In una taverna a Norimberga, dopo che Lindorff è riuscita a intercettare un biglietto che Stella aveva inviato a Hoffmann, costui racconta ad alcuni studenti le sue imprese amorose. La prima:Hoffmann è diventato allievo del fisico Spallanzani per poter stare vicino a Olimpia che crede sua figlia. Invano l’amico Nicklaus lo ha avvertito che la donna è in realtà un automa; durante una festa Coppeluis, incarnazione del demonio, manda in frantumi Olimpia. La seconda: Hoffmann sfida a duello Schlemil, la cui ombra è stata rapita da Giulietta, amata dal poeta. Ucciso Schlemil, Hoffmann cerca di raggiungere la fanciulla ma scopre che è già fuggita. La terza: Antonia che intona uno splendido canto poi muore sfinita. Alla fine dei racconti sui suoi trascorsi amorosi Hoffmann manifesta la convinzione che anche la storia con Stella andrà a buon fine e per dimenticare la tristezza, si ubriaca.
I racconti di Hoffmann è la vetta di tutta la produzione di Offenbach; quest’opera, rappresentata postuma, costituisce infatti il culmine di una lunga carriera il cui pregio più rivelante fu la di segnare la nascita dell’operetta. Orphée aux Enfers, La belle Hélène e La grande-Duchesse de Gérolstein che sfruttarono l’elemento mitico e parodistico per rappresentare emblematicamente il crollo del Secondo Impero sono i tre capolavori che la precedono. Qui, invece, lo spirito beffardo e ironico dello scrittore tedesco viene reso con frande efficacia musicale e scenica grazie anche all’abilità dei librettisti. Diversamente dagli altri lavori del compositore in cui dominava lo spirito dell’operetta fitto di spunti allusivamente satirici, ne I racconti di Hoffmann predominano accenti lirici e patetici (nel prologo, ad esempio, il coro degli studenti), oltre che a toni mefistofelici in cui viene perfettamente rispecchiata l’atmosfera fantastica e spettrale del romanzo.
(da “L’opera e le sue storie” di Mario Pasi e Guido Cavallera; Edizioni CURCI Srl, Milano/1991).
Grande attesa per "I racconti di Hoffmann", il capolavoro più ambizioso di Jacques Offenbach, incontrastato "re" dell'operetta francese, autore di musiche popolarissime come il travolgente Can-can di "Orfeo all'inferno" e la melodica "Barcarola", una delle perle dei "Racconti", Opéra fantastique che vide la luce solo dopo la sua morte avvenuta nel 1880 quando ne stava portando a termine la composizione; una partitura smagliante, tutta da scoprire, unico precedente a Livorno l'edizione del 2000 .
Proprio su "I racconti di Hoffmann" s'è incentrato il lungo lavoro di studio e preparazione di LTL Opera Studio, progetto che vede insieme i tre Teatri di Tradizione della Toscana (Goldoni Livorno, Giglio Lucca e Verdi Pisa) che nel 2013, grazie al più che decennale intenso lavoro volto a promuovere e valorizzare i giovani cantanti e maestri collaboratori attraverso accurati stage annuali mirati ad una coproduzione finale, ha vinto il prestigioso Premio Abbiati per la categoria "migliore iniziativa".
Un rigoroso e insieme affascinante percorso di perfezionamento e alta formazione per i giovani cantanti a cui si è unito il Teatro Coccia di Novara, per una coproduzione di grande qualità (nuovo allestimento del Teatro di Pisa), con le coloratissime scene di Mauro Tinti ed i bei costumi disegnati da Elena Cicorella, per la regia del giovane ed affermato Nicola Zorzi che ha immaginato questi Racconti come uno spazio sospeso che ci rimanda a un luogo dei divertimenti, un Luna Park della mente.
Uno spettacolo immerso nelle atmosfere visionarie della Francia dell'ultimo Ottocento, un periodo storico che in genere si identifica nella Belle Epoque, dove si miscelano le più diverse forme di spettacolo, dal teatro musicale da boulevard al circo e al nascente cinema. Presupposti interpretativi che saranno esaltati dall'appassionata lettura orchestrale dal Maestro francese Guy Condette, Ordine al Merito in patria, un'intensa e vasta carriera sinfonica, cameristica e operistica. Tra le molteplici versioni esistenti dell'opera offenbachiana, a lui si deve la scelta di quella che vedremo in scena al Goldoni, realizzata da Pierre Barbier nell'edizione Choudens del 1907, ritenendola «la più chiara e comprensibile. L'opera è in lingua originale con sottotitoli in italiano per favorirne lo svolgersi.
La scelta dei cantanti, tutti giovani e provenienti da diverse parti del mondo, è frutto del Progetto LTL Opera Studio, secondo la cui prassi si alterneranno di volta in volta nei diversi ruoli: Hoffmann la prima sera sarà il tenore brasiliano Max Jota, già applaudito interprete di Turiddu nella Cavalleria al Goldoni per il 150° anniversario della nascita di Pietro Mascagni; a lui si alternerà Giovanni Coletta; gli altri interpreti sono Federico Cavarzan / Carlo Torriani, Madina Serebryakova-Karbeli / Erminie Blondel, Claudia Sasso / Anna Delfino, Valentina Boi e Alice Molinari, Marta Leung Kwing Chung / Arianna Rinaldi, Murat Can Güvem / Fabio Mario La Mattina, Sofia Janelidze / Mia Yaniw, Evgenji Gunko / Lukas Zeman, Andrea Schifaudo / Massimiliano Silvestri.
Molti di questi artisti sono già noti al pubblico labronico, essendo già passati dall'esperienza di Opera Studio - come il soprano Claudia Sasso, scoperta dalla produzione dell'Opera da tre soldi di Brecht-Weill che nel 2012 vide la Fondazione Goldoni nelle vesti di teatro capofila - e del Cantiere Lirico; è il caso del mezzosoprano Marta Leung Kwin Chung, già apprezzata Dorabella nel Così fan tutte realizzato nel maggio del 2013. Da sottolineare la presenza di una giovane voce livornese, quella del soprano Valentina Boi, emersa dalle ultime edizioni del Cantiere Lirico "Pietro Mascagni".
L'orchestra è l'altrettanto giovane, ma ormai di rodata esperienza, Orchestra Arché; il coro è l'Ensemble vocale di LTL Opera Studio 2013, che vede tutti i solisti partecipare anche alle parti corali, in collaborazione con Ars Lyrica, Maestro del coro Marco Bargagna; il disegno luci è di Michele Della Mea.
Sabato 29 novembre 2014 ore 20.30 – Turno A
Domenica 30 novembre 2014 ore 16.00 – Turno B
LES CONTES D’HOFFMANN
Opéra fantastique in un prologo tre atti e un epilogo
Musica di Jacques Offenbach
Su libretto di Jules Barbier,
dal dramma omonimo di Barbier e di Michel Carré
e da E.T.A. Hoffmann
Prima rappresentazione
10 febbraio 1881, Parigi (Théâtre dell’Opéra-Comique)
Direttore Guy Condette
Regia Nicola Zorzi
Orchestra Arché
Nuovo allestimento
La scelta degli interpreti è il risultato del Laboratorio LTL Opera Studio 2013
Coproduzione Teatro Coccia di Novara, Teatro Verdi di Pisa,
Teatro Goldoni di Livorno e Teatro del Giglio di Lucca
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