è interpretato da Alessandro Preziosi, reduce dai successi teatrali, impegni televisivi e premi cinematografici, che raccoglie la sfida tutta teatrale nel mettere in scena un personaggio, che come qualcheduno ha felicemente definito è “il carattere più teatrale che abbia attraversato la scena”, prototipo del seduttore senza scrupoli, che fa dell’inganno ai danni delle donne da lui disonorate un vero e proprio vanto, non si cura delle classi sociali e dei ruoli precostituiti ed è spinto da un desiderio di conquista inesauribile e mai sopito. La decisione di fare del Don Giovanni l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici nonché la seconda coproduzione del TSA con Khora.teatro nasce da una considerazione prima di tutto “artistica” e che attiene soprattutto ai contenuti dell’immortale archetipo teatrale ed ai valori che tutto lo staff creativo previsto intende esprimere nella messa in scena. Come dimostrato in altre precedenti produzioni come “Datemi Tre Caravelle”, “Amleto” e la “Dodicesima Notte” e non ultimo “Cyrano”, è obiettivo del progetto unire al raffinato e corretto utilizzo di un apparato tecnologico che comprende l’uso di videoproiezioni e altre soluzioni multimediali innovative, ma sempre contestualizzate, con la direzione degli attori sul palcoscenico. Il Don Giovanni comprende tra attori e tecnici una compagnia di circa 20 elementi che portano in giro uno spettacolo complesso, ma in grado di realizzare anche i debutti, con l’obbiettivo di ricreare un vero e proprio ambiente spettacolare, caleidoscopico e camaleontico, tutto stretto tra teatro barocco e opera moderna. Riguardo alle caratteristiche produttive si è pensato di attorniare Alessandro Preziosi, di un cast di creativi dalla comprovata esperienza e professionalità per i quali parlano i curriculum delle opere realizzate, ma anche soprattutto l’apprezzamento con cui pubblico e critica saluta i loro lavori, al fine di concretizzare una innovativa visione dell’adattamento e della messa in scena in linea con un teatro realmente europeo.


Note di Adattamento
Il Don Giovanni di Molière è un testo eccezionale che suona ancora oggi come attuale senza aver accumulato nel tempo un grammo di polvere, ma è anche un’opera misteriosa e sublime, dal genere “unico” sotto molti punti di vista, soprattutto dal punto di vista stilistico: una commedia irresistibilmente atipica rispetto alla vasta produzione del commediografo francese, una tragedia quasi Shakespeariana con una trama apparentemente poco lineare, e personaggi e caratteri in apparenza incredibilmente distanti fra loro. In questo nuovo adattamento ci si è proposti in linea con l’allestimento proposto di realizzare un copione dal carattere spiccatamente “postmoderno” e cinematografico, che conferma il piacere agli affezionati della prosa, ma capace di introdurre degli elementi che attivano il pensiero, come ad esempio l’episodio introduttivo del duello con il Commendatore, matrice di tutta la vicenda narrata.

La lingua è usata al servizio dello spettacolo con il preciso intento di sposare lo scorrere dell’intrattenimento con un discreto mimetismo dei contenuti, assecondando organicamente una struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si succedono quasi senza preavvisi.

Questa libertà creativa apparentemente caotica, forse dovuta ad una estrema sintesi compositiva da parte dell’autore, è compensata da una rimarcata struttura e da una rigorosa “l’impaginazione” un succedersi di quadri resi con vere e propr
ie ellissi cinematografiche.

Tommaso Mattei


Note di Regia
In una società, che oramai, sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante messa in scena di sentimenti, emozioni, anche famigliari, il Don Giovanni di Molière smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia e decadente!! Divenendo il maestro inimitabile della mimesi. Accumula, dunque, Don Giovanni su di sé, come una cavia, l'ipocrisia del mondo, e diviene consapevolmente la vittima sacrificale e contemporanea della società in cui vive. In sostanza, il personaggio letterario, che attraverso questo sacrificio continua ad essere mito dell'individualismo moderno finisce per immolarsi, rifiutando la misericordia divina, per il pubblico di oggi, e per questo rimanendo mito del ventunesimo secolo; non rimane che sperare che questa spettacolizzazione dei vizi dell'anima crei nel pubblico, indispensabile per il nostro Don Giovanni, un contraccolpo di reale riflessione sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità. Quale migliore augurio per il teatro di oggi.
Alessandro Preziosi



Don Giovanni

di Molière


Traduzione e Adattamento
Tommaso Mattei



con
Nando Paone

e con
Lucrezia Guidone
Barbara Giordano Roberto Manzi
Daniele Paoloni Daniela Vitale Matteo Guma


SCENE COSTUMI LUCI MUSICHE ORIGINALI
Fabien Iliou Marta Crisolini Malatesta Valerio Tiberi Andrea Farri



Supervisione Artistica Alessandro Maggi
Regia Alessandro Preziosi

UNA COPRODUZIONE TSA TEATRO STABILE D’ABRUZZO – KHORA.TEATRO
Prodotto da Alessandro Preziosi - Tommaso Mattei - Aldo Allegrini


Le date del 2015:

14 – 18 gennaio Teatro Politeama Rossetti TRIESTE


21 gennaio – 1 febbraio Teatro Diana NAPOLI


03 – 15 febbraio Teatro Nuovo MILANO


17 – 22 febbraio Teatro Comunale IMOLA


24 febbraio – 1 marzo Teatro Donizetti BERGAMO


03 marzo Teatro Comunale GORIZIA


04 marzo Teatro Comunale LONIGO


05 marzo Cinema Teatro LEGNANO


06 – 08 marzo Teatro Comunale FIGLINE VALDARNO


10 – 15 marzo Teatro Comunale VERONA


17 marzo Teatro Sociale CITTADELLA


18 marzo Teatro Comunale PORTOGRUARO


20 – 22 marzo Teatro Comunale REGGIO EMILIA


24 – 26 marzo Teatro Nuovo UDINE


27 – 29 marzo Teatro Comunale PORDENONE


31 marzo Auditorium GDF L’AQUILA

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