Nel 2004 Milena Gabanelli ci commissionò, per la trasmissione Report, un cortometraggio sul tema della privatizzazione. I venti minuti di quel video si svilupparono in seguito nello spettacolo teatrale “Chicago boys”, ispirato al gruppo di economisti che, negli anni Settanta, si formò sotto la guida di Milton Friedman, teorico, tra gli altri, della teoria neoliberista.
Un rapporto delle Nazioni Unite sulla povertà mondiale rivela che ogni giorno muoiono 4.900 bambini per mancanza di acqua potabile.
Il protagonista di “Chicago Boys” è uno spietato finanziere capitalista appartenente a quello 0,15% di abitanti del pianeta che continua ad arricchirsi a spese del 99,85% della popolazione mondiale. In un rifugio anti-atomico, immerso non a caso nelle acque putride di una vasca da bagno, questo faccendiere, in compagnia della sua escort russa, vive, mangia e si disseta, compra azioni e discetta a sostegno dell’ideologia neoliberista cercando, con una sorta di conferenza strampalata e senza lieto fine, di adescare nuovi adepti tra il pubblico.
Le idee di Friedman, premio Nobel per l’economia nel 1976, hanno influenzato le politiche di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher, ma anche quelle di paesi come il Cile, l’Argentina, la Russia, la Polonia, la Cina e non solo. Le grandi multinazionali da tempo hanno diretto le loro attenzioni su risorse primarie come l’acqua, e dopo il trattato di Kyoto, anche sull’aria.
Ma una stampella non può camminare da sola. Queste politiche economiche sono state imposte grazie a golpe e spietate dittature, caratterizzate da sanguinose repressioni di piazza, quando non da arresti, torture e sparizioni.
“Chicago Boys” è uno spettacolo che attraverso il motto “pubblicizzare le perdite e privatizzare i guadagni” ci invita a riflettere sulla folle corsa del consumismo e della speculazione finanziaria, per opporre al detto “libera volpe in libero pollaio” la saggezza di un proverbio greco che dice: “Se vedi che non ti sazi, fermati!”.
Ne va della salute di tutti, compresa quella del nostro pianeta, ormai vicino al collasso.
A fine spettacolo sarà proiettato “TUTTI A CASA”, il filmato girato da Mimmo Lombezzi per “Terra” (Rete 4). La storia di 45 operai ex-Alfa Romeo, licenziati nel febbraio 2011, che ora rischiano di essere sfrattati anche dalle loro case e in mano gli è rimasta solo la sentenza che gli dava ragione. La loro storia può essere considerata un’anticipazione sperimentale del Job Act.
Da venerdì 28 novembre a sabato 6 dicembre 2014 – al Teatro della Cooperativa di Milano
produzione Teatro della Cooperativa
con il sostegno di Regione Lombardia Progetto Next - in collaborazione con La Corte Ospitale
CHICAGO BOYS
testo e regia Renato Sarti
con Renato Sarti, Elena Novoselova
scene e costumi Carlo Sala
video realizzati in collaborazione con Fabio Bettonica e N.A.B.A. Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
si ringraziano Rai 3/Report, Andrea Di Stefano e Bebo Storti
inserito in INVITO A TEATRO
Teatro della Cooperativa (28 novembre/6 dicembre 2014)
ORARI: feriali h. 20.45 e festivo ore 16 – riposo giovedì
PREZZI: intero 18 € - ridotti 15/9 €
www.teatrodellacooperativa.it - Via Hermada 8, Milano – tel. 02.64749997
Un rapporto delle Nazioni Unite sulla povertà mondiale rivela che ogni giorno muoiono 4.900 bambini per mancanza di acqua potabile.
Il protagonista di “Chicago Boys” è uno spietato finanziere capitalista appartenente a quello 0,15% di abitanti del pianeta che continua ad arricchirsi a spese del 99,85% della popolazione mondiale. In un rifugio anti-atomico, immerso non a caso nelle acque putride di una vasca da bagno, questo faccendiere, in compagnia della sua escort russa, vive, mangia e si disseta, compra azioni e discetta a sostegno dell’ideologia neoliberista cercando, con una sorta di conferenza strampalata e senza lieto fine, di adescare nuovi adepti tra il pubblico.
Le idee di Friedman, premio Nobel per l’economia nel 1976, hanno influenzato le politiche di Ronald Reagan e di Margaret Thatcher, ma anche quelle di paesi come il Cile, l’Argentina, la Russia, la Polonia, la Cina e non solo. Le grandi multinazionali da tempo hanno diretto le loro attenzioni su risorse primarie come l’acqua, e dopo il trattato di Kyoto, anche sull’aria.
Ma una stampella non può camminare da sola. Queste politiche economiche sono state imposte grazie a golpe e spietate dittature, caratterizzate da sanguinose repressioni di piazza, quando non da arresti, torture e sparizioni.
“Chicago Boys” è uno spettacolo che attraverso il motto “pubblicizzare le perdite e privatizzare i guadagni” ci invita a riflettere sulla folle corsa del consumismo e della speculazione finanziaria, per opporre al detto “libera volpe in libero pollaio” la saggezza di un proverbio greco che dice: “Se vedi che non ti sazi, fermati!”.
Ne va della salute di tutti, compresa quella del nostro pianeta, ormai vicino al collasso.
A fine spettacolo sarà proiettato “TUTTI A CASA”, il filmato girato da Mimmo Lombezzi per “Terra” (Rete 4). La storia di 45 operai ex-Alfa Romeo, licenziati nel febbraio 2011, che ora rischiano di essere sfrattati anche dalle loro case e in mano gli è rimasta solo la sentenza che gli dava ragione. La loro storia può essere considerata un’anticipazione sperimentale del Job Act.
Da venerdì 28 novembre a sabato 6 dicembre 2014 – al Teatro della Cooperativa di Milano
produzione Teatro della Cooperativa
con il sostegno di Regione Lombardia Progetto Next - in collaborazione con La Corte Ospitale
CHICAGO BOYS
testo e regia Renato Sarti
con Renato Sarti, Elena Novoselova
scene e costumi Carlo Sala
video realizzati in collaborazione con Fabio Bettonica e N.A.B.A. Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
si ringraziano Rai 3/Report, Andrea Di Stefano e Bebo Storti
inserito in INVITO A TEATRO
Teatro della Cooperativa (28 novembre/6 dicembre 2014)
ORARI: feriali h. 20.45 e festivo ore 16 – riposo giovedì
PREZZI: intero 18 € - ridotti 15/9 €
www.teatrodellacooperativa.it - Via Hermada 8, Milano – tel. 02.64749997
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