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Arrivano a Milano i "Clandestini". Intervista ad Alessandro Salvatori


Dal 27 novembre al 4 dicembre al Teatro Martinitt, in scena "Clandestini" una commedia scritta da Gianni Clementi e diretta da Vanessa Gasbarri e autoprodotta.
Un titolo che mi ha subito incuriosita. Un tema molto forte da trattare su un palcoscenico. Ho intervistato Alessandro Salvatori per saperne qualcosa di più...







Alessandro come nasce questo spettacolo?

Clandestini nasce da un progetto che va avanti da tre anni e che ci lega ad un autore che è Gianni Clementi e a una regista che è Vanessa Gasparri con i quali su Roma stiamo facendo degli ottimi spettacoli, degli ottimi progetti. Gianni scrive per molti attori romani e negli ultimi anni è molto richiesto; con Vanessa ci siamo incontrati tre anni fà insieme a Giorgia Trasselli, la tata di Casa Vianello  e abbiamo iniziato con  questo spettacolo che si intitola "Finchè vita non ci separi"che portiamo in scena da tre anni, dapprima sul territorio romano e poi in altre città. Clandestini è un altro figlio di questo progetto.

Si parla di un tema abbastanza forte. In che modo lo avete trattato nello spettacolo?

Il tema è affrontato in maniera brillante e accattivante. Abbiamo comunicato all'autore la nostra idea di contro- esodo basandoci su una tendenza mondiale. Per esempio, ci sono alcune multinazionali angolesi, del centro Africa, che stanno acquistando aziende portoghesi, quindi i lavoratori portoghesi non fanno altro che andare a lavorare in Africa.
L' autore si è immaginato un ipotetico futuro, da qui a 20 anni con una grande crisi petrolifera che arriva intorno all'anno 2018 dove, i paesi del terzo mondo diventano gli unici ad avere le risorse mentre e quindi noi ci ritroviamo a vivere in clandestinità e viaggiare verso le rive dell' Africa.
I 4 personaggi si ritrovano, per uno scherzo del destino, in questo magazzino di un ristorante italiano in Angola e sono proprio lo stereotipo dei clandestini che vengono in Italia.
C'è la badante che si è trovata un ultra novantenne da accudire e cerca di farsi sposare per ottenere la cittadinanza e quel pò di beni in possesso del vecchietto.
Poi c'è un ex showman romano, interpretato da Andrea Perrozzi, che appena ha visto la brutta situazione in Italia, è partito immediatamente, ha sposato una signora indigena piuttosto corpulenta di 130 kg ottenendo la cittadinanza e ora gestisce il ristorante italiano della moglie. In tutto questo subisce delle dinamiche estremamente comiche perchè la moglie è una "balenottera ninfomane"che lo costringe a fare sesso ogni notte.
Un altro personaggio è un ex commercialista milanese, interpretato da me, che è appena sbarcato da tre giorni e vende le statuette italiane sulla spiaggia cercando di sbarcare il lunario ma, come succede esattamente da noi, è vittima delle dinamiche che colpiscono i clandestini: viene inseguito dalla polizia perchè non hai il permesso di soggiorno e quindi scattano la fuga e il conseguente arresto. l'arresto.
Ultimo personaggio è un pescatore catanese, interpretato da Marco Cavallaro, un ruolo molto divertente e forse anche quello più puro perchè è estremamente ignorante, parla in siciliano stretto e ha l'animo di un bambino. E' convinto di riuscire a sopravvive facendo il teatrino per strada perchè il destino lo ha portato lì per cambiare la vita di qualcuno. Incontrerà una poetessa, interpretata da Antonia Renzella, che conviverà la sua esistenza andando con lui a fare il teatrino dei pupi siciliani

Ha un lieto fine la storia?

In realtà ha una fine un pò amara. Il messaggio che lascia lo spettacolo è molto semplice. Ad oggi ritrovare un certo tipo di ingenuità, di purezza e d'innocenza dentro di noi, può portarci alla sopravvivenza dal punto di vista umano e darci la forza per sopravvivere anche fisicamente.

Ci sono altre date dopo Milano?

Durante le tre settimane a Milano, come abbiamo già fatto a Rivoli, faremo due piazze in Abruzzo, vicino L'Aquila,e poi faremo Roma a marzo al Teatro dei Servi per tre settimane .

Alessandro ci tiene a comunicare un ultima cosa.

Un iniziativa della compagnia che spero che le altre compagnie italiane ci copino
 Si chiama "Il Teatro ti porta a teatro": presentando al botteghino del Teatro Martinitt un biglietto di qualsiasi spettacolo della stagione in corso a Milano, si ha diritto a due biglietti ridotti per le tre settimane di permanenza dello spettacolo.

Grazie Alessandro!

Info e prenotazioni:

TEATRO MARTINITT
Via Pitteri 58, Milano - Tel. 02 36.58.00.10

Orario spettacoli: giovedì e venerdì ore 21, sabato ore 16.30 e ore 21, domenica ore 18.

Biglietteria: da martedì a sabato ore 10-20, domenica ore 15-17.30; lunedì chiuso.

Ingresso: 20 euro - Abbonamenti a partire da 100 euro per 11 spettacoli.

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