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Intervista a Marina Maniglio."Vorrei poter vivere della mia arte per sempre"

Marina Maniglio, giovane talento del Teatro Musicale italiano. Gli appassionati la conoscono per le sue partecipazioni i musical della Stage Entertainmet:" La Bella e la Bestia", "Sister Act", protagonista ne "La febbre del Sabato Sera". E prorpio in questa stagione l'abbiamo rivista sul palco in "The Best of Musical" diretta da Chiara Noschese.

Conosciamola insieme!











Marina, hai iniziato a studiare danza da piccola, classica, contemporanea , jazz e tantissimi stage con grandi maestri. Ma quando hai capito che volevi ballare?

Ho iniziato a studiare danza quando piccola. Passavo i pomeriggi a guardare Ambra in "Non è la Rai" e ricordo che mi incantavo davanti a tutti i pezzi coreografici sognando di farne parte un giorno. Ballavo come una pazza scatenata sulle note della famosissima "T'appartengo". Credo sia stato li che ho realizzato che volevo fare di quell'arte la mia vita.Quali sono i tuoi miti?

Devo dirti la verità, non ho dei miti ben precisi. Forse perchè ho sempre guardato con ammirazione l'arteo l'essere artista in genere.
Dai grandi miti della danza classica come una Zacharova a cantanti come Giorgia o Alicia Keys, o ancora attrici come la grande Franca Rame. Ne ho tanti, infiniti. Cerco di assorbire come una spugna da qualsiasi artista che ha da insegnarmi qualcosa.




Ti abbiamo vista in "La bella e la bestia", "Sister act" e poi arriva il tuo primo ruolo da protagonista: Stephanie Mangano ne "La febbre del Sabato sera".Raccontaci la prima replica da protagonista.

"La febbre del sabato sera" è stato uno spettacolo in cui credo di aver imparato tante cose, abbattuto tante barriere dentro di me e forse acquistato un po' di autostima che non è mai stata troppa. Fortunatamente sia ne "La bella e la bestia" che in "Sister Act" avendo avuto i coveraggi rispettivamente di Belle e Suor Maria Roberta, ho avuto modo in alcune repliche di cimentarmi con ruoli importanti. Non sono arrivata preparata e sicura (non lo si è mai), ma sicuramente penso di esserci arrivata avantaggiata. Anche se devo ammettere che la responsabilità è stata grossa, e mi faceva tremare le gambe tutte le sere.


In questa stagione, oltre ad aver preso parte al cd di " Georgie il musical" nel ruolo di Georgie, hai fatto parte del bellissimo cast di "The best of musical" ma prima di questo evento, sei stata scelta in Belgio per il ruolo di Rizzo in "Grease the arena spectacular". Come ti trovi a lavorare all' estero? Pro e contro?

Quest'anno mi sono affacciata per la prima volta al panorama internazionale. Non immaginate la paura. Con questa esperienza credo di poter dire di aver fatto un ENORME passo sia per la mia carriera che per la mia vita in generale. Fare la valigia e salutare la famiglia per passare da Sud a Nord spaventa. Fare la valigia per andare in un paese dove non parlano la tua lingua e non mangiano pasta al pomodoro è un'altra cosa. Scherzi a parte, lavorare all'estero per quanto sia difficile credo sia estremamente formativo. Non voglio parlare di stipendi, produzioni, serietà e professionalità perchè non vorrei mai che vengano male interpretate le mie parole. Credo che abbiate già le risposte. Posso solo dire che, a differenza della nostra amata Italia, si respira ARIA DI SPERANZA. Una speranza che mi spinge a non mollare davanti alle innumerevoli difficoltà di questo lavoro che però amo con tutta me stessa.


Qual'è il tuo musical del cuore?

Non ho un musical del cuore. Tutti mi hanno lasciato qualcosa. Ogni spettacolo che ho fatto ha segnato un cambiamento nella mia vita. Se proprio devo darvi una risposta, non vi nego che ogni volta che ripenso a La bella e la bestia mi scende una lacrimuccia...


Cosa vorresti per il tuo futuro?


Cosa vorrei dal mio futuro? Bella domanda. Me lo chiedo tutti giorni. Vorrei poter vivere della mia arte fino alla fine dei miei giorni. Mi basta questo. E per quanto ora come ora i miei orizzonti si siano molto spostati, iniziando a guardare,perchè no, anche oltreoceano, mi piacerebbe avere la possibilità di vivere di questa arte nel MIO paese, con i privilegi che l'estero, a oggi,mi offre.

Grazie a Marina!

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